lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


Il mondo del pallone è fatto così, fino a venti minuti dalla fine ti specchi nell’abisso e mezz’ora dopo sei il ritratto della salute. Per tutta la partita subisci provocazioni e insulti e subito dopo il fischio finale sei costretto ad ascoltare il j’accuse dell’allenatore avversario per tuoi capitani, attuali e futuri, rei di aver soggiogato l’arbitro con insulti e minacce.

Per la continuità della specie e la conservazione delle biodiversità, la Serie A dopo aver perso Mazzarri ritrova fortunatamente un Giampaolo nel ruolo di difensore dei deboli e degli oppressi. Se avrete l’occasione di incontrarli, non spaventatevi. Si tratta di esserini anche socievoli, dotati di vistosi incisivi funzionali al rosicamento.

Stranamente muti quando davanti gli si appalesa il potere vero (hai visto mai che prima o poi je tocca) e garruli e squittenti quando di mezzo ci sono le mezze tacche, come la Roma.

Ma al di la degli aspetti folcloristici, l’unica lezione che può trarsi dalla visita ai paliomani è che la strada è ancora lunga e in salita e che ci vorranno ancora parecchie settimane per cercare di mettere un argine ai danni dello spallettismo.

Già Spalletti….

Le settimane trascorse ce lo hanno restituito come l’eroe eponimo sacrificato sull’ara di una proprietà ectoplasmatica e di giocatori ingordi. Passi per il giudizio sulla proprietà, da noi ampiamente condiviso (Rosella chi?), ma se avremmo dovuto scegliere tra Totti e Spalletti o tra Spalletti e De Rossi noi non avremmo avuto dubbi, avremmo scelto sempre chi è romano e romanista. Per molti non è stato così, ma è un problema loro.

Viviamo in questo mondo e non lo osserviamo dalle alture della Montagna del Sapone, ci rendiamo quindi perfettamente conto che quando la Roma va è più facile stampare magliette e vendere spazi pubblicitari e quando la Roma non va è più profittevole mestare nel torbido, ma la comunicazione a volte esagera.

A questo proposito, perché di torbido non se ne interessa solo la comunicazione, abbiamo assistito in questa settimana alla presentazione dello nuovo stadio della AS Roma con conseguente dimissioni del Consigliere Comunale incaricato dal Sindaco Alemanno di seguire la faccenda degli stadi (Roma e Lazio).

In tempi di così pesanti ridimensionamenti del nostro club è sin troppo facile il calambour per il quale Franco Sensi c’ha portato al Circo Massimo e la figlia tutt’al più ci porterà a quello della Massimina, ma la questione vera e seria e che l’annuncio dello nuovo stadio dimostra che i Sensi non hanno la minima voglia di staccarsi dall’AS Roma e la stanno avviluppando in un abbraccio mortale.

A vessazione si sovrappone vessazione, la questione della tessera del tifoso è tragicomica, e noi dovremmo continuare a sventolare la bandieretta in mano.

Un futuro da potenziali idioti dal quale cercheremo con tutte le forze di sottrarci.

Ben sapendo che non sarà possibile.

Hanno vinto loro.

 

Ad maiora

BL