lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


Fine a qualche anno fa il cinema era mistero puro. I set pullulavano di gente che sminuzzava momenti per impastare emozioni.
Quello che si vedeva di qua era qualcosa che, almeno a prima vista, non aveva nulla a che fare con tutto quello che c’era dall’altra parte.
Un po’ come una bufala e una mozzarella.
Se uno venisse da una galassia lontana potrebbe mai pensare che esiste un legame tra quell’animalone nero e puzzolente e quella creatura bianca e squisita? No di certo.
E po’ quello che temevamo fosse successo con la Roma prima di giovedì. C’era stata qualche timida testimonianza nel ritiro ma il ritiro Riscone, ed i ritiri in genere, non fanno mai testo. Pochi innamorati folli e molti curiosi. La Roma che Roma s’era persa correndo a dietro a speranze di nuovi padroni , si sarebbe ritrovata da qualche parte?
Sarebbe stato possibile ricreare un legame tra la squadra,  il prodotto e la città? Tra Rosella vattene ed il pallone?
Giovedì sera ci ha detto di si. La Roma e Roma sono ancora una cosa sola, anche con molti mal di pancia e molti distinguo ma è sufficiente che si accendano i riflettori sul prato verde smeraldo e la gente lupina accorre.
Non c’è voglia di commentare la partita e il rivolo di sudore gelato per la schiena quando er roscio (in ogni compagnia ce ne sta uno no?) ha fissato tra l’attento e il sorpreso il pallone volante e Arturo, che vedremo assai meglio a lumare le pupe a Copacabana, ha fatto una parata de gomito, panza, ginocchio, stinco, culo (che anche quello serve).
Sempre sui set di cui sopra se diceva “Bona la prima”, e che bona la prima sia.
Ad maiora
BL