martedì, Ottobre 01, 2024 Anno XXI


Raccontare questa stagione calcistica in ambito ASR non è facile, perché ci sono una quantita di errori, di episodi sfortunati, di mancanze da parte di tutti gli attori (società, tecnico, giocatori) che sommati insieme fanno gridare al miracolo se siamo ancora teoricamente in lotta per un posto in champions league.

E’ una stagione nella quale l’unico sussulto vero si è avuto nella partita contro l’Arsenal, finita secondo tradizione sangueOro ai calci di rigore con noi attoniti e gli avversari festanti. Tolta quella gara nella quale abbiamo apprezzato più che il gioco il carattere il resto è da dimenticare.

Abbiamo vinto un derby con il cuore in gola, ne abbiamo perso un altro giocando un primo tempo bello e ritrovandoci alla fine con quattro picchi dentro la porta.
Siamo stati demoliti dall’Inter all’Olimpico e poi giocato una bella partita al ritorno con un 3-3 finale che grida vendetta per l’arbitraggio e soprattutto per la nostra spallettiana incapacità di portare a casa i tre punti con 2-3 gol di vantaggio.
La juve invece ci ha giocato con noi, sia all’andata che al ritorno, e poi abbiamo anche dato il piacere al Catania, all’Atalanta, al Palermo, al Genoa, all’Udinese di infilarci 3 reti.

Abbiamo iniziato perdendo contro tutti, siamo passati ad un cambio di gioco e al rombo che ha portato giovamento negli equilibri e soprattutto nei risultati per poi tornare al vecchio modulo per la gioia di Ranieri, di Rossi, di Del Neri, di Mazzarri e via dicendo.

Anche ieri, se al 13 del primo tempo ti trovi con due gol di vantaggio contro una squadra tecnicamente nettamente inferiore a te, non è possibile farsi rimontare due gol in casa, può succedere una volta perché il calcio non è scienza esatta, non spesso se non sempre.

Non ci piace niente di questa stagione, la montagna di espulsioni, la gestione tecnica, il pre-campionato, le partite che per noi contano più di altre (la juve, l’inter, il derby), la supercoppa, se mai dovesse arrivare questo quarto posto lo accoglieremmo quasi come un miracolo.

Vediamo se riusciremo sabato prossimo a tirare fuori una gara con gli attributi, sono 3 anni di seguito che andiamo a Firenze, giochiamo bene e finisce pari, proviamo una volta a giocare male e portarci a casa i tre punti.

Poi finito il campionato per quanto ci riguarda, e lo diciamo ora, può andare via chi vuole, tecnico compreso. Chi rimane lo deve fare per lottare e portare in alto questa società, chi pensa di meritare altri palcoscenici o altri ingaggi arrivederci e grazie, è stato un piacere; Mancini quest’anno vincerà lo scudetto, con la Roma non lo avrebbe mai vinto, sono queste le soddisfazioni che un uomo può togliersi eccezion fatta per il piccolo particolare che Mancini a Roma era un calciatore, a Milano una figurina inutile che ha dimenticato pure come è fatto il campo.

E visto che, sarà stata la pioggia di ieri, ma non ci siamo svegliati con il piede giusto, proviamo a trovare ugualmente dei lati positivi in tutto. L’ennesimo record infranto dal capitano e al quale non guardiamo neppure tanto visto che i 175 gol sono solo provvisori e presto ne supererà altri di grandi goleador; l’organizzazione degli aiuti all’Abruzzo che ci ha riempito di orgoglio oltre a farci stare meglio sapendo che stiamo facendo e faremo qualcosa di concreto in merito, e la certezza che se non dovessimo arrivare quarti probabilmente a Roma resterebbero solo giocatori che credono in questa squadra e per essa lottano, può essere un vantaggio.

Infine domani la nostra madre comune compie 2762 anni, l’associazione si incontrerà per fare i dovuti auguri e per dividere insieme opinioni e sensazioni, ci farà bene stare insieme.

Sempre forza Roma