mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

“È un periodo positivo”. Sintetico, lapidario quasi il commento di Stefano Okaka al suo ultimo mese e mezzo. Il trasferimento al Craven Cottage di Londra, casa del Fulham. Appena prima, il gol di tacco al Siena. E subito dopo, altri due gol. Il primo inglese e il primo con l’under 21 di Casiraghi. Tappe fondamentali nella sua crescita. Romanews.eu ha chiesto a Stefano di raccontare proprio questi momenti. Partendo dall’addio alla squadra che lo proposto nel calcio dei ‘grandi’.

Stefano Okaka“Con la Roma mi sono lasciato benissimo, ogni tanto i compagni mi chiamano, mi chiedono come sto, come va…Con loro ho un rapporto molto bello, mi hanno sempre voluto bene”.

Totti ha detto qualche tempo fa a Romanews.eu tempo che tu diventerai il Drogba della Roma. Ti rivedi in questa definizione? “Mah, non lo so…è il campo che deve parlare, io cercherò sempre di fare il massimo. Ma non posso dire cosa diventerò, un domani”.

L’ultimo ricordo giallorosso è il gol di tacco al Siena e la corsa sotto la Sud. Che effetto fa, un mese dopo? “Bello, sì, è stato un gran gol ma soprattutto utile alla squadra…Sappiamo tutti come è venuto, in che momento. È un bel gol, ma deve rimanere lì, ora si deve andare avanti e continuare a fare bene. Sennò anche quel gol non serve a nulla”.

Un gol appena arrivato a Londra, un altro nella prima da titolare con l’Under 21… Cresce in fretta Stefano? “Alla Roma ero un giovane. E un giovane viene considerato ‘un po’ così’, è normale. Alla Roma ho cercato di dare il mio contributo. Ora sto cercando la mia strada. L’importante è sempre e solo fare bene. Poi si vedrà”.

A Londra hai anche iniziato a studiare l’inglese? Come va? I compagni ti aiutano? “Ho un insegnante che mi dà lezioni quasi ogni giorno. È un po’ difficile, ma spero nei prossimi due mesi di riuscire a impararlo. Con i compagni va benissimo, i compagni sono gentili. Poi, non è per vantarmi, ma sin da piccolo sono sempre riuscito a legare con i compagni. Mi faccio voler bene, questo non è mai stato un problema”.

Uno di quelli con cui hai legato di più recentemente è Balotelli. Come nasce la vostra amicizia? “Sì, lui è un po’ ‘piccolo’, no? (ride, ndr): è molto giovane, io sono un anno più grande, cerco di dargli dei consigli. Anche perché non è giusto sprecare un talento come il suo. Lui si è aperto con me, ha visto che di me si può fidare. Sono certo che presto capirà perché è un ragazzo per bene. Io e lui nella nazionale maggiore? Io lo spero, ma che ne so… Stiamo andando bene in under 21. Poi per il futuro non so, vedremo…”.

La Roma però continua a cercare attaccanti. A gennaio è arrivato Toni, ora si parla di Adriano. Lo vedi ancora giallorosso il tuo futuro? “Sono cinque anni che sto a Roma. Adesso crescendo ho le mie ambizioni, dipende da quello che vuole fare la società, io sono tranquillo. La Roma è giusto che cerchi campioni. Io però non mi sento scarso. A giugno vedremo quello che ho combinato qui, parleremo di quello che vogliono fare loro e di quello che vorrò fare io. Col Fulham ho l’opzione per un altro anno di prestito, ma non abbiamo parlato di nulla, ancora. Sto qui da appena un mese. Dipende anche da cosa farò. Magari farò bene e mi vorranno anche altre squadre. Il calcio è strano”.

Eccome… “Ora però devo salutarvi che con questo tom tom non sto capendo nulla…”.

Arrivederci Stefano. E a presto.