lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


Eccolo qua, appena tornato ci fa prendere tre gol e fa tremare tutta la difesa. Con quella faccia da bambacione spalanca le porte ad un Panathinaikos tutt’altro che voglioso di riprendere la partita. Non c’è peggior cosa di chi si atteggia a fenomeno e non lo è.

Partita bruttina, ma di quelle che ce ne sono tante in Europa. Conta il risultato e noi ce lo avevamo in tasca. Speriamo che questi schiaffoni abbiano l’effetto di quelli subiti a Cagliari.

Si trotterella in campo, nessuna delle due squadre ha voglia di alzare i ritmi. Vucinic tira fuori il coniglio dal cilindro, come gli capita spesso in Europa. Tutto in discesa fino a che non arriva l’infortunio di Julio Sergio.

Nella ripresa arriva il pareggio avversario da calcio d’angolo, con Doni a vagabondare nell’area piccola e la difesa mal posizionata. Il piccolo Pizarro nulla può sulla riga di porta.

Cerci si conquista un rigore che poteva essere quello della qualificazione immediata ma il miglior portiere di Spalletti si fa passare la palla prima sotto le gambe e poi sopra la testa. Certo la difesa non è immune da colpe ma tre gol non li prendevamo da un bel po’ e non può essere solo una coincidenza averli ripresi con Doni in porta.

Peccato perché con un risultato diverso i greci neanche l’avrebbero giocato il ritorno. Questo ti permetteva un ampio turn-over in vista di Napoli. Vincere non è certo impossibile visto il livello degli avversari, tutto dipende da noi. Però sprecare energie inutilmente fa diminuire la riserva di carburante in vista del rettilineo finale.

Domenica sarebbe gradito Lobont in porta, non perché più forte ma perché più serio e meno pagliaccio. Con Doni si perde, ormai è scritto. Bisogna capire se porta sfiga o se rema contro.

petra@corederoma.it