mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


da ilmessaggero.it

UniCredit BancaItalpetroli mette al centro del complesso negoziato con Unicredit per definire il mandato sulla cessione della Roma calcio la richiesta di uno “stralcio” del debito. Cioè di uno sconto. Questa la novità, secondo quanto risulta a Il Messaggero, che sarebbe emersa dalle prime riunioni tra Mediobanca, advisor dei Sensi, i legali di questi ultimi e quelli di Unicredit. Ieri, intanto, Alessandro Profumo si sarebbe incontrato con Muammar Gheddafi, secondo socio di Unicredit. E non si esclude che nel colloquio si sia parlato anche dell’interessamento dei libici per il club giallorosso coi quali avrebbe aperto un canale di dialogo anche Mediobanca. Ma l’eventuale arrivo del nuovo padrone della squadra dipende dall’esito delle trattative per dare un mandato irrevocabile a una primaria banca d’affari – quasi certamente la stessa Mediobanca – per organizzare quel processo di vendita dell’As Roma voluto dalla banca guidata da Profumo creditrice di 300 dei 400 milioni circa nei confronti dela Italpetroli. Il mandato dovrà essere ”irrevocabile” e prevedere una serie di condizioni, come un prezzo base che farebbe scattare automaticamente il passaggio del pacchetto azionario. Italpetroli detiene tramite Roma 2000 il 67% del club quotato in Borsa. E quindi l’acquirente, dopo aver comprato la maggioranza, sarà tenuto a lanciare l’opa.

Unicredit chiede anche che l’incarico contenga altre clausole di salvaguardia come la possibilità che oggetto della vendita sia l’intera partecipazione in modo da rendere più appetibile l’operazione. E anche più remunerativa, nel senso che maggiore sarebbe la somma incassata da Italpetroli. Ecco perchè nel negoziato i Sensi che hanno il 51% della holding – il 49% è della stessa Unicredit – avrebbe posto alcune contropartite. Come appunto uno stralcio dei debiti. Il prezzo dell’asta deve ancora essere fissato e sarà un altro punto cruciale del negoziato: la somma comunque non servirà a pagare l’intero debito verso Unicredit. Tanto meno resteranno soldi per rimborsare Mps, l’altra banca creditrice con circa 70 milioni. Per evitare quindi che i Sensi debbano essere costretti a vendere altri asset, Mediobanca avrebbe posto a Unicredit la condizione che l’accordo sul mandato contempli anche una ristrutturazione debitoria, mediante rinuncia di piazza Cordusio a parte dei crediti.

La trattativa sarebbe ancora agli inizi e comunque non può andare per le lunghe perché la lettera di messa in mora di Unicredit a Italpetroli di venerdì 5 avrebbe fatto scattare un iter che deve concludersi entro meno di due settimane. Per quella data, quindi, tutti gli accordi devono essere firmati – quindi oltre al mandato anche l’ammontare e le modalità del rimborso – e Mediobanca potrebbe far partire l’asta. Così tutti gli interessati saranno messi in condizione di seguire procedure e regole ben definite e oggettive. Fino a quando non sarà siglato il piano, nessuna trattativa vera potrà essere aperta. Sondaggi preliminari però sarebbero in corso e il colloquio Profumo-Gheddafi potrebbe servire almeno a tastare il terreno sulle reali intenzioni di Tripoli. Ma c’è chi ritiene che sondaggi sarebbero effettuati anche su un gruppo industriale rimasto finora dietro le quinte.

r. dim.