giovedì, Ottobre 31, 2024 Anno XXI


il 4 giugno del 1989 la Roma si accingeva a farsi massacrare dal grande Milan a San Siro, arrivava l’estate anzi, era estate piena.
Ero andato all’EUR a prendere la mia ragazza, non esisteva sky, stream, dirette, o andavi a Milano o te la sentivi per radio a tutto il calcio minuto per minuto.

Ai miei amici del gruppo romanista del Quadraro avevo detto con il disincanto che mi porto appresso dalla nascita ….“ma che c’annamo a fà, sur campo so’ mazzate sicure, sugli spalti so’ mazzate divise più o meno equamente – dipende chi annamo e chi incocciamo – io vado co’ Stefania, me la sento pe’ radio e una volta tanto la domenica la faccio contenta che uscimo”.

Ero rassegnato alla sconfitta ma non riuscivo a non pensare che tanto tutto può succedere …quindi famme sentì la radio.
Arrivai all’EUR e presi Stefi, la mia ragazza;
– Stefania odiava il calcio, non capiva quel fuoco e quella passione che mi portavo dentro, non capiva quel gruppo di amici che la domenica si trasformava, dei musi lunghi e dei nervi tesi quando la Roma perdeva, di racconti di partite nelle partite, di trasferte, di derby giocati a ponte milvio prima che dentro all’olimpico, eravamo mondi diversi che si attraevano ma che non avrebbero mai potuto generare nuove forme di vita – e accesi la radio.

crrrrrrrr ….. crrrrrrrrr ci colleghiamo da San Siro per le novità sugli incidenti tra tifosi avvenuti nella tarda mattinata… qui san siro

– era logico speramo de avelli sonati come se deve

crrr dobbiamo purtroppo confermare la notizia che il giovane tifoso della Roma coinvolto negli incidenti non ce l’ha fatta
– non ce l’ha fatta ? che vordì non ce l’ha fatta ??

crrrrrrrrrr .. crrr ed è deceduto ancora prima di arrivare all’ospedale “nun me ricordo quale”
– deceduto ? è morto ? l’hanno ammazzato ??

Mentre guidavo e mentre Stefania mi diceva che con quel bel tempo si sarebbe potuto andare anche al mare, magari dopo ci mangiavamo la pizza bla bla bla me lo ricordo come fosse oggi non mi sentii bene, e nonostante gli sforzi di reprimerla una grande lacrima mi calò sul viso
– che fai piangi ??
– no, è l’allergia

Poi appurai che oltre ad essere romanista era di Torre Maura, vicino casa; per noi del Quadraro,
Centocelle, Torre Spaccata, Torre Maura, Torpignattara, Lamaro sono tutte parti di uno stesso insieme, periferia sud-est romana e romanista.
Il giorno dei funerali andammo insieme agli altri per abbracciare una mamma che non conoscevamo, volevamo starle vicino, e come volevamo noi lo volle tutta Roma, c’erano migliaia e migliaia di persone, c’era il presidente Viola, il principe e Sebino Nela, Peruzzi e tanti ragazzi delle giovanili della Roma, poco dopo nella piazza di Torre Maura comparve per terra un cuore gigantesco giallorosso con scritto:
ANTONIO VIVE
ci passavano le macchine e il cuore con il tempo si stingeva ma regolarmente la notte gli amici lo dipingevano di nuovo …
ANTONIO VIVE
è andato avanti per anni, 15 forse anche più, ora quella piazza non c’è più è stata smembrata e ci hanno fatto la pensilina con il capolinea (o la fermata non l’ho ancora capito) di una linea dell’ATAC (se chiama ancora ATAC ? boh !) .
Tutto passa, quella curva, la più bella curva d’europa, non c’è più, non c’è più nè il CUCS nè la fossa dei leoni del milan, i fedayn sono i figli-figliastri dei fedayn di roberto rulli, ma tutto sommato c’è ancora una parte di anima del quartiere, e soprattutto noi siamo cresciuti, abbiamo famiglia e figli e quando pensiamo a quegli anni sembrano appartenere ad altre persone, non siamo credibili se ora raccontassimo di trasferte e cariche, di onore cittadino e tanto altro.

la piazza di Torre Maura il giorno dei funerali di Antonio de Falchi antonio_defalchi uno striscione della sud che ricorda Antonio De Falchi

A volte però basta un ricordo, un riaccendere la fiamma, per farti tornare indietro, e a ricordarmi chi sono e da dove vengo ci hanno pensato quei 4 infami che hanno esposto lo striscione domenica scorsa irridente ad Antonio De Falchi.
La sua morte ancora grida giustizia, se non qualche altra cosa.

ora che sono nel vento non c’è odio per chi un giorno mi uccise

ANTONIO NEL CUORE
Giggi, classe ’64, Quadraro giallorosso