lunedì, Settembre 23, 2024 Anno XXI


di Rosella

Sono romanista da sempre… a 11 anni ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine per il calcio guardando i Mondiali (1982) e da allora Bruno Conti e la Roma fanno parte della mia vita. Il fatto che non avessi molti consensi intorno a me non ha minimamente scalfito la mia determinazione e alla fine sono riuscita ad ottenere la mia vittoria più grande: andare allo stadio! Devo dire che ho fatto cedere i miei per sfinimento, promettendo solennemente di mantenermi lontana dagli “scalmanati”, di non mostrare assolutamente la mia fede giallorossa perché avrei rischiato di prenderle sia dai bergamaschi sia dai romanisti per il mio accento de berghèm, di non esultare per nessun motivo….. ma quando entrai allo stadio e vidi la curva sud con i colori che amavo di più tutto venne cancellato. Sapevo che quello che stavo vedendo era solo una minima parte del tifo giallorosso e ne ero così affascinata che spesso mi incantavo a guardare la curva dietro di me e mio padre sussurrava:”guarda che la partita è davanti…..”. Cercavamo di metterci nelle prime file, sentivamo parlare di scontri prima, durante e dopo la partita ma io sentivo solo la voce dei tifosi scandita dai tamburi e le gradinate tremare ad ogni azione emozionante. Alla fine della partita ricordavo a memoria i cori della Sud e devo avere più volte fratturato la mano di mio padre, nel tentativo di trattenere l’entusiasmo dopo un gol…. Da allora non mi sono persa più una partita a Bergamo, riuscendo persino a strappare qualche trasferta a Verona e Como, sempre con la sensazione che solo allo stadio si può dire di aver visto davvero la partita; la radio, o adesso la tv, non potranno mai rendere appieno le emozioni che ti regala la curva. E un sogno deve ancora avverarsi…. la Roma al Tempio!