giovedì, Ottobre 31, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Milano ha lasciato il segno. Ancora una volta. Le parole di stima che Spalletti e Mourinho si sono scambiati a più riprese nel corso del campionato sono state sepolte dalle polemiche. L’errore dell’arbitro Rizzoli, l’assegnazione del rigore che ha dato il via alla rimonta dell’Inter, è solo il prologo. Il tecnico giallorosso, oggi, è stato squalificato per una giornata dal Giudice Sportivo Tosel “per avere, al termine della gara, rivolgendosi al Quarto ufficiale, contestato l’operato arbitrale con un’espressione insultante e provocatoria”. A Trigoria, però, sono convinti che Spalletti non abbia insultato nè Pierpaoli (il quarto uomo), nè Rizzoli. L’allenatore si sarebbe avvicinato due volte a Pierpaoli: in occasione dell’assegnazione del rigore e al termine della partita. Le sue frasi, tuttavia, non sarebbero da catalogare come irriguardose. Spalletti avrebbe protestato, sì, ma senza offendere. Il ‘materiale’ di San Siro, però, non finisce qui. C’è dell’altro. C’è molto di più: c’è il gesto di Balotelli ai tifosi romanisti dopo il rigore trasformato (un dito sulla bocca – zitti tutti), poi la linguaccia per due volte. Forse una volta anche all’indirizzo di qualche giocatore della Roma. Ci sono le giustificazioni al comportamento del ragazzo da parte di Mourinho e Moratti. C’è un rigore che agli occhi dei nerazzurri poteva essere definito al massimo ‘dubbio’. Soprattutto, ci sono le dichiarazioni di Mourinho nella conferenza stampa di oggi: “A me non piace la prostituzione intellettuale, mi piace l’onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia stata una grandissima manipolazione intellettuale, un grandissimo lavoro organizzato di manipolazione di un mondo che non è il mio – la premessa di Mourinho che poi attacca – Spalletti parla prima della partita, parla durante l’intervallo e parla dopo la partita: è ‘primetime’, è amico di tutti. Io non sono così. Nessuno parla della Roma, che con il centrocampo più forte d’Italia non vincerà nulla”. Al termine dell’incontro di domenica, Spalletti ha voluto ricordare un detto diffuso dalle sue parti: “Dove c’è un furbo, c’è un bischero: e io la parte del bischero non la voglio fare”. Neanche Bruno Conti.

Bruno ContiBRUNO NON CI STA – Il direttore tecnico giallorosso, a poche ore dalla conferenza stampa dello Special One, è sceso in pista per lanciare messaggi e mettere in chiaro molte cose. Certe dichiarazioni non gli sono proprio andate giù. E a Romanews.eu ha affidato il suo sfogo: “A Mourinho consiglio di ascoltare più interviste di Spalletti: gli farebbe bene e impererebbe qualcosa, anzichè dire certe stupidaggini. Dal nostro allenatore ha molto da imparare sia dal punto di vista tecnico-tattico che da quello del comportamento e del rispetto che bisogna avere per la gente: è questo l’importante. Mourinho deve stare un po’ più sereno e pensare al suo lavoro. Al resto pensiamo noi. Guardasse in casa sua. Noi guardiamo in casa nostra con grande professionalità e serenità, perchè abbiamo tanti altri impegni da onorare. A proposito delle polemiche di Pozzo: noi non abbiamo mai fatto di queste cose, abbiamo sempre guadagnato i risultati sul campo. Ci siamo sempre preparati con professionalità: Mourinho ascoltasse Spalletti, perchè ha tanto da imparare”.

BALOTELLI IL PROVOCATORE – “Lasciamo stare il rigore che tutti hanno visto e che non devo valutare io. Mourinho, da parte mia, aveva acquistato diversi punti nel periodo in cui aveva tenuto fuori Balotelli: vengo dal settore giovanile e quando si viene da lì si parla anche dell’educazione e dei comportamenti per la crescita dei ragazzi. Il fatto che l’avesse tenuto fuori, dimostra che conoscono certi comportamenti del ragazzo. Io lo avrei messo fuori immediatamente dopo gli ultimi atteggiamenti: così Mourinho avrebbe guadagnato di più da parte di tutti. Io un ragazzo di quell’età che va a creare quei problemi lo avrei buttato fuori prima. Il nostro pubblico è stupendo, anche se adesso mettono in mezzo i ‘buuu’, che sono usciti dopo aver visto quello che Balotelli ha fatto. Io non sono contento di quei cori, perchè sono cose bruttissime. Io lo avrei messo fuori prima: si è girato verso la curva e per due volte ha fatto la linguaccia e preso in giro la gente. Sono tra i gesti più brutti che si possano fare”.

I MODI DI MOURINHO – “Mourinho ha perso tutto quello che aveva guadagnato a suo tempo. Con il comportamento e il pensiero che ha reso noti a tutto il mondo, ha messo in luce il suo carattere e i suoi modi: un allenatore che prende una linea di condotta, che poi non porta a compimento e, cosa più grave, non attua nei momenti importanti. Si tratta di un atteggiamento molto riduttivo. Noi non vinceremo titoli? Vorrei ricordargli che a San Siro, in Supercoppa, abbiamo giocato centoventi minuti, per poi perdere solamente ai calci di rigore. In Coppa Italia, poi, c’è stato un rigore negato su Vucinic e il loro gol da annullare che tutti ricordano. E’ bello ogni tanto riconoscere gli errori e capire. Lui parla in una certa maniera e vuole far capire delle cose che poi non mette in pratica. Vorrei ricordare anche a Mourinho che, in Roma-Messina del campionato 2005-6, Daniele De Rossi segnò con la mano e ammise poi l’irregolarità. Questi sono gli esempi che cerchiamo di inculcare ai giovani del nostro vivaio: questa è la nostra filosofia. Per cui Mourinho dicesse a Balotelli come ci si deve comportare in campo”.

LA SQUALIFICA DI SPALLETTI – “Non ho parlato con Luciano (Spalletti) della sua squalifica. In certe situazioni, sul campo, anche a me è capitato di avere delle reazioni. Certo, ci mancava anche questa. Non so neanche il motivo della squalifica. Mourinho, però, deve stare un po’ più sereno e pensare al suo lavoro”.