sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

A.S. Romadallo stadio Druso di Bolzano

La Roma vince ai calci di rigore. E, dopo Supercoppa e Champions League dello scorso anno, già questa è una notizia. Arrivo al ‘Druso’ di Bolzano alle 19 per la squadra. Impatto climatico non semplice, con temperatura intorno ai 34 gradi, sotto l’assedio dei tifosi, oltre 3.000, arrivati in Trentino per festeggiare la fine del ritiro e accompagnare la squadra verso il ritorno a Roma.

AMBIENTE ? Caldo e ‘calore’, inteso come affetto, quello che la Roma ha trovato ad accoglierla una volta lasciato (non senza un po’ di nostalgia) il Royal Hinterhuber in Val Pusteria, per una sosta di novanta minuti ? più appendice ? a Bolzano. All’arrivo dei giocatori al campo, i tremila presenti hanno regalato cori per tutti. In cima alla hit parade del tifo, ovviamente, Francesco Totti. «C’è solo un capitano», si canta e si urla prima durante e dopo che Francesco è sceso dal pullman. Poi, una richiesta, quasi, ad un giocatore cresciuto egli ultimi mesi nell’indice gradimento della gente: Matteo Brighi. Le polemiche sollevate dal manager non scalfiscono l’affetto. «Brighi rimani a Roma» è più di una voce. Grande incitamento anche per Rodrigo Taddei.

LA GARA/1 ? Alle 20.30 i giallorossi sono in campo. Di fronte, un Blackburn orfano di Santa Cruz, volato alla corte degli emiri di Manchester (City), e con Vieri ingaggiato in prova ma a guardare la squadra dalla tribuna. Non c’è Vucinic, assente dal campo di allenamento in mattinata per un affaticamento muscolare e zoppicante ai margini del terreno di gioco a Bolzano. Dentro allora Okaka al fianco di Totti, con Guberti e Taddei esterni larghi del nuovo 4-4-2 ‘aggressivo’ inventato da Spalletti. Tra gli inglesi c’è Grella vecchia conoscenza del Parma e del campionato italiano. Subito un calcione a Pizarro per non farsi dimenticare. Meglio di tutti Okaka, almeno in avvio: pallone rubato sulla trequarti e palla a Taddei per il diagonale che vale l’unoazero. Dietro brilla Mexes ma segna Riise. Su punizione, marchio di fabbrica un po’ appannato nei primi mesi romani e, da alcuni mesi a questa parte, tornato a fulminare i portieri con il thunderbolt visto per anni a Liverpool. Bene, benissimo al tiro il biondo-non-più-rosso norvegese, che va meno bene, però, da ‘centrale’: sua la dormita che regala a Gallagher il gol del dueauno ad un attimo dall’intervallo.

LA GARA/2 ? La ripresa si apre con il gol del pari a firma Doran. Poi, tanti cambi e qualche sbadiglio, con una Roma decisamente meno interessante nonostante le novità. Faty rileva Mexes e torna a fare il centrale, ruolo che Spalletti ha scelto per il (breve?) futuro romanista del lungo francese. Crescenzi fa respirare Cassetti, Malomo consente a Riise di riprendere l’amata fascia. Greco, Pit, Barusso e D’Alessandro rivoluzionano la linea mediana. Esposito e Stoian cambiano l’attacco. Dove, stavolta, Totti saluta senza guizzi. Anche se, non è una novità, basta un suo tocco per accendere la luce. Si va ai rigori. Segano tutti per la Roma: Greco, Barusso, Esposito. Per il Blackburn sbaglia Judge. La Roma vince dagli undici metri. Non succedeva dalla gara con la Fiorentina al Franchi, esordio di Bruno Conti sulla panchina giallorossa dopo le dimissioni di Del Neri. Era il 16 marzo 2005. Un digiuno interrotto. Si rifanno i bagagli, alle 23.45 la squadra salirà sul volo charter che la riporterà nella capitale. Saluti, baci e sorrisi. Il ritiro della Roma finisce così. Grazie Trentino. E arrivederci.


LE PAGELLE

La Roma chiude il ritiro precampionato con una prova positiva, vincendo ai rigori e sfatando il tabù degli undici metri. Ottimo Artur, alla miglior prova in giallorosso. Taddei un moto perpetuo, volenteroso Okaka, Riise croce e delizia, opaco Cassetti.

Artur 7: Reattivo, mostra ottime qualità e si oppone positivamente agli ai tentativi inglesi. Forse, la sua miglior partita a Roma.

Cassetti 5,5: Impreciso in fase di appoggio, discontinuo in fase difensiva. Era sembrato tra i più in forma nei primi test. Un passo indietro. (dal 18’st Crescenzi 6: Prova a proporsi, ma senza troppa continuità,. Bene un intervento in chiusura. A fine gara Spalletti i ferma a parlare con lui, segno di quanto il tecnico creda nelle doti di questo esterno duttile e coraggioso).

Mexes 6,5: Un paio di interventi pregevolissimi dietro. Bravo anche a riproporre l’azione in verticale come vuole Spalletti. Studia da leader e si vede. (dal 1’st Faty 6: Il tecnico lo vede centrale di difesa, lui si adatta, deve migliorare ancora molto, ma sembra potersi ritagliare una carriera differente rispetto a quella che si stava delineando).

Riise 6: Bravo, bravissimo in occasione della 8nizione che teletrasporta in porta senza che Robinson possa battere ciglio. Male, e molto, dietro, quando regala il gol del dueauno a Gallagher. Chiude da terzino prima di lasciare il posto al 45’st a Virga (s.v.).

Antunes 6,5: Aveva destato impressione la regressione mostrata in questo ritiro. Da un pio di giorni sembra tornato il terzino capitano del Portogallo Under 21. Bene in fase di spinta. Ha bisogno di giocare. (dal 18’st Malomo 6: S vede poco, e per un difensore non è una cattiva notizia. In questo ritiro è cresciuto molto. Spalletti lo stima).

Taddei 7: Moto continuo. Corre e non si ferma, spinge, ripiega, chiude. E segna. Spalletti lo ritiene incedibile. Se, come sembra, i problemi che lo hanno tormentato sono definitivamente alle spalle, questa potrà essere la stagione del rilancio. (dal 1’st Greco 6: Ordinato. Non brilla, ma sbaglia pochissimo. Realizza il primo rigore della serie. Se sta bene, merita almeno una buona serie B).

Pizarro 6: Meno brillante delle ultime occasioni. Dirotta palloni a destra, a sinistra e verso Totti. Ne sbaglia pochi, ma manca dell’invenzione decisiva. (dal 1’st Barusso 6,5: Voto alla caparbietà del ragazzo. I piedi sono quello che sono, ma corre, rincorre e prova anche un paio di conclusioni. Alte, come sempre. Calcia in porta un rigore rabbioso nella sequenza che regala alla Roma il trofeo).

Brighi 6,5: Instancabile. I tifosi lo accolgono con entusiasmo e si sbilanciano in chiave mercato chiedendogli di rimanere. Lui ripaga tutti con il solito impegno (dal 26’st Pit 6,5: Spalletti in conferenza ha speso parole belle per l’uomo e il giocatore. Lui si mette a disposizione e non fa mancare un contributo di dinamismo. E’ tutto quello che può dare, ma lo dà senza tirarsi indietro).

Guberti 6: Solita corsa, forse un pelo meno qualità del solito. Ma, come dice Spalletti, la fascia sinistra è casa sua (dal 18’st D’Alessandro 5,5: Da lui, a torto o a ragione, ci si aspetta qualcosina di più. Con la Primavera è un folletto imprendibile. In prima squadra stenta e appare timido. Ha solo diciotto anni. Crescerà).

Totti 6: Il capitano è il capitano. SI sacrifica, stretto nella morsa di difensori che, amichevole o no, non lo lasciano respirare. Se si accende, si accende la Roma. (dal 1’st Esposito 5,5: Ci mette voglia, ma non basta. Non calcia mai verso la porta, non aiutato da un attacco che non c’è).

Okaka 7: Finalmente Stefano. Il gol rimane una chimera. Ma si segnala pre n pregevole lavoro in fase di recupero, per una serie di giocate non male e per il pallone sradicato sulla trequarti e consegnato a Taddei per l’1-0. Bravo.(dal 26’st Stoian 6: Ci prova, manca forse di cattiveria giocando però fuori ruolo).

da Bolzano Arianna Botticelli