domenica, Settembre 22, 2024 Anno XXI


da Il Corriere dello Sport – goal.com

Vinicio FioranelliL’agente Fifa non convince le banche, che guardano a Gheddafi.

Un’altra giornata di attesa, che conferma indirettamente la volon­tà della famiglia Sensi di restare alla guida della Roma. Un’altra giornata nella quale le voci che filtrano dagli ambienti bancari allontanano la cor­data Fioranelli dal­l’obiettivo di prendere il comando della società giallorossa. In mattina­ta Paolo Fiorentino, nu­mero due di Unicredit, a margine di un conve­gno alla Luiss, ha detto sulla cessione della Ro­ma.

Dalle parole del vice di Profumo emergono due considerazioni: primo, la banca che detiene il 49 per cento di Itapetro­li non dà affidamento al­la cordata di Fioranelli;Muammar Gheddafi secondo, il ruolo di Ge­ronzi nel dossier Roma acquista un’importanza primaria e le indiscre­zioni sui possibili con­flitti d’interesse tra ban­che sono state smentite. Mediobanca avrà una funzione di protezione nei confronti della famiglia Sensi, la scel­ta non è stata casuale. Di sicuro Italpe­troli deve rientrare dal debito, su que­sto non ci sono dubbi, Mediobanca la agevolerà, piuttosto che porre ostaco­li. In che modo? Probabilmente anche veicolando l’intervento del leader libi­co Gheddafi, che oggi sarà ricevuto in Campidoglio dal sindaco Alemanno. Il fondo libico governativo è il secon­do azionista di Unicredit e anche in questa operazione è stato fondamen­tale l’intervento di Mediobanca, che è advisor per gli investimenti libici in Italia.

Francesco AngeliniOra l’istituto di piazzetta Cuccia potreb­be lavorare al ritorno di Gheddafi nel calcio ita­liano, dopo l’esperienza di azionista della Juven­tus. Ma sembra che l’in­teresse del fondo libico non sia solo finalizzato alla squadra di calcio, ma anche alle strutture petrolifere di Italpetroli. Insomma, la giornata di ieri si è con­clusa con l’uscita di scena (o quasi) della cordata Fioranelli. Le garanzie presentate dall’agente Fifa non sem­brano convincere Mediobanca, che co­munque sta cercando soluzioni alter­native, ma soprattutto una formula per ridurre o dilazionare il debito con Uni­credit, senza cedere la Roma. L’istitu­to di credito avrebbe già ricontattato l’imprendi­tore farmaceutico Fran­cesco Angelini (l’unico imprenditore romano finora uscito allo sco­perto).