giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


(Either JavaScript is not active or you are using an old version of Adobe Flash Player. Please install the newest Flash Player.)Roma-Bayern 3-2: la sciarpata in Sud in mezzo al gruppo Core de Roma

da laroma24.it

RADIO IES – Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, prossimo avversario della Roma in campionato nella quattordicesima giornata della serie A, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla partita di domenica:

Maurizio ZampariniIl Palermo più forte di sempre. “Avevo più punti quando ho avuto Toni e Corini, ero in testa al campionato dopo 10 partite. Tecnicamente è il palermo più forte, anche se è il più giovane.”

Pastore migliore acquisto. “Da quando sono nel calcio è l’unico vero fuoriclasse che ho avuto, anche se ho avuto tanti bravi giocatori. Ma questo è uno di quelli speciali, di quelli che ne nasce uno ogni generazione”.

Sul suo futuro a Palermo. “Sono deciso ad andar via, anche perchè l’anno prossimo faccio 70 anni. Sono stanco di questo mondo, probabilmente rimarrò in società, ma non voglio fare il presidente”.

Rimpianti? “Io nella mia vita rifarei tutto, perchè ci sono stati sia momenti belli, vissuti con passione, sia momenti brutti da cui si impara sempre qualcosa. Non rimpiango nulla”.

Possibilità scudetto della Roma. “Secondo me quest’anno la Roma ce la può fare, perchè nel campionato manca una superpotenza. Le squadre che ora sono in testa, compreso il Palermo, possono lottare. L’importante è che ci sia un equilibro nei favori e negli sfavori arbitrali. La fortuna conta moltisismo in questi casi. Mi auguro che questo equilibrio ci sia. L’uomo pecca sempre, ma spero che i valori sportivi prevalgano”.

Sul suo futuro in politica. “Non scenderò mai in politica. Da italiano sto promuovendo un movimento d’opinione basato sulla gente, che faccia pressione sulle istituzioni. Che quelli che sono al governo, siano li per lavorare per noi e non per loro stessi.”

Pastore erede di Totti? “Pastore come Totti sono giocatori a sè, fuoriclasse come Messi e Ibra. Sono quei giocatori che non possono essere paragonati a nessuno, sono uguali in questo: due fuoriclasse.

Su Menez. “E’ un ottimo giocatore, gli auguro di diventare un campione. Non vedo però in lui l’istinto del fuoriclasse”.

Atteggiamento Palermo domenica. “Il palermo non è mai attendista, lo dimostrano i gol subiti. Non so se sia un pregio o una pecca, se avessimo una difesa più forte sarebbe meglio. Ma il mister sta lavorando bene. Ritengo il nostro attacco più forte di quello della Roma, che però ha una difesa fortissima”.

Sui nuovi contratti. “Io non ho mai avuto dissidi con nessun giocatore, nè problemi di arbitrato. Il contrattto collettivo va fatto, ma con estremo buon senso senza demagogia”

da Il Corriere dello Sport – laroma24.it

Dirk KuytL’idea c’è, i soldi no. L’idea è Dirk Kuyt, olandese, trent’anni, proprietà del Liverpool, contratto in scadenza il trenta giugno 2012, nel calcio d’oggi pra ticamente poco più di domani. Piace, parecchio, dalle parti di Trigoria dove viene considerato il giocatore con l’identikit giusto, soprattutto per quella duttilità tattica che lo può vedere esterno, meglio a destra che a sinistra, ma anche seconda e, volendo, pure prima punta. In più aggiungete ci una fisicità che basta averlo visto giocare una volta e un’esperienza internazionale al di sopra di ogni sospetto (per dire: 70 partite con la nazionale orange), per capire come Kuyt possa essere un gioca tore giusto per la Roma che, se ha una carenza nella rosa, è quella relativa agli esterni alti.

SOLDI – I dirigenti giallorossi lo stanno seguendo da tempo, forti anche della certezza che lo stesso giocatore, l’estate scorsa, ha fatto capire abbastanza chiaramente di essere più che disponibile a lasciare la Premier e il Liverpool. Non è un mistero, infatti, che Rafa Benitez avrebbe voluto portarselo dietro a Milano, l’Inter avviò anche una trattativa con i dirigenti dei reds, ma con grande disappunto del tecnico spagnolo, alla fi­ne Massimo Moratti non riuscì a chiudere l’affare che, forse, non aveva neppure troppa intenzione di chiudere. All’epoca la richiesta del club inglese fu di venti milioni di euro, l’Inter ne offrì tredici, niente da fare, Marco Branca tornò ad Appiano Gentile senza neppure insistere troppo. Alla Roma, aspettando il cambio di proprietà, non c’è bisogno di un bravo commercialista per sapere come, in questo momento, non non ci sia assolutamente il cash per intavolare una trattativa di questo tipo. Non ci sono i dodici milioni di euro per chiudere l’affare, questa peraltro è la cifra che a Trigoria sono convinti sia sufficiente per portare l’olandese a Roma. Non ci sarebbero nè a gennaio, nè tanto meno il luglio prossimo quando ci sarà da pagare Borriello e Nicolas Burdisso (difficilmente sarà riscattato Guillerno Burdisso, soprattutto a quattro milioni e settecentomilaeuro).

SCAMBIO – Ma, sempre aspettando il cambio di proprietà che ovviamente trasformerebbe anche le prospettive economiche, a Trigoria possono immaginare di poter mettere in piedi uno scambio con gli inglesi. Con il Liverpool i rapporti erano ottimi, ora con l’arrivo dei nuovi proprietari c’è però un nuovo uomo mercato, Damien Comolli, francese, neppure quarantenne, sette anni di lavoro con Wenger all’Arsenal come biglietto da visita che è una garanzia. Insomma c’è un nuovo progetto che sulla carta, eccetto Gerrard e forse Fernando Torres, non esclude nulla. Tornando allo scambio, c’è Philippe Mexes per esempio che è in scadenza di contratto il prossimo trenta giugno e per ora non ha dato certezze sulle sue intenzioni, al di là di quella che non lascerà, nel caso, la Roma a parametro zero. Il Liverpool come difensori centrali ha lo stagionato Carragher, lo slovacco Skrtel, il danese Agger spesso costretto a rimanere in infermeria. Mexes, che ha detto, nel caso, di non vedersi con una maglia italiana diversa da quella della Roma e che, sempre nel caso, gli piacerebbe un’esperienza in Premier, potrebbe essere un primo nome con cui cominciare una trattativa per Kuyt. Il secondo rischia di essere quello di Mirko Vucinic. Non per ché sia in scadenza, ma perché il montenegrino con la concorrenza che ormai c’è nel reparto offensivo giallorosso, potrebbe immaginare anche un futuro lontano da Trigoria. E a Liverpool il giocatore piace. Piace, per la verità a molti club inglesi da Champions, in primis il Tottenham.

Piero Torri