sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Si è capito subito che quella palla non sarebbe mai entrata. Undici metri per prendere il volo, non per raggiungere la rete. La faccia del nostro Danielino diceva tutto. Il peso di quella sfera si è fatto davvero pesante per chi sente quei colori addosso come una seconda pelle. Gli occhi parlavano chiaro, il tiro di potenza l’unica soluzione, come con l’Empoli come al mondiale. Stavolta però la destinazione è stata un’altra. Peccato capitan futuro, ma questo non cambia una virgola di quello che pensiamo di te, della tua persona, del tuo coraggio. La tua confusione dopo lo sbaglio rafforza ancor di più questi nostri sentimenti, ci fa capire che ti ha fatto male, come a noi.

Non so se questo rigore poteva regalarci la qualificazione, anzi tutt’altro. Ma poteva cambiare almeno la partita. Quello che ha pesato sicuramente nel doppio confronto è stata l’enorme difficoltà nel trovare la porta. Se il gioco alla fine ci ha visto forse pareggiare con gli avversari le conclusioni ci condannano ad una eliminazione giusta.

I primi venti minuti sono stati un inferno. Loro entravano da tutte le parti, e spettri dello scorso anno si sono fatti avanti. La differenza con il 2007 è stata che le prime tre occasioni dei reds non sono entrate, ci ha pensato Doni a tenere in piedi la baracca.

Il rigore ha cambiato la partita comunque. Perché la Roma si è svegliata, ha reagito bene. Da quel momento in poi la gara è tornata in equilibrio.

Perrotta, come Aquilani all’andata, in quella parte del campo non hanno vista palla. Un cambiamento di schema sarebbe stato gradito, una persona vicino a Vucinic a dar fastidio a una coppia centrale composta da uno zoppo e da una pippa poteva essere interessante.

È mancata l’incisività e quel pizzico di fortuna che serve quando affronti una squadra più forte di te.

E poi una cosa: quando si finirà di parlare della sportività delle squadre inglesi? Questi falsi miti che si crea perché alla gente piace riempirsi la bocca di cazzate. Fischi a Mancini per simulazione, quando il rigore invece c’era. Buu a Cassetti che poi ha abbandonato il campo. Mr Ferguson che scende a piangere dal quarto uomo per la concessione del penalty. Gli inglesi si rispettano solo tra di loro, in campo internazionale sono uguali agli altri.

Sotto con il campionato per crederci fino in fondo. Noi non ti lasceremo mai, al tuo fianco sempre noi sarem, ASR Roma alè.

petraur@corederoma.net