martedì, Ottobre 01, 2024 Anno XXI


Anna Magnani“Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto.” A. Magnani

Il 7 Marzo 1908 la Capitale più bella del mondo dava i natali ad una delle sue figlie più amate: Anna Magnani.
Nata a Roma, ma di origini calabre, in un primo momento molti pensavano fosse nata in Egitto, visto che sua madre sposò lì un austriaco molto abbiente. “Nannarella” viene però cresciuta dalla nonna materna insieme alle sue zie. Un gineceo matriarcale che influenzò molto la sua formazione di donna e di artista. Nel 1927 comincia a frequentare l’Accademia di Arte Drammatica e, agli inizi degli anni 30’, entra nella Compagnia di Niccodemi. Sempre nello stesso periodo lavora sia con Totò che con il grande Aldo Fabrizi. Poi arriva la svolta: mentre lavora con Paolo Stoppa, viene incoraggiata a percorrere la strada del cinema ed intanto, fino al 41, lavora nella rivista con Totò. Il debutto al cinema arriva nel 34, con “La cieca di Sorrento”, anche se già aveva comparsato in un film. L’anno dopo sposa Goffredo Alessandrini e, dopo qualche anno, arriva la svolta: il regista Vittorio De Sica la chiama come interprete nel film “Teresa Venerdì”, pellicola pregna di comicità “commovente” e sincera, che regalerà la genesi di una grande attrice al pubblico.
Anna MagnaniDa qui è solo un susseguirsi di trionfi, fino all’interpretazione magistrale nel film di Rossellini “Roma Città Aperta”, che la consacrerà musa del neorealismo. Arrivano i premi, Nastri d’Argento, Palma D’Oro, David di Donatello e persino l’Oscar con “La Rosa Tatuata”.
Altra grande interpretazione fu “Mamma Roma” sotto la direzione di Pier Paolo Pasolini con la quale la Magnani ebbe sempre un rapporto burrascoso, comprensibile tra due “mostri sacri” di talento e personalità.
Cosa dire di questa donna? Non bellissima, ma magnetica in un modo assolutamente naturale e spontaneo. Fascinosa e mesmerica come poche, in un tempo dove ancora il cinema non conosceva trucco pesante e chirurgia. Naturalezza allo stato pure e nessuno artifizio. La vediamo nei suoi film, o nelle foto dell’epoca sempre “scompigliata” e vissuta, ma vera. Piena di enfasi e passione, capace di trasmettere il disagio, la speranza, la disperazione dei personaggi da lei interpretati.
Anna MagnaniFellini diceva “E’ Roma”, riferendosi a lei e alla sua capacità di interpretare anche gli umori, i modi, il vissuto dei romani. Interpretò molti film e, a fine carriera, si diede pure, seppur con reticenza, alla televisione. Ebbe un solo figlio, a cui diede il suo cognome e visse un rapporto conflittuale con la madre. Fu amata da Rossellini che le rimase accanto, anche se come amico, fino alla fine. Naturalmente, l’intensità artistica mai disgiunta dal vissuto personale fu favorita dal carattere poliedrico e talvolta istrionico di Nannarella, che amava anche passare lunghe giornate nella sua casa adorata al Circeo. Ancora oggi è ricordata nel cinema di talento ed è citata come una delle più grandi attrici italiane.
I suoi film sono dei veri capolavori e anche quando cantava catalizzava le attenzioni su di lei. Il suo animo incarnava, come la sua vita, lo spirito popolano della Roma povera e semplice, che però viveva con grande dignità il quotidiano quasi sempre pieno di problemi e drammi. Gli aneddoti che la riguardano sono tanti dal set alla vita privata, ma citarli tutti sarebbe impossibile.Anna Magnani Pensiamo che a celebrarla degnamente rimangano il suoi film, molti dei quali rimasti negli annales per l’intensità di alcune scene.
Oggi penso che Roma abbia in molte delle sue figlie un po’ di questa “antidiva”. Donne volitive e coraggiose, piene di quella passione autentica per le cose che amano e che proteggono fino in fondo. Magari non amanti dell’apparire e della “forma”, ma dotate di quella spontaneità innata che non abbisogna di fronzoli e perbenismo, e pervase talvolta da quell’aria “popolana” che conquista più di ogni altra “raffinatezza” artificiale.
Belle. Di una bellezza che non è da copertina, ma che conquista e incanta, con la forza della naturalezza che solo l’animo pulito può dare.
Nannarella rivive in ognuna di queste splendide donne. E loro hanno tutta la nostra ammirazione.


Dedicato a tutte le grandi donne romane, in particolare a Paola M. (Paoletta) degna rappresentante di quelle donne che rappresentano la pura genuinità nel migliore dei modi.