sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Noi tifosi siamo “persone particolari”. Intelligenti ma ingenui, analitici ma confusionari,realisti ma sognatori.Non possiamo spiegare altrimenti l’atteggiamento di approccio alla partita di Manchester partendo da un pressochè irrecuperabile 0-2 casalingo maturato in circostanze a dir poco …sfortunate.

Ieri sera ho visto la partita con l’Afgano e mentre io ero ero convinto di farcela, straconvinto quasi come non mai, lui era molto più razionalmente sereno, non rassegnato ma sereno. Dall’altra parte di Roma Il Banale  che nel nostro miglior momento mi chiama urlando “perchè io seguo questo sport maledetto e tifo per questa squadra che m’ha distrutto il corpo e l’anima…”.

Noi tifosi siamo così. E purtroppo non andiamo in campo.In campo ci vanno i nostri giocatori con la Sacra Maglia, messi in campo da un allenatore che cerca di fare meno errori possibile seguendo le sue convinzioni tecnico tattiche.

Il calcio è gioco meraviglioso ma infame e “zozzo”. In campionato quasi mai vince il più forte, ma il più continuo. Nelle Coppe, Nazionali o Internazionali, quella che in quella serie di partite imbrocca più giornate giuste , fa meno errori ed è più fortunata.Per la Roma una miscela esplosiva e inarrivabile….

I nostri padri latini dicevano che “Unusquisque faber est suae fortunae” e avevano drammaticamente ragione.

La doppia sfida con il Manchester United ci ha detto tante cose e quasi tutte già le sapevamo.

Che siamo fra le prime 8 d’Europa per il secondo anno consecutivo,che loro sono più forti di noi, che loro sono più forti dell’anno scorso,che il gap fra noi e loro si è accorciato,che li abbiamo presi senza il Capitano nel loro momento migliore della stagione,che non gli puoi regalare tre titolari ogni volta,che abbiamo giocato bene sia all’Olimpico che all’Old Trafford,che abbiamo avuto tante occasioni quanto loro,che il nostro allenatore sia all’Olimpico che in Inghilterra ha azzeccato alcune cose ma altre le ha toppate in pieno, ultima la non sostituzione di uno zoppo Vucinic e quella sciagurata ed insensata secondo me di Pizarro arretrando Perrotta che alla prima palla giocata ha lanciato il loro contropiede concluso in gol da Tevez. E ancora che la differenza la fanno i grandi giocatori e loro ne hanno più di noi, che una cosa è il gioco ed un’altra è l’organizzazione di gioco costante e sinfonica. Noi siamo una squadra di solisti con meravigliosi assoli ma anche con stecche clamorose. Loro sono un’orchestra sinfonica piena di gente che se si mette a suonare da sola alla fine ti fa spellare le mani dagli applausi. Ieri sera mi ha colpito Hargraves, per loro una riserva…che spreco. Non ultima la freddezza e l’abitudine a certi livelli: noi siamo alla 5* partita importante della storia loro alla 205* e la differeza e l’abitudine a certi palcoscenici si vede.

La Roma , che anche quest’anno si è fermata alla prima impresa, non chiamo in altro modo l’aver menato al Real Madrid sia qui che al Bernabeu, deve ancora fare tanta strada, crescere e insediarsi stabilmente fra i grandi Club europei.

Crescere nel numero dei grandi giocatori.

Crescere dal punto di vista tecnico, tattico e mentale.

Crescere nella “tradizione” e nell’abitudine a certi palcoscenici.

IL DIRITTO DI NON CRESCERE E’ SOLO DI NOI TIFOSI

ETERNI SOGNATORI,ETERNI DISILLUSI,ETERNI INNAMORATI,ETERNI ROMANISTI.