sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


…e quando ho aperto gli occhi, stamattina, ormai non dovevo piu’ pensare alla partita ma dovevo stringere i denti e andare avanti. E’ difficile sollevarsi dopo una sconfitta, ma è piu’ difficile tenersi sulle gambe e continuare a correre fino al raggiungimento del traguardo. Ho visto la partita alzandomi dalla sedia solo un paio di volte, non piu’. Non credevo che saremmo passati e non insultavo i giocatori per questo.
“Siamo limitati” ho pensato, tant’è che su quella sedia sono rimasta con le stesse convinzioni. Questo mi lascia una strana sensazione che non si accosta affatto alla rabbia, all’incazzatura di quando si perde: sono triste.

Mi sento come se scendessimo degli scalini in salita. Qualsiasi cosa si faccia, manca sempre quel tanto che occorre per finirla nel modo corretto e per dire finalmente una volta: “Ce l’avemo fatta!!!”
Il nostro limite è questo? Beh dobbiamo superarlo. Per forza, altrimenti ce lo possiamo raccontare tra di noi di essere tra i piu’ forti in Europa, ma poi quando andiamo in terra straniera alziamo gli occhi e conosciamo un’altra realtà.
Si, perché non mi dite che siamo fatti della stessa loro pasta, perché non è così.
Noi c’abbiamo ancora le facce piene de bolle e quelli so talmente MATURI, che ci snobbano come quand’eravamo ragazzini a scuola, co’ quelli piu’ grossi de noi.

E noi qui che pensiamo a quanto ci danno contro, a quanto ci molesta la Juve e i “rubbacchini” che c’ha intorno, agli interisti che ci fanno schifo, ai poveri laNziali che ogni giorno si sentono dire A BU SI VI.
So questi i nostri pensieri? E’ questo che vogliamo veramente?
E allora ce sta poco da fa perché la mentalità vincente nun ce l’avremo mai.
E’ ora di mettersi apposto e dal prossimo Campionato iniziare da una Classe Superiore, uno stile diverso, una romanità piu’ accanita e il sangue all’occhi che noi tifosi SOLO abbiamo.
Inizio stagione ho “chiesto” di fare Testuggine, dovevamo “…tifà e a cantà in nome e pè conto de ‘na Passione…” e NOI ci siamo riusciti, NOI tifosi abbiamo raggiunto il nostro traguardo.
Siamo li che vada bene o che vada male e sempre, sempre senza voce e con gli occhi piu’ assatanati della partita precedente.
Ed è così che voglio la mia Roma, è così che deve essere.

I CUORI che ho sentito cantare all’Old Traford mi hanno emozionata, davvero, ma gli 11 che mi aspettavo no.
Mi sono sentita piccola, ma la complessità nell’essere della Roma sta nel riuscire a confidare in un sogno e io quel sogno lo vivo ogni giorno, ogni istante e voglio che lo vivano anche quelli che la Maglia la indossano, perché essere Romanisti non è facile e se TU, giocatore della Roma, non hai le palle per farlo lascia perdere, perché non capirai MAI il significato di quello che rappresenti per me.

Oggi chiedo a una Grande Squadra, perché ne sono convinta, se sa essere tale, perché anche se gli altri hanno i trofei noi siamo immensi nei sentimenti… ed è così, ma non basta, non basta per I TRAGUARDI CHE DOBBIAMO RAGGIUNGERE.
Non basta per la crescita e di essere “quasi grandi” non ne posso piu’.
Ora voglio che la mia legione inizi a marciare.

Baci a tutti, Paoletta.
Paoletta@corederoma.net.