giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Tre punti per crederci ancora. Tre punti per non finirla prima del tempo, per mantenere alto il morale e la coscienza dei propri mezzi. È stata una Roma non brillante, non tirata a lucido, però è stata capace di soffrire, di tenere botta ad un ritorno veementedei calabresi. Ha stretto i denti, a volte con confusione a volte con rabbia. I giocatori non ci stavano a non vincere. 

La prima frazione di gioco è stata tutta di marca giallorossa e lo splendido gol di Panucci poteva indurci a pensare già al match contro i bianconeri. L’inizio della ripresa ci ha riportato subito con i piedi per terra. 

La Reggina ha reagito come forse non ci aspettavamo, inserendo punte su punte e chiudendo la Roma nella propria trequarti. Sguardi preoccupati tra i giocatori di casa e i pericoli aumentavano con il passare dei minuti. 

Un colpo di testa di Amoruso impegnava e non poco Doni e in un crescendo di pressing gli ospiti trovavano anche il gol, poi giustamente annullato per una posizione attiva di fuorigioco sempre dello stesso attaccante amaranto. 

Makinwa, più veloce di Panucci e di Mexes, con le sue scorribande ha creato dei buchi enormi nella retroguardia giallorossa. In compenso la Roma non riusciva a pungere di rimessa. Troppo statici per creare superiorità numerica anche quando la Reggina si trovava sbilanciata in avanti. 

Totti e Taddei confermano di stare ben al di sotto di una condizione fisica accettabile. Si avvicina il momento clou della stagione e la voglia di rivederli al top e tanta quanto la paura che non ce la facciano a rimettersi come vorremmo. 

Il capitano stremato lascia il campo al montenegrino. Fortuna vuole che poco dopo Mancini trasforma in gol il capolavoro creato da Giuly. Davvero ottima la prova del francese che ha corso moltissimo e poi ha dato il la al gol sicurezza con una splendida azione personale. 

Clamoroso il palo colpito da Makinwa dopo appena trenta secondi dalla rete del raddoppio. Questo non deve succedere. Questi cali di concentrazione che portano pericoli inutili, che portano a resuscitare partite ormai morte e sepolte. 

Siena è stata cancellata, la marcia è stata di nuovo ingranata ora si tratta di spingere pesantemente sull’acceleratore. 

petraur@corederoma.net