mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


da forzaroma.info

David PizarroIl protagonista della conferenza stampa di oggi è David Pizarro con il quale si comincia a parlare del leit-motif degli altri intervistati: il riscatto.

Il messaggio comune è quello del riscatto, sei d’accordo? È importante farlo, soprattutto quest’anno. Meno chicchere e più fatti.

Come si fa a fare meno chicchere e più cose concrete? Sicuramente prendere qualche risultato all’inizio e da li si comincerà a delineare l’anno nostro.

La Roma deve perdere un prezzo pregiato, per voi è un grande handicap? È una cosa farà la società ma come parte di questo gruppo, spero chela squadra venga rinforzata, perché in questo riscatto vogliamo essere tutti insieme.

Il tuo contratto scade nel 2010. Non ci sono problemi da tutte e due le parti c’è la disponibilità , credo questa settimana finito il ritiro ne riparleremo.

Dove può arrivare la Roma quest’anno? Noi dobbiamo solo fare, poi vedremo durante quest’annata. L’importante che la rose c’è ed è importante per arrivare tra i primi quattro posti.

Cosa hanno Juve e Milan più della Roma? La Juventus a dal punto di vista del mercato sta facendo grandi colpi. Il Milan il fatto che ha perso Kakà vuol dire tanto, Leonardo è il nuovo allenatore e non ha mai allenato ed è tutto da scoprire, lo stesso vale anche per Ferrara.

Il fatto che voi partirete senza i favori del pronostico, può aiutare? Sicuramente il fatto di non partire favoriti ci aiuterà perché avremo meno pressione addosso. Dovremo fare poche chicchere e meno fatti.

State cambiando gioco in allenamento? Sì. Poi ogni anno il calcio cambia, l’allenatore sta proponendo un altro tipo di gioco e lo stiamo provando.

Qual è il vantaggio di giocare con gli esterni alti? Come ti trovi? A centrocampo mi sento sempre bene. Quello che vuole fare il mister è di arrivare subito agli esterni e fare l’uno contro uno in modo da creare la superiorità numerica sulle fasce.

La difesa gioca più avanti? Si più corti e compatti.

A Roma si cerca il dualismo Pizarro- Aquilani. Cosa si può dire di Alberto che ha avuto questo calvario? Lui è un giocatore che può dare tanto alla Roma e alla nazionale. Il dualismo ci sarà sempre, ma sicuramente lui è uno che arriva spesso all’area avversaria.

In una squadra il sano dualismo fa bene? Sì. Soprattutto in una squadra come la Roma che vuole fare bene. Anche se vai via qualcuno, chiaramente ci dispiace perché vogliamo essere forti.

Il discorso del rinnovo sposta la tempistica per tornare in Cile. Il mio destino sarà Roma e poi Cile. Chiuderò la carriera a Roma e poi tornerò a giocare nella mia squadra in Cile.

Hai proposto qualche giocatore cileno alla Roma? Si ho proposto qualche giovane. Un connazionale nella Roma non sarebbe male.

La tua presenza in nazionale? No, non tornerò è un discorso di coerenza i ragazzi che ci sono se la meritano.

I tifosi che contestano li capisci o li reputi ingrati? Il calcio è così. Loro voglio una risposta dalla società per sapere che accadrà. A noi ci dispiace perché è l’inizio e vorremo che tutti siano in armonia, cosa che non c’è.

Speriamo vada meglio il prossimo anno. Sì. Però andremo meglio prima noi.

Prima del rinnovo contrattuale c’è stata la voglia di cambiare aria? No, perché non mi sembra il caso di cambiare aria e cultura qui mi trovo bene e soprattutto mia figlia non me lo perdonerebbe.

Ti sei trovato bene in questa società, anche se all’Inter avresti vinto di più? Roma assomiglia molto alla tifoseria cilena. Il romano poi è molto ironico e ci assomigliamo moltissimo. È un ambiente dove mi sono trovato molto bene. Sono stato sei anni ad Udine e uno a Milano, ma le amicizie vere le ho fatto a Roma.

A fine carriera cosa vorresti fare? Avere un incarico di dirigente nell’associazione dello sport cileno.

Cosa manca in Cile? Mancano ancora tantissimi aiuti, le strutture e spero che lavorando qui, possa dare una mano in Cile.