sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


Sarà l’afa di questi primi giorni di Luglio, sarà che tra Fioranelli e il famigerato supermanager non ce stamo a capì più nulla, però stamattina appena ho acceso il computer ho letto una cosa: “Totti è la rovina della Roma”. Non ho avuto bisogno del tipico caffè delle 10 per svegliarmi, sinceramente ho pensato a un errore del mio lettore di feed rss. Poi però su ogni sito ho letto questa notizia, queste dichiarazioni al bacio, che mi hanno fatto nascere un dubbio metodologico: ‘anvedi che questo c’ha ragione?

Cosa vogliate che siano 539 partite in carriera?

E quanto contano 220 gol? Peggio ancora se fatti tutti con la stessa maglia, che non è quella del Milan o della Juventus, né del Real Madrid, ma della Roma…che non è esattamente una potenza mondiale?

Poi il 26 Giugno 2006, cosa rappresenterà mai? Alle 18,45 mica stavamo tutti appiccicati al televisore, sperando che quel rigore (che manco c’era) mettesse fine ad una partita brutta e difficile contro l’Australia, no?

Ah…dimenticavo, poi i 32 gol con le viti nella caviglia manco si contano, non fanno media…e manco quella cosa luccicosa, quella scarpa che però nun se indossa conta…alla fine l’ha vinta pure Ronaldo, sia quello col gel che quello della Crescina, l’hanno vinta pure Eusebio e Van Basten, quindi che stamo a dì?

Alla fine poi, manco a dirlo, 178 dei 220 gol fatti tutti in Campionato tutti con la stessa maglia (aridaje co sta maglia…), come appena Boniperti è riuscito a fare, cui protest?

Sono migliori quelli che vogliono le garanzie. Quelli che minacciano se piuttosto che prendere 14 milioni, ne prendono 12, perché loro poveretti devono sfamare una famiglia. Loro fanno scrivere i giornali, di conseguenza fanno vendere.

Cosa vogliate che si scriva su Francesco Totti, nato a Roma, a Porta Metronia, il 27 Settembre di, quasi, 33 anni fa? Non c’è niente di nuovo da scrivere, nessun mal di pancia, nessuna mega-offerta spagnola o inglese, nessun locale a luci rosse con Paris Hilton, nessun allenamento saltato perché la sera prima era a troie, nessuna linguaccia mostrata al settore ospiti, magari neanche nessun Pallone d’Oro, ma quello glielo faremo noi romanisti quando appenderà le scarpe ai chiodi (che sia il più lontano possibile quel giorno).

Su di lui non c’è proprio niente di nuovo da scrivere, ci pensano i libri di Storia a parlarne, ci pensano le strade e la gente di Roma, ci pensano le promesse che lui ha MANTENUTO, i sogni che ha realizzato, ed anche quelli che sono rimasti nel cassetto, perché lui ha sempre lottato per tirarli fuori da lì, ci pensano il sudore che ha versato, ed i calci che ha preso. Ma quelli…mica fanno vendere.

Capità, ti voglio dare un consiglio. Non lo querelare a sto Irti, gli dai troppa importanza. Io, prima di stamattina, di Irti conoscevo solo i colli di “San Martino” del Carducci. E a proposito di colli, e di pianure, consiglio a questo legale di farsi una passeggiata vicino Formello, forse lì troverà erba per i suoi denti…cioè, volevo dire pane.

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