domenica, Settembre 08, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Claudio Ranieri e Gian Paolo Montali alla seconda presentazione del libro ‘Daniele De Rossi Il Mare di Roma’, del giornalista Tonino Cagnucci.

Gian Paolo MontaliMontali ai cronisti presenti:
“Daniele De Rossi è un grande campione, è lo stereotipo del campione vero e proprio, non è soltanto un giocatore che ha spiccate qualità d’eccellenza tecniche, ma ha qualità umane e morali da grande campione. Attraverso il libro l’ho conosciuto meglio. Lo conoscevo ovvimente da un punto di vista esterno, non conoscevo i fatti della sua vita, ora lo conosco meglio e lo apprezzo ancora di più. Anche su Totti è uscito un libro, ho letto anche quello e di entrambi ho imparato cose che non sapevo. Per fortuna sono entrambi della Roma e questa è la cosa più importante per noi e per la Roma”
Moggi dice che lei è l’uomo in più della Roma “Questo un po’ mi preoccupa, quando ho letto questa agenzia mi hanno chiamato in tanti. Scherzi a parte, lui è un uomo di calcio, da una parte mi fa piacere, ha competenze specifiche e conosce bene la materia. Ma forse è stato troppo buono e non so la ragione perché abbia detto queste cose. Ho letto che mi vede come uomo di motivazione, ma io mi occupo di organizzazione, di comunicazione, sono un direttore a 360 gradi. Vorrei sapere perché mi ha dedicato questo pensiero. Mi ha fatto piacere ma sono rimasto anche un po’ così… Che stiamo andando bene è vero, che sia grazie a me non sono d’accordo”
Atene la conosce bene… “Sarà un ambiente difficilissimo, io sono considerato un nemico perché ho allenato l’Olympiakos per tanti anni. Poi lì sono polisportive, i tifosi, sempre gli stessi, vengono in tanti. Vi lascio immaginare cosa sia avere diecimila animali a torso nudo in un palazzetto che lanciano bengala e bombe carta. Sono situazioni che ho già vissuto. Per fortuna saremo all’aperto. Sono molto contento perché gioco contro i miei avversari storici”
Che consigli darà ai suoi? “I consigli li do nello spogliatoio, o al chiuso di Trigoria. Voglio dire ai nostri tifosi di vivere con tranquillità e serenità la partita, di godersi la gara, i tifosi del Panathinaikos sono anche pericolosi, andiamo allo stadio per divertirci e non facciamoci coinvolgere. Lo dico per i tifosi, perché il pubblico greco è molto caldo. I giocatori devono giocare undici contro undici e quello che c’è fuori non deve distrarci o metterci in difficoltà perché siamo una grande squadra e facciamo la differenza. Il fatto di giocare su tre fronti è un privilegio. E i privilegi non capitano spesso, sono importantissimi. Andiamo con la stessa voglia delle altre competizioni determinati ad ottenere il miglior risultato possibile”

Claudio RanieriIl discorso di Ranieri
“Non ho letto il libro,mi è stato regalato. Vedere Daniele che corre dietro a Okaka per festeggiare il gol è un’immagine che ho in testa. Appena avrò tempo leggero il libro spero di non avere tempo ovviamente. Daniele è speciale trasmette tutte le sue emozioni al gruppo. Per un allenatore un giocatore come lui è importante perché trasmette passione”.
Le ha mai parlato Daniele della gomitata ai mondiali? “Non me ne ha mai parlato, da tifoso rimasi amareggiato, non me lo aspettavo, ma è cresciuto molto, anche grazie a quel gesto, è una persona matura”.

Bencivenga (allenatore di De Rossi nelle giovanili della Roma): “Quando lo allenavo non era né carne né pesce, si impegnava, ma non era un fuoriclasse. Negli allievi facevo fatica a farlo giocare e mi creava problemi perchè ero amico del papà. Era bravino in tutto ma non era un fuoriclasse in nulla. Poi, in Primavera le cose sono andate meglio, credo che sia dovuto al fatto che era sempre il primo, voleva dimostrare di essere il più brabvo, arrivava per primo e andava via per ultimo”.

Montali: “Lo devo dire, è vero, di questo fa impressione, vederlo in allenamento è spettacolare. Ha il tipo di mentalità che vorrei infondere nei giocatori, che se ci si impegna in allenamento le cose vanno meglio anche in partita. Dà tutto, ha sempre il coltello fra i denti”.

Ranieri “La sua duttilità? Sì, è vero è molto duttile ma rispetto a quando era ragazzo adesso è un dono. Può giocare in tutti i ruoli, anche se è fuori posizione riesce a stare nel posto giusto al momento giusto. Sabato ha fatto un recupero di quaranta metri, facendo una diagonale come un difensore d’esperienza. Ora che ci penso potrebbe avere un futuro di carriera alla Beckenbauer, da difensore (ride, ndr). È un romano atipico. Spesso i romani, anche io da giovane, sono un po’ strafottenti, lui invece ti dà sempre retta, impara e fa sempre quello che ti viene richiesto. Mi è già capitato di doverlo frenare annziché spronarlo”.

Il tecnico lascia poi rapidamente la libreria.

Montali Com’è il De Rossi prima e dopo il derby? “Tenete presente che io ho giocato mondiali e Olimpiadi. Sono abituato a grosse pressioni. Tutti mi parlavano del derby ma io sono sempre rimasto freddo e distaccato, dovendo fare il capo. Mi ha impressionato tantissimo il dopo, più del prima e durante, vedere De Rossi in trance seduto nello spogliatoio che continuava a ripetere: hanno giocato meglio di noi, hanno sicuramente giocato meglio e abbiamo vinto, con un gol di tibia di Cassetti. Il massimo della goduria. E Cassetti diceva ‘non è vero, l’ho presa di collo! E Daniele rispondeva che l’aveva presa di tibia e che avevano giocato meglio e poi diceva: il massimo della goduria”.
Come ci si trova a Roma venendo da un posto tranquillo come Parma? “Trigoria è l’ideale, è un’isola un po’ staccata dalla città, abbiamo anche la foresteria. Ho già vissuta due fasi: il meglio e il peggio. La mia seconda notte è arrivata una bomba carta nel centro, sono uscito in pigiama sul corridoio e c’erano i giocatori che dicevano che volevano andare via. Mi sono dovuto attaccare al telefono per chiamare i carabinieri in piena notte. Alla mia prima trasferta ci lanciavano le uova contro il pullman. Ora invece la gente sporge i bambini per fargli baciare il vetro dove c’è seduto Totti. Quello che mi sono prefisso, dopo aver capito un po’ com’è questa città è, oltre a vincere qualcosa – perché sennò non mi diverto – portare un po’ di normalità. Perché aiuta a metabolizzare meglio le sconfitte e a gestire l’umore di quando si vince”.
Cosa pensa del fatto che Totti sia stato tirato in ballo dopo il rigore di Del Piero? “È una cosa che mi ha lasciato basito tirare in mezzo Francesco in una diatriba tra Genoa e Juve, ve lo dice uno del nord, è stato ingiusto e incomprensibile, Francesco è un esempio di lealtà sportiva. Ha giocato un mondiale con delle placche nella gamba e lo ha fatto per l’Italia e viene sistematicamente picchiato tutte le partite e non dice nulla. Nessuno di voi ha mai visto, ma io sì, le gambe di Francesco quando è steso sul lettino. Sono maciullate. Piene di bozzi da tutte la parti. Perché a Francesco lo picchiano ogni partita. E lui non dice mai nulla. Ci vuole sempre essere e si impegna sempre al massimo cercando di fare meno polemiche. Quindi ripeto che sia stato tirato in mezzo lui. E ve lo dice uno del nord”.
Lo Stadio di Proprietà? “È importante avere uno stadio di proprietà,per tanti motivi. Crea vantaggi e possibilità. Aiuta a vivere il calcio come spettacolo, ora non è semplice andare a vedere una partita. Servono risultati stadi e applicazione delle norme. La tessera del tifoso? Nessuno qui ha le idee chiare, si deve creare normalità, non voglio vedere scene che non mi piacciono. I tifosi devono vivere lo stadio come gioia, detto questo io sono un uomo pratico, tutto quello che si può fare va fatto. Lo stadio non è una zona franca”.