sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Luciano SpallettiLa conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti.

Come sono le prime sensazioni? “Sono positive. Bisogna approcciarsi alla stagione avendo la carica emotiva giusta e la questi ragazzi, tra l’altro diversi giovani, hanno le idee chiare. Però non posso dare dei risultati perché sono poche ore che siamo insieme. L’ambiente è eccezionale, spettacolare sotto tutti gli aspetti. I giocatori stanno svolgendo tutto con correttezza”.
Guberti l’unico volto nuovo. La Roma va bene così? Esclude cessioni eccellenti? “Guberti lo abbiamo seguito. I nostri osservatori hanno dato tutti lo stesso risultato, cioè che è un ragazzo di prospettiva con delle qualità. Ora però va visto nella dimensione attuale. Lavoreremo su questo ragazzo. Io ho una rosa che gode totalmente della mia fiducia. Calciatori che hanno fatto risultati importanti. L’anno scorso abbiamo fatto qualche partita al di sotto del nostro livello e questa cosa qui non deve più succedere. Valuteremo le ipotesi e aspetteremo l’occasione giusta per migliorare la rosa. Per essere più completi un paio di cose dobbiamo farle”.
Che idea si è fatto di Fioranelli? “Non lo conosco. Prima di esprimermi bisogna che conosca in maniera più approfondita la persona. Sicuramente ho conosciuto le dichiarazioni dell’avvocato Irti di ieri e se il buongiorno si vede dal mattino… c’è da pensare che se l’avvocato entrasse nella Roma andrebbe a sostituire il nostro simbolo della Lupa con quello dell’aquila. Se voleva una risposta dai tifosi della Roma mi sembra che l’abbia avuta”.
Sulle parole dell’avvocato Irti. “Non voglio andare oltre, però quando ci sono queste definizioni qui viene da chiedersi quale sia il rapporto con i tifosi e con lo spettacolo, perché Totti di queste cose ne fa la sua primissima qualità”.
Alla Roma cosa serve? Una punta e un portiere? “Io non andrei a scomodare troppo le fantasie soggettive. Qualcosa dobbiamo fare. Ci sarà da aspettare l’occasione giusta ma l’attaccante andrà preso di sicuro. Una prima punta”.
I giovani che sono tornati dai prestiti potranno essere riproposti nella Roma del prossimo anno? “Come no. Li abbiamo fatti venire in ritiro perché li vogliamo valutare in maniera approfondita”.
Le questioni che si sono affrontate nei summit a Villa Pacelli sono state realizzate tutte? “Abbiamo parlato a Villa Pacelli proprio per non farvi sapere nulla, sennò le dicevamo. Gli incontri si fanno in tutte le azione e si va sempre a cercare la soluzione migliore per noi”.
In prospettiva dove colloca la Roma? “Non colloco assolutamente niente, nel senso che io posso solo promettere passionalità. Il potenziale lo vedremo gara dopo gara. Su un tasto batterò particolarmente: bisogna tirare fuori il carattere. Non ci deve più succedere e so benissimo che passa attraverso la somma dei caratteri dei miei ragazzi
Cosa teme di più? “Cali di tensione. Le caratteristiche sono quelle. C’è grandissima qualità e velocità, ed anche estetica, bellezza, estro. Questo viene a diminuire le caratteristiche che danno la base di sostanza. Si eccede in uno e si deve andare a rafforzare dall’altra. Manteniamo il bello e miglioriamo il resto”.
Da cosa ripartite? “Si riparte dall’analisi delle qualità, più quello che serve per fare calcio offensivo e vincere. Chi arriva in fondo alle competizione passa da lì. Dalle due punte esterne che fanno movimento ai lati e vanno ad inserirsi centralmente”.
Possiamo pensare anche ad un 4-2-4? “I due esterni che fanno uno contro uno alle bandierine. Se gli esterni sono larghi il trequartista deve chiudere vicino alla prima punta. Andando a prendere una prima punta che ha qualità deve giocare con Francesco e allora Francesco dovrebbe giocare lì vicino all’area. La prima punta, poi, è quello che fa gol e Francesco ne ha fatti tanti”.
Come giudica Collina e la svolta verso i giovani arbitri? “Io l’anno scorso mi sono arrabbiato in un paio di occasioni e credo giustamente. Ma non è una cosa che voglio andare a valutare. Collina è un grande professionista e quello che decide all’interno della sua squadra va bene”.
Si sente sotto esame? “Alla Roma penso che tutti si sentano sotto esame. Sempre sotto esame. Ed è giusto così. Con la società in una delle nostre riunioni a Villa Pacelli, io sono a disposizione. Se avessero voluto potevamo fare discorsi di altra natura oltre quelli della continuità”.
Pensa che qualcuno si sia scordato degli anni precedenti dopo l’annata scorsa? “Io me le ricordo tutte e due. L’anno scorso qualche brutta prestazione l’abbiamo fornita ed è quello che dobbiamo andare ad analizzare. Ma io i risultati di questi quattro anni me li ricordo. Questa Roma qui ha vinto un numero di partite importante. Mi sembra abbia fatto il suo dovere in questo senso. Poi, si deve cercare di fare meglio e migliorare. Abbiamo vinto su campi difficilissimi e contro avversari di primissima qualità. Con una ricerca corretta del concetto di squadra, di assieme”.
Come sta affrontando il rafforzamento della squadra? Cercate un portiere? “Lo sto affrontando bene. Ci sarà da fare del movimento nella squadra, ma per quel che riguarda i portieri vale il discorso di prima: ho fiducia in quelli che ho. Poi andare nei particolari diventa difficile. Abbiamo un pacchetto di tempo a disposizione”.
Sereni? “Mi piacciono quelli a mia disposizione”.
La Roma era un punto di arrivo per lei. Ora magari qualcunoi potrebbe pensare che sia un punto di partenza verso posti come Chelsea, Juventus… “Posso dire poco, metto davanti i fatti. Tutti mi davano alla Juventus e io ho dato continuità al lavoro con la Roma. Tutti dicevano che sarei andato a fare parte di un altro club. Io non sono mai stato cercato da nessuno”.
Ha mai pensato di stare fermo? “Questo di stare fermo è un pensiero che si può fare. Più che altro è se c’è volontà da parte di quelli con cui lavori di fare le cose insieme, se ritieni opportuno l’operato di un professionista. Se la Roma mi avesse detto ‘parliamone’ a quel punto lì sarei dovuto stare fermo”.
Cobolli l’aveva inserita nella lista dei papabili. “Fa piacere, ma per me rimane quello”.
Abbiamo visto la squadra molto vicina ai tifosi, abbiamo rivisto il contatto con la gente “È un discorso corretto. Mi fa piacere che i ragazzi si siano fermati a parlare con i tifosi. È una delle nostre caratteristiche. Essere tornati a fare un ritiro fuori dà la possibilità che questo venga ancora di più alimentato e apprezzato”.
È rimasto anche perché sapeva che, se fosse andato via, sarebbe stato un problema per la società? “No, ho grande stima per i miei colleghi e molti sono bravi. Ne sono rimasti fermi di bravissimi, tipo Delio Rossi, Mazzarri, altri che non mi vengono in mante. Una soluzione l’avrebbero trovata sicura,mente”.
Come ha trovato i ragazzi? “Stiamo valutando la loro condizione. Stiamo prendendo più notizie possibili per dare la soluzione a come stanno. Ma vi farò parlare con Bertelli, Franceschi e gli altri, che nei dettagli sono più bravi di me”.
Che campionato si aspetta? “Campionato di grandissime difficoltà, di grandi equilibri. Di momenti da superare per la vicinanza delle partite”.
Sono andati via dall’Italia molti giocatori importanti, ricolloca la Roma su posizioni più alte? “Stiamo attraversando un momento difficile. Per noi deve essere un’occasione per ricreare settore giovanile, per lavorare sul lavoro di squadra e trovare soluzioni di gioco sul campo, come il Genoa lo scorso anno. Per parlare di rafforzamento e indebolimento aspettiamo”.
A cinquant’anni è l’allenatore più anziano della serie A per presenze. Scelte diverse rispetto al passato? “Chiaro che alcuni risultati possono spingere ad azzardare nuove soluzioni. I giovani hanno intraprendenza, voglia di determinare il futuro. Magari lavorano sull’entusiasmi e bisogna stare attenti a mediare. Da un punto di vista di lavoro sul campo può essere meglio, per le difficoltà di ruolo per il contesto di esasperazione diventa più difficile. Ci sarà da vedere il ruolo di questi giovani nella realtà. Sul campo sono più bravi, più dinamici. Poi ci sono quelli che gestiscono e hanno dei collaboratori e vanno sull’aspetto psicologico”.
Visto che cercate un centravanti, vuol dire che Vucinic va considerato un attaccante esterno? “Sa fare tutti e due i ruoli,. Grande tecnica e estro. Momenti più positivi e più difficili. Si cercherà di metterlo a suo agio perché possa dare continuità alle sue prestazioni. Ci vogliono questi giocatori che abbiano queste caratteristiche”.
Continuità anche di squadra? “Si deve puntare partita per partita e vincere quella successiva”.
Serve allora un vice-Totti? “Un attaccante bravo di testa che sa attaccare gli spazi, uno completo, che sa attaccare la profondità, che ha confidenza con i colpi di testa, che si completi con le caratteristiche di Totti”.
Nel corso di queste riunioni lei potrebbe aver chiesto di essere sostenuto nella comunicazione al mondo esterno, per non fare il parafulmine? Può rispondere anche con un ‘no’… “Mi hai suggerito bene, posso rispondere con un ‘no’…in un ambiente come Roma dove bisogna mettere a conoscenza di molte cose si può fare qualcosa in più per non dare forza ai riportini. Perchè i riportini invidiano la posizione, il ruolo, non hanno un buonissimo rapporto con me e vanno a dire cose non corrette. È più facile parlare contro che pro”.
Su Brighi? C’è stata una querelle, ha chiesto qualche giorno in più di vacanza… Siamo rimasti stupiti. “Questa è una cosa di riportino. Non ha chiesto un permesso. È una regola. Tutti quelli che hanno fatto una partita in più rientrano il 6 luglio. Due giorni in più me li ha chiesti Okaka. E glie li ho dati”.
Il procuratore ha detto parole dure… “Mi sembra abbia fatto riferimento a discorsi fatti con la società. Non so quello che si sono detti”.
Ma può essere un caso? L’agente ha detto che potrebbe fare una stagione da scontento. Essendo Matteo una grandissima persona è la cosa è risolvibile. La sua richiesta è stata di rientrare il 5 anziché il 6 e ha fatto vedere la sua impostazione professionale. Per le discussioni in base ai contratti io non ci entro, non ci sono mai entrato. Lui non me lo deve portare, questo discorso all’interno dello spogliatoio. La stagione da scontento non la farà”.
Può essere la stagione del rilancio? “Sicuramente sì. Poi la mia conoscenza di questi ragazzi è stato fatto in maniera profonda. So quali qualità abbiano. Vanno sostenuti in alcuni particolari e dipenderà dalla mia gestione. Le prove di forza le fanno sempre. Se c’è rispetto delle regole rifaremo le stagioni degli anni precedenti. Do una regola nuova: chi sarà squalificato per proteste fa tutta la settimana allenamenti doppi. La mattina con i compagni e il pomeriggio con me e Conti, che gli insegna la tecnica”.
Avete avuto rassicurazioni che si va avanti con i Sensi? “La dottoressa è convinta di andare avanti con qualità e ne sono convinto anche io”
È vero che la Roma deve fare cassa per 30/35 milioni? “Su questo sono già entrato, ho detto che qualche operazione verrà fatta. Vista l’allusione a comunicare, falla alla società questa domanda”.
Ci sono giocatori che non possono essere ceduti? “E’ un discorso di valutazione della Rosa, ci sono giocatori che è difficile sostituire. Poi, ci sono dei paletti ed è un discorso che va fatto al momento”.
Avete pensato ad una preparazione particolare, nuova? “La preparazione è stata costruita sull’esperienza degli ultimi anni. Poi qualche modifica si apporta. Poi si va ad approfondire il discorso di cura soggettiva, a seconda del problema che si ha. Poi ora possiamo lavorare senza l’aggravante della gara da giocare. Lì il lavoro non può essere sviluppato completamente. Lì devi sempre stare sotto traccia. Qui si va dritto per dritto su un lavoro personalizzato”.
L’attaccante lo aspetta per la prima partita ufficiale o va bene anche entro la fine del mercato? “Se non riusciamo a trovare quello che fa al nostro caso si lavora come si è sempre lavorato e si riesce a fare bene lo stesso”.
Shevchenko e Cruz le interessano? “Nomi è meglio non farne. Loro sono due grandi calciatori”.