sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


da TeleradioStereo – forzaroma.info

Dopo i due interventi di ieri su Centro Suono Sport, oggi Vinicio Fioranelli ha parlato a TeleradioStereo

Vinicio FioranelliA che punto è ad oggi, sabato 4 luglio, la trattativa per comprare la Roma? “Confermo che siamo tuttora interessati, le trattative stanno andando avanti, spero di poter dare presto una risposta. A giorni, di scadenze ne sono state date tante, purtroppo un numero di persone hanno ritenuto opportuno parlare a mio nome senza esserne autorizzate, senza essere competenti. Tanti “si dice”, ma noi siamo stati molto discreti, tutto quello che si è detto non corrisponde alla verità”.
Al gruppo Fioranelli sono stati accostati prima l’avvocato Enrico De Sanctis, poi Nicola Irti. Che ruolo hanno o hanno avuto? “L’avvocato De Sanctis non è mai stato un mio legale, la sua unica partecipazione e collaborazione ci fu quando mi accompagnò alla Consob”.
Ma De Sanctis rappresenta il socio italiano della cordata Fioranelli? “L’unico membro italiano della cordata è Vinicio Fioranelli, quindi se De Sanctis non rappresentava me non poteva rappresentare nessun altro. Nessun imprenditore italiano oltre al sottoscritto ha fatto o fa parte della cordata”.
E Cragnotti? “La famiglia Cragnotti è una famiglia che ho il piacere e l’onore di averla come amica, indipendentemente se riusciremo o meno a prendere la Roma, cosa che voglio fare, non rinnegherò mai l’amicizia con l’ex presidente della Lazio. Io continuerò a considerarmi suo amico sincero”.
Chi è, invece, Vinicio Fioranelli? “Vinicio Fioranelli ha sempre lavorato tantissimo in vita, impegnandomi in tanti progetti, non mi sono mai preoccupato di sapere chi sono, convivo con me stesso da cinquantanove anni, lascio il giudizio su di me agli altri. Non ho lavorato solo nel mondo del calcio, quindi anche la gente non sa tutto di me. Abbiamo avuto una delle principali agenzie di calciatori, abbiamo ottenuto grandi successi. Ho sempre lavorato con la massima discrezione. E’ importante lavorare con calma e serenità, cosa difficilmente compatibile con la piattaforma mediatica, a volte esasperata come quella del calcio”.
Tanti tifosi della Roma si chiedono chi sia in realtà Volker Flick…. “Volker Flick è un grandissimo esperto di operazioni finanziarie, ha ristrutturato grandi istituti bancari, persona di grande spessore professionale e per bene. Solo lontanamente, ma molto lontanamente imparentato ai Flick della Mercedes, cosa scritta in modo errato, perchè mai abbiamo parlato di coinvolgimento di quel ramo della famiglia Flick. La vicenda spiacevole di questa trattativa è stata proprio l’esternazione continua di persone che si ritenevano nostri amici in modo fuorviante senza avere la nostra autorizzazione. Sarà il tempo a dare risposta se queste persone lavoreranno con noi”.
L’ultimo comunicato Italpetroli attestava l’interruzione dei contatti con la cordata Fioranelli. Perchè dopo tanti omunicati in cui si confermavano le verifiche del vostro interesse, c’è stata la chiusura? “Sono d’accordo con quanto scritto attraverso comunicato, giovedì della scorsa settimana. Abbiamo sempre avuto un rapporto corretto con la famiglia Sensi e con il suo legale, De Giovanni. Sono sempre stati con noi corretti e chiari. In una trattativa ci sta che gli interessi fra chi vuole vendere e chi vuole comprare possano essere non convergenti nella stessa direzione. Ma sono ostacoli che si possono superare. Effettivamente ci sono stati dei problemi, che esistono ancora oggi, anche se sono ora meno accentuati, per questo la trattativa non è chiusa, abbiamo fatto tutto il possibile per superarli, esistono i presupposti per superarli definitivamente. Sono ostacoli di ogni natura. E’ una trattativa particolare, è la vendita di una società quotata in Borsa senza aver fatto una due diligence. Pur accettando le condizioni della controparte, anche noi abbiamo le nostre esigenze, dobbiamo garantirci che non ci vengano riservate delle sorprese. E’ vero che una società quotata in Borsa dà tante garanzie, ma mi si permetta di dire che anche per l’acquisizione di altre società quotate in Borsa si fanno le due diligence. Stavolta non l’abbiamo fatta per esperienze negative passate della famiglia Sensi, che in passato ha avuto a che fare con altri soggetti interessati. E’ una cautela, una esigenza della famiglia Sensi, noi ne abbiamo preso atto. Non siamo allarmati per non aver fatto la due diligence, ribadisco stima e affetto verso la famiglia Sensi e l’avvocato De Giovanni, però questa procedura richiede una procedura speciale, perchè fa parte di una professionalità che ci ha sempre contraddistinto”.
Nicola Irti ha parlato male di Totti, Spalletti nella prima conferenza stampa è stato molto duro, affermando che se questo dovesse far parte della nuova eventuale proprietà, ci sarebbe il rischio che al posto della lupa capitolina, possa inserire l’aquila…. “Mi sorprende che Spalletti mi abbia coinvolto nelle dichiarazioni dell’avvocato Irti jr. Mi sembra opportuno specificare junior, perchè il padre è un grandissimo professionista, che gode totalmente della mia stima, squisitamente elegante e a modo. Io ho preso subito le distanze dalle parole di Nicola Irti, dicendomi preoccupato di una dichiarazione fatta da una persona normale che ha dell’assurdo, come si fa? Anche il semplice fatto che Spalletti abbia parlato usando il condizionale mi dispiace che Spalletti abbia questi dubbi”.
Si parla di grandi società interessate a De Rossi. Lei lo cederebbe? “Su De Rossi la famiglia Sensi direbbe le mie stesse cose. De Rossi come Totti sono giocatori invendibili, nessuno può metterli in discussione, a meno che non fossero loro a chiederlo in ginocchio. Perchè nessuno può obbligare nessuno a restare legato a qualcuno o qualcosa. Ripeto, le mie stesse parole le direbbe anche la signora Sensi. Sono sicuro che la famiglia Sensi neanche ci pensa alla cessione di Totti come quella di De Rossi”.
Intanto molti tifosi della Roma hanno civilmente manifestato sotto la sede di Unicredit. “Manifestare le proprie intenzioni in maniera pacifica è nel diritto delle persone e non potrei certo giudicare se sia giusto o meno. Benvengano se sono fatte in maniera educata. Il problema nel calcio non è chi manifesta la propria passione per una squadra, ma nasce quando il tifo sfocia nella violenza. Questo è il più grosso male che si possa fare al calcio e alla propria squadra. Unicredit in questa vicenda non ha nessuna colpa, noi abbiamo rapporti con Mediobanca, ma nessun rapporto con Unicredit, il che non significa che ci siano problemi con loro, anzi sono certo che Unicredit non abbia nulla contro di noi. Che poi un’istituto di credito ritengano che sia meglio dare voce a persone più vicine è una cosa normalissima. Però che Unicredit ci abbia boicottato non voglio neanche crederci. Alcune situazioni si sono create anche per nostri errori”.
Quali? “Forse siamo fin troppo cauti. Fondamentalmente noi veniamo da un altro mondo, soprattutto il mio socio Flick non tipicamente latino, io stesso risiedo all’estero da una vita, ho acquisito una mentalità diversa, non vogliamo fare promesse, se diciamo sì lo diciamo senza condizione, con la voglia, ma con cautela, di fare molto bene, senza promettere ciò che non si può mantenere. Se fossimo stati più latini saremmo già giunti alla conclusione della vincenda. Non bisogna cercare solo le colpe negli altri, ma anche noi dobbiamo fare mea culpa. Lo abbiamo fatto, speriamo non sia troppo tardi, perchè resta da parte nostra la volontà di comprare la Roma”.
E’ troppo tardi? “Io sinceramente sono fiducioso, non mi faccio mille illusioni, perchè non siamo noi solo i figli più belli, magari ci sarà anche qualcun altro interessato.”
Si è dato una scadenza? “La prossima settimana dovrà essere decisiva, anche perchè sennò non ci sono i tempi per fare ciò che vogliamo”.
Lei è rappresentato da Natalino Irti, ma anche dal figlio Nicola? “Ci siamo rivolti allo studio Irti perchè Natalino, il professore, è uno dei luminari nel suo campo, lascio la risposta aperta riguardo il ruolo di Nicola Irti”.
Non rispondendo lascia campo a cattivi pensieri. “Viviamo in democrazia, qualsiasi persona, anche la più audace, la più allegra, può dire ciò che vuole. E’ un prezzo che tutti noi dobbiamo pagare ma in modo sereno, perchè non si può impedire alle persone di dire anche delle stupidaggini. Quello che conta è che sia evidente come Fioranelli abbia preso le distanze da dichiarazioni allegre, stupide”.
A Roma i dubbi nascono anche quando si pensa a Fioranelli a un passo dal Bologna, un anno fa. Affare poi sfumato. Come andò quella vicenda? “Con il Bologna avevamo i contratti firmati, l’allora presidente del Bologna mentre firmava i nostri contratti, firmava accordi con un gruppo americano. Doveva lui aprire un conto su cui noi avremmo versato i soldi. Solo lui poteva e doveva farlo, quel conto l’ex presidente del Bologna non lo ha mai aperto. Lui contemporaneamente ha firmato per noi e per il gruppo americano, poi però per noi non ha aperto alcun conto. Questo lo fanno solo persone in malafede. Ci sono i presupposti per azioni legali. E’ riuscito, l’ex presidente del Bologna, a tirarci una bidonata clamorosa. Io nella vita ho fatto moltisssimi affari, anche extra calcio, mai mi era capitato di subire una bidonata simile, ad occhi aperti. Complimenti a lui. Avevamo un accordo firmato, con tanto di abbracci e saluti in un ufficio di Milano. Avevamo quattordici giorni per depositare i soldi. Accampava scuse, al decimo giorno lo chiamai, mi parlò di problemi per aprirlo e noi non rispettammo le scadenze, perchè quel conto non l’ha mai aperto. E mentre aspettavamo, il gruppo americano su internet cercava soci che lo affiancassero per comprare il Bologna. Che con pieno diritto ritenevamo fosse già nostro”.
Insomma, prossima settimana decisiva. Dentro o fuori? “Chiuderemo quando ci saranno tutti i presupposti. Però vogliamo realizzare un progetto che possa durare una vita. Che possa rendere la Roma forte come merita, per una società storica e per la città più bella del mondo. Non siamo sprovveduti”.
Franco Baldini entrerà nella nuova Roma? “Franco Baldini vogliamo coinvolgerlo nel futuro della Roma, ma non è bello parlare del futuro in quanto non siamo autorizzati. Il contatto è stato stabilito. Dico solo questo, Franco è un grandissimo amico”.