mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


Quando la prima maglia era quella tradizionale e la seconda da trasferta era bianca . Non ce n’erano altre : quella di Coppa Italia o delle Coppe Europee. No.Tutti avevamo soltanto due maglie.

Erano bellissime nella loro semplicità.Non c’erano i designer famosi nè gli stilisti di grido. E non c’erano gli sponsor.Le maglie di raso arrivarono soltanto negli Anni 80. Era molto raro trovare uno sponsor tecnico sulle maglie. La Roma vestì una Lacoste rossa.Rarissimi altri marchi: conservo gelosamente una maglia del Como 75/76 che mi regalò Renato Cappellini: bellissima,color blù intenso con colletto bianco della Umbro e fatta di un cotone delicatisimo.La maggior parte erano di lanetta in inverno e più leggere d’estate.

Il Milan aveva le righe rossonere molto piccole e fitte e i numeri bianchi.Calzoncini bianchi,sempre, e calzettoni neri con bordo rosso.La Juventus aveva le strisce bianconere di media grandezza, ma erano molte di più di quelle di adesso. Maglia  a”V” ma arrotondata con il colletto bianco che usciva. Capello e Furino avevano un automatico che le abbottonava all’attacco del collo.Calzoncini rigorosamente bianchi e calzettoni con due piccole righine nere sul risvolto e bianchi anch’essi.

Quando la Rai trasmetteva un tempo della partita più importante della giornata, Milan Juventus era un appuntamento fisso.Le immagini di San Siro erano suggestive.E che San Siro fosse pieno te ne accorgevi dai parterre dietro le porte e lungo le linee laterali. Gremitissimi di gente in piedi accalcata l’una sull’altra dietro le grate di ferro che dividevano pubblico e terreno di gioco. “La Domenica Sportiva”offriva immagini dal basso e rallentate.Ricordo una vittoria bianconera e due gol bellissimi di Bettega a Fabio Cudicini.Uno di testa anticipando Schnellinger ed un altro di tacco.La porta era quella sulla sinistra guardando il campo.Nelle immagini dal basso si vedevano i tifosi juventini in mezzo ai milanisti che si alzavano per esultare. Tutti mischiati e tutti tranquilli.La rete di San Siro era quella che si gonfiava di più e da quella parte c’era sempre il sole nel primo tempo…Adesso non sembra neanche più lo stesso stadio….

Il Bologna non vince a Torino col Toro dalla stagione 80/81.Fu un anno storico per i rossoblù che vinsero a Torino sia con i granata  che con i bianconeri come avevano già fatto nel 34/35.Entrambe le volte segnò Adelmo Paris su rigore. Quello dell’1-0 alla Juve e quello che pareggiò il gol di Paolo Pulici che venne poi superato grazie ad un gol dell’ex messo a segno da Salvatore Garritano,che di Pulici e Graziani era stato la riserva nella stagione 75/76 dell’ultimo scudetto granata. Salvatore Garritano aveva esordito in Serie A con la Ternana 74/75, maglia a strisce verticali rossoverdi,calzoncini neri e calzettoni rossi con bordo verde.Allenatore Riccomini.Segna 3 gol: al Torino,al Varese ed alla Roma alla penultima giornata.Lo acquista il Toro in cui gioca 20 partite in 3 anni segnando 2 sole reti.La prima è decisiva per lo scudetto granata.Infatti è quella del 2-1 contro il Milan il 4 aprile 76. La seconda è quella dello 0-3 a Bologna del 10 ottobre 76.Radice lo riporta con sè proprio a Bologna e Garritano lo ripaga con 6 gol che aiutano il Bologna a salvarsi partendo da -5.In quel Bologna anche Zinetti,Dossena e il compianto Eneas de Camargo. Il Bologna dunque non vince a Torino dal 28/12/1980 : quella domenica in una gelida e innevata Perugia un liscio di Mimmo Maggiora appena entrato all’89* concesse il pareggio ai Grifoni grazie a Di Gennaro dopo che Scarnecchia aveva portato in vantaggio la Roma al 6* minuto di testa in tuffo….

Giorgio in campo che insegue Menicucci con l’ombrello urlandogli”LADRO“. L’Udinese ha appena pareggiato al 94* 2-2 gol di Virdis.I soliti bene informati sostengono che quella fosse la vendetta di Gino Menicucci verso la Lazio che l’anno prima aveva battuto il Catania in casa alla penultima di Serie B grazie afd un generoso rigore concesso dall’arbitro toscano e che ancora aspettava un segno…di riconoscenza.

Giorgio con l’ombrello che insegue l’arbitro: un’icona della gloriosa storia di “Quelli di Pippa Nera”. Perchè “Giorgio è Giorgio”.

Il Cagliari me lo ricordo con la maglia bianca con un bellissimo colletto rossoblù che arrivava all’altezza dello sterno.Con i laccetti e dei numeri neri ma molto grandi e stilizzati.

A Cagliari era morto Giuliano Taccola ma la Roma aveva anche spesso fatto risultato. Un 1-1 del 73/74 di sabato pomeriggio gol di Orazi e Bobo Gori vissuto con ansia e senza notizie sul campo di calcio della mia scuola.E poi una delle poche giornate felici della stagione 75/76.Il 9 febbario 76 vinciamo a Cagliari 1-5 con reti di Casaroli,doppietta di Petrini,Pellegrini e Negrisolo.Per il Cagliari il nostro amico Virdis….

Casaroli era una grande speranza.Stefano Pellegrini quell’anno si macchiò di una colpa che mai gli sarà perdonata. All’ultima di campionato la Roma gioca in casa con l’Ascoli di Carlo Mazzone che si sta giocando la Serie A con la Lazio.A Como i biancazzuri sono sotto 0-2 dopo 17 minuti ma al 53* sono in parità.All’Ascoli in vantaggio va bene così.Pellegrini però segna il gol dell1-1 al 60* e di fatto salva i “Pippa Nera”. Lo fischieranno per tutta la partita e sarà pesantemente insultato per il “crimine commesso”. Anni dopo sarà squalificato per il Calcio Scommesse  per un Lazio Avellino 1-1…