mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Luciano SpallettiLa conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Arsenal.

Molti indisponibili nella Roma e qualche convocato non al meglio delle condizione. Ci può fare il punto della situazione? “Un’analisi ben precisa non la possiamo fare. Bisogna assolutamente aspettare domani perché ci sono degli sviluppi che daranno delle indicazioni e di conseguenza non posso aiutarvi”.
Questo anche per Totti o si può dire che ci sarà al cento per cento? “Anche Francesco. Devo valutare bene non solo quello che riguarda Totti, ma devo fare una valutazione di insieme, di squadra. Andando a sommare tutte le problematiche che può avere il gruppo e dentro questa valutazione c’è anche lui. Mi aspetto comunque di avere qualche risposta in più nel pomeriggio, in base a quella che sarà la sua reazione post-allenamento”.
E’ la gara più importante da quando è a Roma? Questa sfida potrebbe decidere il suo futuro? “E’ sicuramente una passaggio fondamentale della stagione. Dal mio punto di vista ci arrivo carico al punto giusto perché ho fiducia nei ragazzi. Quando i miei giocatori hanno giocato partite di questo livello hanno sempre dato la risposta che ci aspettavamo. Questo mi dà serenità. Poi in questi quattro anni di partite importantissime ne abbiamo giocate molte. E questa è una di quelle”.
Partita talmente importante che potrebbe condizionare il suo futuro qui a Roma? “Se dopo quattro anni che lavoriamo insieme, pensi che un risultato di una partita possa determinare questo, è segno che ci siamo conosciuti poco e che si è dato tutti poco”.
Tre cose fondamentali che vuole vedere domani in campo. “L’importante è che la squadra evidenzi i comportamenti giusti. Non mi interessa più il fatto che la squadra giochi bene per fare risultato. Perché poi vedo come gli altri fanno risultato e sento che con l’Udinese siamo stati fortunati. Io non la penso così. Abbiamo avuto cinque o sei occasioni pulitissime e nettissime. Per cui di avere entrambe le cose in una partita non mi interessa più, mi interessa fare come fanno un po’ anche gli altri. Cioè andare dritto per dritto all’obiettivo e portare a casa il risultato”.
La stampa inglese vede spacciate le italiane in Champions. “L’articolo lo scrive una persona, per cui quello è il suo giudizio. Giochiamo la partita, poi sarà tutto più chiaro”.
Pizarro si è allenato solo questa mattina sul campo. E’ sufficiente per vederlo in campo domani? “Il pacchetto di valutazione comprende gli ultimi venti giorni. Se uno non si allena per diciotto giorni e torna gli ultimi due non è detto che stia meglio. Per Pizarro è l’inverso, cioè in questi ultimi giorni non si è allenato. Aspettiamo domani, ci sono ancora delle ore, perché così avremo qualcosa in più come parametro di valutazione. Poi lo testeremo in funzione di quella che sarà la partita. Decidiamo domani”.
Doni ha detto ai tifosi che sta bene e che deciderà lei se giocherà… “Domani allora ti risponderò”.
Ha visto la partita dell’Arsenal contro il Burnley in FA Cup. Baldini ha detto che Van Persie può essere il giocatore chiave. C’è un giocatore che teme in particolare? “A parte l’ultima partita che mi sembra sia stata amministrata bene dall’Arsenal, sia come cambi che come gestione in sé, io ho una conoscenza abbastanza approfondita dell’Arsenal: la forza e la spinta che hanno sulle fascie è la cosa alla quale dobbiamo fare maggiore attenzione attenzione; poi di giocatori forti ne ha diversi, ma come dico spesso ai giornalisti italiani, a me piacciono i miei di giocatori non quelli degli altri”.
I tifosi inglesi tornano a Roma. L’Arsenal ha suggerito di evitare Ponte Duca d’Aosta e Campo de Fiori. Quest’anno c’è la finale di Champions a Roma. A qualche avviso per i tifosi? “Lo sport in generale, non solo il calcio, è uno spettacolo e va vissuto come tale al di là che ci sia una posta posta in palio importante. Queste due squadre hanno dato la possibilità di un confronto di questo livello e gli va dato atto, vivendolo nella maniera corretta e nella maniera giusta. Da un mio punto di vista ci rimarrei male se dovesse accadere qualcosa determinato dai tifosi della Roma”.
La sua intenzione, di solito, è quella di non rischiare cambi anticipati. Dobbiamo aspettarci uno solo in campo tra Aquilani e Pizarro? “E’ quello che dicevo prima, la valutazione che devo fare domani va nella direzione di questa domanda”.
In base a questo cambia anche la posizione di Baptista? Questa mattina lo abbiamo visto agire come mediano centrale. “Per completare la risposta di prima, si può aggiungere che questa partita potrebbe avere sviluppi nei supplementari. Stamani abbiamo fatto delle esercitazioni in cui servivano quattro uomini offensivi, più due mediani: essendo in diciotto, qualcuno è stato costretto ad agire in un ruolo diverso, ma era soprattutto per fare esercitazioni di possesso palla che Baptista ha giocato in quel ruolo”.
Lei prima parlava di mestiere. Crede che la sua Roma sia più furba, più esperta di questo Arsenal che ha molti giocatori giovani? “Sotto l’aspetto dell’età sicuramente siamo più esperti del nostro avversario e per quello che abbiamo vissuto nelle ultime stagioni, probabilmente somigliamo in quella che è la programmazione del club Arsenal. Perché quando un giocatore va in quel club sa cosa gli aspetta, qual è l’autorità che deve esibire, gli viene trasmessa subito questa qualità fondamentale, che è la personalità. Ovvero il dover raggiungere velocemente l’obiettivo finale. Penso che sotto questo aspetto stiamo parlando di due squadre preparate”.
Questa serie di giocatori non al meglio le consentono di scegliere il modulo a priori? Tra le valutazioni che dovrà fare domani c’è anche l’assetto tattico, o ce l’ha già in testa? “Ce l’ho già in testa, però è una variante che si può adottare e i giocatori saprebbero come comportarsi dentro di questa variante”.
Dell’Arsenal di domani, non si fida del singolo, del collettivo o dell’esperienza di Wenger? “Wenger l’ho conosciuto anche personalmente e mi sembra una persona capace. Sa doppiare questo ruolo di gestore di risorse, sotto l’aspetto dei messaggi da mandare è preciso e sa allenare bene la squadra in campo. Perché si vede che la squadra ha un comportamento d’assieme”.
Tenendo conto della possibilità dei supplementari e della caratura internazionale di Totti, che però non è al 100% della forma, è possibile che possa entrare a partita in corso? “Domanda che fa parte delle analisi più approfondite che devo fare domani”.
Quale risultato serve alla Roma per la qualificazione e quali sono i punti più difficili da affrontare nell’incontro? “Per il risultato, tutti quelli che ci permettono di passare il turno. La partita è sicuramente delicata, perché l’avversario ha tecnica e grande dinamismo. Prima ho citato una delle loro qualità, che è questa forza che hanno sulle fasce: noi non possiamo permettere ai loro terzini di arrivare a ridosso della nostra area di rigore. Loro hanno due ali tornati, due molto bravi ad imbucare la palla e a saper usare le qualità tecniche, che sono la loro caratteristica. Di conseguenza, dice anche qualcosa su quello che deve essere l’atteggiamento tattico della squadra. Poi hanno recuperato un paio di giocatori, che mi sembra Wenger abbia detto che non utilizzerà dal primo minuto. Come Walcott che va preso con le giuste contromisure, perché ha questa facilità di ribaltare l’azione, questa velocità determinata da grandissimi strappi. Per cui sarà meglio se troviamo il modo di farsi rispettare sotto l’aspetto del gioco, di saper sviluppare le nostre qualità, mantenendo un’attenzione particolare perché si sa che in queste partite un gol fuori casa può fare la differenza”.
A proposito di queste due società. Perché la Roma non può fare quello che fa l’Arsenal? Mancanza di risorse economiche, di organizzazione o anche una ‘resistenza’ del calcio italiano? Come risultati, negli ultimi tre anni, stiamo facendo quelli dell’Arsenal. Il progetto si può fare, basta vedere come abbiamo agito quest’anno. Siamo andati a prendere qualche giocatore che ci desse spessore e soprattutto quella qualità fisica, dovendoci confrontare a livello internazionale, che sembrava che ci mancasse. Ma abbiamo anche ringiovanito la squadra, abbiamo investito molto su Menez. Se si vuole fare un confronto tra noi e l’Arsenal, bisogna vedere da quanti anni lavora Wenger e da quanti lavoriamo noi dentro questo progetto”.
E’ stata una stagione molto particolare per Aquilani, con una serie di infortuni diversi tra loro. Pensa che questo abbia generato difficoltà a livello psicologico? Non solo dal punto di vista dello scendere in campo e farsi male, ma per avvertire la pressione della piazza. “A livello psicologico il ragazzo non ha nessun tipo di problema per affrontare una situazione di questo genere. Quando si entra nel vortice degli infortuni, tutte queste partite così ravvicinate non ti permettono di allenarti con continuità. Poi è stato un po’ sfortunato perché gli ultimi sono stati traumi e non infortuni muscolari. Penso che sia una situazione passeggera, anche se ra è un bel po’ che gli dura, perché le componenti che determinano questo momento sono tutte lì, facilmente analizzabili. Gli è successo questo problema al piede, ma lui non da’ nessun segno di difficoltà a livello mentale e caratteriale. Il ragazzo è sveglio, non ci dimentichiamo che è di Roma: quelli di Roma sotto l’aspetto della prontezza e del confronto devono essere ancora più pronto di quelli che vengono da fuori, per quello che gli richiede la piazza”.
Ha già in mente come impostare la partita di domani? Ritiene più opportuno attaccare subito l’Arsenal, come hanno fatto loro nella partita d’andata, o aspettarli e vedere come si sviluppa la partita nei novanta minuti? “Bisognerà saper scegliere i momenti. Si sa che una partita è fatta da scelte di squadra, dai momenti in cui attaccare o di sapere aspettare. Prima ho fatto riferimento al fatto di non permettergli di sviluppare questa qualità che hanno sulle fasce. Poi bisogna mantenere l’equilibrio per tutta la partita, vista l’importanza che un gol preso in casa può avere”.
Ha rimpianti per non aver utilizzato Pizarro all’andata, quando poteva servire un centrocampista in grado di tenere palla e bloccare la velocità dell’Arsenal? “Da un mio punto di vista è sempre meglio guardare avanti. Di errori in una stagione se ne fanno tanti. Se ci mettiamo ad analizzare sempre quelli dietro, si perde di viste quello che ci sarà da mettere in pratica nella partita successiva. Può darsi, però quello che conta è la partita di domani”.
E’ un caso che tutte le tre italiane impegnate in Champions arrivino con tanti infortuni o la Serie A è più stressante, rispetto agli altri campionati, da un punto di vista psico-fisico? “Penso che per quello che si è visto, anche loro hanno diversi infortunati. Questo succede anche all’estero. Sicuramente il nostro calcio ci impone partite con una frequenza che è difficile da sostenere, soprattutto tutte accompagnate da una tensione che a livello gestionale ti creano ulteriori problemi”.
Nella conferenza successiva alla partita di Londra, lei disse che si aspettava un’Arsenal diverso. Adesso si aspetta che imposterà la partita nello stesso modo? “Avevo detto che avevano sviluppato ciò che non si aspettavano neanche loro, per il momento che stavano attraversando. Nella partita di andata sono stati bravi a fare buon calcio e a mettere dentro una consistenza fisica che nelle ultime gare non gli si era vista. Ora ha vinto queste ultime gare, ha recuperato qualche giocatore, ha l’entusiasmo e me l’aspetto così. Però io so che noi siamo diversi da quello che abbiamo evidenziato a Londra e soprattutto abbiamo il sostegno del nostro pubblico: questa componente qui può fare la differenza. Anche se è difficile, è totalmente possibile il passaggio del turno”.

Mirko VucinicLa conferenza stampa integrale di Mirko Vucinic alla vigilia di Roma-Arsenal.

In questo momento sei il trascinatore della Roma. Prometti gol ai tifosi? “Partita molto importante, però cerco di non viverla più di tanto. Se ci penso troppo mi viene mal di testa. Non credo di essere il trascinatore perché con l’Udinese se non mi aiutavano i compagni ad entrare in partita, nemmeno segnavo. Per domani non prometto niente, l’importante è che scendiamo in campo con la voglia di portare a casa un risultato positivo”.
Gli ottavi di Champions ti esaltano? Basta ricordare la partita dello scorso anno contro il Real Madrid, con quel bellissimo gol al novantatreesimo. “Tutte le partite di Champions sono affascinanti. Come si legge dal nome della competizione, sono partite da campioni. Spero che anche domani sia una bella partita e che tutto vada nel verso giusto. Ovvero verso di noi”.
Mirko, sei considerato l’uomo di coppa di questa Roma. Baratteresti le prime quattro posizioni in campionato, con il passaggio del turno grazie ai tuoi gol? “Se vinciamo la Champions l’anno prossimo entriamo diretti – Gli fanno notare che non è così. Spalletti suggerisce: “Per fare questi discorsi bisogna vincere domani” – “Bisogna vincere domani” (il giocatore ha accolto il suggerimento tra le risate del mister e dei giornalisti presenti)”.
La Roma a Londra non è riuscita a creare molte occasioni da gol. Sarà importante segnare subito o serve pazienza per cercare il gol fino al novantesimo? “La cosa più importante è passare il turno, a prescindere se segni nei primi dieci minuti o negli ultimi dieci. Dipende da come andrà la partita. A volte si riescono a segnare tre gol innon cambia A volte riesci a fare tre gol in dieci minuti, a volte fatichi. Ma l’importante è passare il turno”.

(Testo a cura di Glorialanza-Di Segni)