lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


Come sia stato possibile passare dai fasti del Gladiatore di Ridley Scott al sequel del Commissariato Spaccaroma a noi non è dato sapere. Che Albertino fosse stato collocato sul binario di partenza assieme a quei pochi compagni che avevano un minimo di appetibilità era cosa nota e arcinota e sulla quale vale poco oggi soffermarsi.

Molti anni fa, diciamo che era il 2004, un amico ci tolse il saluto perché osammo affermare che la Roma era ormai in mano alle banche. Aver avuto ragione allora non mitiga l’incazzatura di oggi che, finito il ciclo fortunato e virtuoso dell’autofinanziamento, abbiamo potuto toccare con mano quanto possa essere breve il tempo che passa dall’antipasto all’ammazzacaffè quando l’oste sa che sta per chiudere i battenti .

Nel frattempo non hanno retto le speranze, o le bugie, di un modello diverso di proprietà e/o di business: dall’azionariato popolare al riccone venuto da lontano (ancora?).

Mentre il primo ha mostrato la sua effettiva inapplicabilità, il secondo è finito il giorno in cui Franco Sensi è stato costretto ad allontanarsi dalla Roma e l’ha lasciata in mano alla “famiglia”.

Cominciamo infatti a temere che la trasformazione dell’oggetto AS Roma da uno a trino, o quatrino (il calembour è d’obbligo), con lease back, diritti di immagine, stadio, rivalutazione dei terreni etc., possa essere tra le cause dell’impedimento a far quadrare un cerchio che non quadra mai nel momento in cui si tenti di vendere la Roma come se fosse un biglietto del gratta e vinci.

A qualcuno è possibile sia venuta la paura che, strofinando con la classica moneta l’atto di proprietà, possa apparire sempre da qualche parte la facciotta di una Sensi sorridente. L’impossibilità di una qualsiasi svolta percorribile ha inoltre ridato alla politica il destro per potersi esercitare nel mestiere che meglio conosce da sempre: spandere proclami per non risolvere mai una beata mazza.

Tutto ciò detto, e conoscendo bene la sorte pluridecennale dell’AS Roma, vedrete che tra le braccia della perfida Albione Aquilani ritroverà salute e continuità (il talento ce l’ha sempre avuto).

Noi, da beceri tifosi latori di abbonamento, chiediamo alla AS Roma, improvvisamente simpatica e soccorsa da tutti, solo di spendere una lira di più di quello che incasserà dalla vendite dei giocatori, sostituendo all’inutile “Rosella vattene” l’indispensabile “Rosella compra”.

Ci sono ancora 24 giorni utili che vorremmo scevri da ragionamenti strani e parametri zero e nei quali la Sensi può decidere da sola da che quale porta entrare nella storia di questa Società. Intanto pensamo a passà sto turno, visto che nun se lo portamio da casa.

Ad maiora