martedì, Ottobre 01, 2024 Anno XXI


Rare volte siamo stati così incerti nel pensiero e nella posizione.
Di solito il testo che esce fuori dai redazionali è frutto di ragionamenti che valutano i pro e i contro delle cose, oppure vengono mossi dalla passione.
Di fronte alla vicenda societaria della nostra Roma siamo comparse incapaci di valutare il meglio e il peggio invece.

Se una storia reale e senza il minimo filo di supposizione ci può aiutare a chiarire i fatti proviamo a farla.
A luglio dello scorso anno la Italpetroli in qualità di controllante dell’AS Roma presentava un piano di rientro della situazione debitoria nei confronti di Unicredit (e di altre banche). Questo piano prevedeva la riduzione della situazione debitoria entro il 2010 attraverso la dismissione di alcuni beni di proprietà della Spa a sua discrezione (così dice l’accordo); erano previsti altresì passaggi di verifica a fine 2008 e fine 2009.
Chiaramente al di là dei tecnicismi questa operazione prevedeva il versamento di rate periodiche le prime due delle quali (la seconda scadente ieri 30 giugno), non sono state onorate.

A questo punto la banca creditrice diventa una sorta di controllante dei valori dati a titolo di ipoteca e può decidere su come operare per la copertura della posizione debitoria.
E fin qui è la tecnica.
Poi subentra la fantascienza, quella che non ci fa capire le cose.
Fioranelli è un acquirente ma non parla, la proprietà dell’AS Roma non ha mai detto una parola che sia una al di fuori dei comunicati ufficiali; non parlano, probabilmente non l’hanno mai fatto.
Basterebbe che so, una parola di Bruno Conti per rasserenare l’ambiente, invece niente di niente.
Parla l’avvocato di Fioranelli e paventa oscure trame bancarie, ma Fioranelli stesso lo smentisce.
Poi si parla di gestore a garanzia (un commissariamento in sostanza dove di solito si acchiappa tutto quello che si può per rientrare il più possibile e via) e tante altre cosette.

Fissiamo dei punti insieme ?
1 – la famiglia Sensi in persona delle figlie non avendo coperto le rate scadute in pratica sono obbligate a cedere l’AS Roma e non possono assicurare nessun futuro alla società se non dopo aver coperto l’esposizione debitoria (di Italpetroli, e pure questo è un fatto che ci piacerebbe venisse spiegato), quindi ipotesi oltremodo remota.

2 – il buon senso ci dice che una banca acchiappa soldi e se uno gli porta 200 milioni di euro prossimi ai 300 (non tre piotte, du’ scudi, mezzo sacco ma 300 MILIONI DI EURO) secondo noi se li prende e come, alla faccia di tutta la fantapolitica del mondo.

3 – abbiamo l’impressione che Fioranelli sia e possa essere anche un abile orchestratore di situazioni economiche ma di romanista gli vediamo ben poco, sti cazzi direte basta che porta in alto la roma può essere pure frocio per i los angeles lakers o per il Grassophers , non è questo che conta.
Però l’altra impressione (più di una impressione) è che lui manovri capitali non che disponga di capitali, e le manovre sono sempre più difficili del possesso e l’esborso a piacimento di denaro.
Garanzie, fondi e titoli esteri, mah, chi ne capisce è bravo.

Noi amiamo il calcio, Roma e la Roma, e la borsa, le contrattazioni, le banche ci hanno sempre fatto venire il mal di testa ( e i rodimenti di chiccherone ogni volta che arriva l’estratto conto), vorremmo essere tifosi di una squadra e spingerla verso traguardi importanti ma il calcio è cambiato.
Servono gestioni manageriali, investimenti mirati e circolazione di capitali (da questa mia azienda che è in utile sposto “vil pecunia” su quest’altra riducendo il monte tassazione sulla prima e avendo un ritorno notevole di immagine e altri profitti sulla seconda – juve, milan e inter docet).
Noi non li abbiamo mai avuti, noi abbiamo un solo inestinguibile patrimonio: la passione e l’amore del popolo romanista.
Non disperdete questo patrimonio unico, e ci rivolgiamo a tutti, a rosella, a vinicio, alle banche e al futuro commissario se sarà, due cose non dovete togliere al popolo bue, il “panem” e il “circenses” …. la mancanza anche di uno solo di questi fattori di solito porta alla rivoluzione, la storia insegna.

A risentirci per novità di rilievo, speriamo positive.

Sempre forza Roma il “circenses” del nostro vivere quotidiano.
Redazione CdR