lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da corriere.it

NAPOLI – L’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo è stato condannato a tre anni nell’ambito del processo denominato «Calciopoli». Giraudo aveva scelto di essere processato con rito abbreviato.

Antonio GiraudoLA SENTENZA – Giraudo è stato condannato per frode sportiva e partecipazione ad associazione per delinquere. L’accusa aveva chiesto, per l’ex dirigente della Juventus, cinque anni di carcere. Il gup Eduardo De Gregorio, nella sentenza emessa al termine del processo di calciopoli col rito abbreviato, ha riconosciuto l’esistenza di una associazione per delinquere che avrebbe condizionato gli esiti dei campionati di calcio. Lo si evince dal dispositivo della sentenza emesso oggi con la quale sono stati condannati quattro imputati (Antonio Giraudo, Tiziano Pieri, Paolo Dondarini e Tullio Lanese) per il reato associativo finalizzato alla frode in competizioni sportive.

LE ALTRE CONDANNE – Il gup presso il Tribunale di Napoli Di Gregorio ha poi condannato l’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese a 2 anni di reclusione, l’ex arbitro Pieri a 2 anni e 4 mesi e l’ex arbitro Dondarini a 2 anni. Giraudo, Pieri e Lanese sono stati condannati per frode sportiva e partecipazione ad associazione per delinquere mentre Dondarini solo per il reato di frode. Il gup ha poi assolto altri 7 imputati tra ex arbitri ed ex segnalinee. Solo uno degli assolti è ancora in attività ed è l’arbitro Rocchi.

LE REAZIONI – «Giraudo è stato un ottimo amministratore, non penso che abbia fatto nulla di disdicevole. Per tutto quello che ho sentito in tutti questi anni nel calcio, bisognerebbe condannare per frode sportiva tutti per 50 anni». Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, commenta così la sentenza. «In questo Paese le imputazioni gravi sono in tutte gli angoli. Talvolta queste condanne vengono date per non smentire l’accusa, le prendo con le molle. Stimo Giraudo come prima», conclude Zamparini.
Di tutt’altro parere l’ex patron del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara per il quale «La condanna di Giraudo e dei suoi “compagni di merende” sta a significare che c’è la volontà di fare giustizia, e di voler andare fino in fondo nella vicenda Calciopoli. Troppe volte in questo Paese abbiamo assistito a “insabbiamenti” di varia natura, e devo confessare che temevo che anche in questa occasione non si sarebbe venuti a capo di nulla. Devo invece constatare con piacere che non è così, e che siamo solo all’inizio di una operazione di pulizia speriamo definitiva».