domenica, Settembre 22, 2024 Anno XXI


da asroma.it

COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. – COMUNICATO STAMPA

A.S. RomaFacendo seguito al precedente comunicato del 5 novembre u.s., Compagnia Italpetroli S.p.A. intende fornire un aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività finalizzate alla cessione della partecipazione in A.S. Roma.

A seguito del ricevimento delle offerte non vincolanti da parte di potenziali acquirenti, di cui è stata data notizia con il precedente comunicato, le stesse, allo stato, sono oggetto di valutazione da parte della società, con l’assistenza dei propri consulenti. All’esito di tale verifica verrà selezionato un numero limitato di offerenti ai quali sarà consentito di accedere ad informazioni di maggiore dettaglio per la predisposizione di offerte vincolanti.

Come già comunicato, in considerazione degli impegni di confidenzialità assunti e della esigenza della riservatezza per il miglior esito dell’attività di dismissione, Compagnia Italpetroli non intende, allo stato, fornire maggiori informazioni circa i partecipanti al processo di cessione o il contenuto delle offerte da essi formulate, né intende commentare le indiscrezioni apparse o che potranno apparire sugli organi di stampa in merito. Si ribadisce che nessuna informazione che provenga da fonti diverse dai comunicati ufficiali della società potrà ascriversi alla società o essere considerata attendibile.

da Corriere dello Sport – laroma24.it

La Roma è ripartita e i suoi giocatori più quotati tornano ad essere uomini-mercato. E’ il ca­so di Mirko Vucinic, che ha molti estimatori in Inghilterra. Ferguson e Mancini vorrebbero il montene­grino. In Germania assicurano che anche il Bayern Monaco (prossimo avversario dei giallorossi in Cham­pions League), sarebbe interessato all´attaccante. La quotazione di Vu­cinic parte dai venti milioni in su.

Stefan SavicFRANCESE IN BILICO – Resta da defini­re la posizione di Philippe Mexes, la più urgente. Il francese va in sca­denza a giugno, fino­ra non ha voluto trat­tare con la società il prolungamento. Non è una questione eco­nomica, ma di aspet­tative tecniche. Nel­la squadra di Ranie­ri non è più sicuro del posto e ora che ha ritrovato la Na­zionale vorrebbe giocare con più con­tinuità. L’evoluzione societaria della Ro­ma non facilita la trattativa, per qual­siasi contratto (quello di Ranieri compreso) è tutto fermo. Il france­se, nonostante qualche problema, sembra stia ritrovando la sua for­ma migliore. A Parma e nel derby è stato tra i migliori in campo. Mexes ha un ottimo rapporto con i dirigen­ti, che sono sicuri che manterrà la parola di non andare via a parame­tro zero. Da tempo Mexes è nel mi­rino dell’Arsenal, se ne parla da al­meno tre anni. Di sicuro il difenso­re non andrà via a gennaio, ma eventualmente solo a fine stagione. Per il ruolo di centrale, nel caso do­vesse perdere Mexes, la Roma pun­terebbe sul giovane del Partizan Savic, nazionale del Montenegro, consigliato alla Roma da Vucinic, che è il suo capitano. Il club di Bel­grado valuta il difensore otto milio­ni, lo vuole il Cska Mosca, dove non andrà mai perchè preferisce un’esperienza in Italia. Ma si può trattare a cifre più basse.

BRIGHI NON SI MUOVE – Ha molto mercato anche Matteo Brighi, che già in estate era stato richiesto da Genoa, Napoli e Bologna. Ranieri aveva posto il veto alla sua cessio­ne e anche oggi il centrocampista è considerato elemento fondamenta­le dal tecnico romano. Nel frattem­po durante l’estate il suo contratto è stato adeguato. Nessun contatto tra Inter e Roma per uno scam­bio tra Brighi e Muntari, la società giallorossa non sa­rebbe neppure inte­ressata a intavolare una trattativa in tal senso.

PARTENZE – A gennaio potrebbe partire Adriano, se fosse lui a chiedere di andare a giocare. Ieri Ra­nieri ha glissato sul­l’argomento. Adriano fatica a tro­vare spazio e solo giocando con continuità può recuperare la mi­gliore condizione. A gennaio po­trebbe nuove prospettive di merca­to anche Julio Baptista. Ma il brasi­liano accetterà solo una squadra che partecipi alla Champions Lea­gue, tra Inghilterra e Spagna. Ha vinto la sua scommessa Leandro Greco, che non partirà. Per il cen­trocampista nei prossimi giorni si comincerà a parlare di rinnovo di contratto. Da valutare la posizione di Rosi, che dopo qualche appari­zione all’inizio della stagione non ha trovato più spazio.

G. D’UBALDO

Il MessaggeroLa Roma calcio finirà in mani estere. Americane o arabe di Abu Dhabi. Delle sei manifestazioni di interesse pervenute ad Alessandro Daffina, capo di Rothschild, e una settima sarebbe in arrivo, secondo quanto risulta al Messaggero, dopo la prima selezione sarebbe emerso che due sarebbero quelle ritenute più congrue sotto molti punti di vista. Anche e soprattutto sotto il punto di vista economico. Innanzitutto l’offerta americana: arriva da Steve Tisch, proprietario dei New York Giants, una delle maggiori squadre di football americano. L’altra da Aabar, il fondo sovrano di Abu Dhabi, legato a filo doppio a Unicredit: tramite la controllata del Lussemburgo possiede il 4,991% che ne fa il primo azionista. Tisch e Aabar sarebbero pronti a investire attorno a 150 milioni, che corrisponde alla somma minima richiesta da Unicredit per non accusare una perdita su un’operazione che rientra nella ristrutturazione dei debiti del gruppo Sensi. È possibile che Rothschild, Unicredit e la famiglia romana decidano di stringere le trattative con questi due pretendenti, escludendo gli altri che entro il 3 novembre si sono fatti avanti: l’unico italiano (Giampaolo Angelucci), un altro pretendente americano, uno libico e uno cinese.

Alla Rothschild avrebbe preannunciato l’invio di una proposta anche un altro gruppo orientale: anche se il tempo è scaduto, trattandosi di un’asta, col consenso delle parti, l’offerta potrebbe essere presa in considerazione. Tra qualche giorno, comunque, Unicredit e i Sensi dovrebbero concordare con l’advisor la fase 2 della procedura, cioè le modalità per finalizzare il negoziato, specie se in finale arrivassero i due attualmente in pole position. Tra l’altro c’è da considerare che la due diligence, cioè i raggi x che si fanno sulle società in fase di vendita, sarebbe ancora in corso e l’esito di questa attività serve per fornire all’acquirente la garanzia che tutto è in ordine. A far pendere la bilancia a favore di queste due offerte non sarebbe solo il prezzo disposto a pagare, ma anche i piani di sviluppo del club giallorosso. Quindi la propensione a investire altri 100 milioni per rafforzare il club.

E sia l’americano che l’arabo soldi da spendere ne hanno parecchi. Aabar è riconducibile ai Al Nahyan, una delle sei famiglie regnanti degli Emirati Arabi Uniti, e sono gli sceicchi padroni dello stato arabo che prospera per il petrolio, investimenti immobiliari e diversificazioni finanziarie in giro per il mondo: tanto per avere un’idea oltre alla quota in Unicredit, sempre dalla banca di piazza Cordusio, due anni fa aveva rilevato il 3,13% di Atlantia che nei giorni scorsi ha venduto ai Benetton. Aabar, controllato dalla International Petroleum Investments, a giugno scorso aveva un patrimonio netto di 2,3 miliardi di euro. Meno conosciuto in Italia è Tisch, personaggio famosissimo nel mondo del football americano. Proprietario della New York Giants, club fortissimo nello sport più seguito oltreoceano, appartiene a una famiglia proprietaria della Loews Corporations, una delle più importanti finanziarie Usa con interessi nelle assicurazioni (Cna), energia, gas (golfo del Messico e del Texas) nel tabacco (Lorillard), orologi (Bulova) e degli hotels (Lowes hotel).

Rosario Dimito

da: corriere.it

Il padre: «Non la vogliono perchè, sostengono, si dovrebbero ricordare tutti i morti negli incidenti». Interviene Alemanno: «Scriverò al presidente di Autostrade, non è stato un incidente»

AREZZO – Niente targa in memoria di Gabriele Sandri nella stazione di servizio dell’A1 Badia al pino, dove l’11 novembre del 2007 il tifoso laziale venne ucciso da un poliziotto. È quanto scritto sul sito della fondazione nata in memoria di Gabriele Sandri. In base a quanto riportato dal sito – e confermato dal padre di Gabriele, Giorgio Sandri – lo stop sarebbe arrivato da Autostrade. Sulla targa, che doveva essere inaugurata giovedì, in occasione del terzo anniversario dalla morte di Sandri, sarebbe stato scritto: «Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano».

«Motivo del no? – spiega il sito – La targa creerebbe un precedente da evitare». «Non la vogliono perchè, sostengono, altrimenti si dovrebbero ricordare tutti i morti negli incidenti – ha detto Giorgio Sandri – Temono che l’autostrada si trasformi in un campo santo. Ma, sinceramente, e con il rispetto per le vittime, mi sembra che la morte di Gabriele abbia qualcosa di diverso. C’è chi ci chiede, l’11 novembre, di andare ugualmente a Badia al pino, ma noi non lo faremo. Però, faccio un appello alle istituzioni affinchè ci aiutino a realizzare quanto chiesto dalle 25 mila persone che hanno firmato la petizione popolare per la targa».

Giorgio Sandri ha poi spiegato che «mentre Anas sembrava disponibile, il no è arrivato da Autostrade. Ma spero che possa fare un passo indietro – ha aggiunto – e che chieda scusa». Il primo dicembre, a Firenze, si aprirà il processo di Appello. In primo grado, il poliziotto Luigi Spaccarotella è stato condannato a sei anni per omicidio colposo. «Nel primo processo ci hanno negato la giustizia – sostiene Giorgio Sandri – ora ci negano la targa, ma nessuno potrà mai negarci la verità». Intanto, per commemorare l’anniversario dalla morte di Gabriele, mercoledì alle 18, a Roma, «saremo alla Bocca della Verità – spiega Giorgio Sandri – con una manifestazione silenziosa, per chiedere verità, perchè senza verità non c’è giustizia, senza memoria non c’è futuro».

«Invierò una lettera al presidente di Autostrade per l’Italia, Fabio Cerchiai, per chiedere l’affissione della targa in ricordo di Gabriele Sandri alla stazione di servizio dell’A1 Badia al pino». Lo ha annunciato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. In una nota, il sindaco precisa che «Gabriele Sandri non è una vittima della strada: è stato ucciso da un colpo di pistola e questo sconfessa di fatto la motivazione alla base del no di Autostrade per l’Italia. Giovedì ricorre il terzo anniversario della sua morte, che per Roma e per tutti gli sportivi resta una ferita ancora aperta. Questo lutto – prosegue Alemanno – ha oltrepassato i nostri confini nazionali e ha unito nel dolore e nella riflessione migliaia di giovani. Per questo l’Amministrazione capitolina sostiene la proposta, sottoscritta da 25mila persone, di esporre una targa lì dove si è consumata la tragedia. Attraverso il ricordo di Gabriele – concluse il sindaco – vogliamo lanciare un messaggio forte, affinchè simili episodi di violenza non si ripetano mai più».

09 novembre 2010