Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke giovedì, 7 Maggio alle ore 07:29
da Corriere dello Sport – goal.com Si fa avanti l’industriale, grandissimo tifoso giallorosso: «Ho chiesto informazioni sul club, attendo una risposta. Sono disposto anche a una gestione al 50% con i Sensi». Di tutto e di più. E’ successo questo, nelle ultime ventiquattro ore, intorno al nome Roma, alla sua proprietà, a un futuro e un presente che è ancora tutto da definire. In questa intricata vicenda è entrato in scena il dottor Francesco Angelini, imprenditore farmaceutico di accertato successo, alle spalle un gruppo che fattura due miliardi di euro all’anno, romano e romanista, da molti anni ciclicamente indicato come un possibile aspirante a un ingresso nella Roma calcio. Dottor Angelini, buongiorno. Siamo indiscreti se le chiediamo di fare una chiaccherata sulla Roma? «No. A casa mia siamo tutti romanisti. E in questo senso non stiamo attraversando un bel periodo. Siamo addolorati per quello che sta succedendo intorno alla Roma. Al punto di farmi venire qualche idea. Sto cercando di capirne di più. Ho chiesto informazioni sulla Roma. Ho attivato i miei canali bancari e finanziari». Quanto tempo fa ha richiesto queste informazioni? «In tempi recentissimi». Cosa le hanno risposto? «Mi hanno chiesto tempo per darmi delle risposte. Quanto? Poco. Qualche settimana al massimo. Sono in attesa di capire in che ruolo e in che entità io possa dare una mano alla Roma. Sono qui, a disposizione. Mi sembra che la Roma e i suoi tifosi stiano attraversando un momento molto particolare. Vorrei fare qualche cosa perché questo momento diventasse passato». C’è qualche ostacolo a questa voglia di Roma? «Per quanto mi riguarda, la mia priorità è il mio gruppo di cui ho la responsabilità, un gruppo che ha circa 4.500 dipendenti. Detto questo, c’è la Roma. Se esistono i presupposti di compatibilità, io sono pronto». I Sensi, attraverso i comunicati e le dichiarazioni del presidente dottoressa Rosella Sensi, hanno fatto capire piuttosto chiaramente di essere disponibili all’ingresso di un socio. «Ho letto. Faccio un’unica eccezione: nella mia strategia imprenditoriale, non ho mai preso in considerazione ingressi in società con un ruolo di minoranza. Che senso avrebbe entrare e non poter avere voce in capitolo?». Quindi o tutta la Roma o niente? «No, c’è una terza opzione: si può fare cinquanta e cinquanta». Nel calcio, e non solo, è una formula che presenta molti rischi. «Ma può funzionare. Vi porto un esempio vissuto dal mio gruppo in prima persona: da anni siamo soci al cinquanta per cento con un colosso come la Procter & Gamble (Lines, Pampers, ndr), abbiamo stabilito regole chiare, c’è feeling tra noi, è stata creata una joint-venture che consente sempre la gestione senza il pericolo di blocchi di qualsiasi tipo. Andiamo avanti alla grande». Quindi lei non sarebbe spaventato da un ingresso al cinquanta per cento? «Per niente». |