martedì, Novembre 05, 2024 Anno XXI


da corrieredellosport.it

Lazio-Inter? Per Claudio Ranieri è stata un’enorme delusione, uno spettacolo desolante. Quanto a Mourinho, se davvero andrà via, «la sua mancanza si sentirà». Il tecnico della Roma in una intervista a Il Fatto Quotidiano parla del finale di campionato. «Come sportivo è stata un’enorme delusione – sottolinea -. Regna il business e quindi, conseguentemente, anche spettacoli come Lazio-Inter. Come si vince la battaglia per uno sport pulito? Con tifosi che incitano la loro squadra, pretendendo il massimo, senza mettere al centro dei propri dogmi le altrui disgrazie e senza necessità di spettacoli desolanti come quello dello Stadio Olimpico».

SU MOURINHO – Ranieri aggiunge: «Alcuni aspetti delle ultime settimane mi hanno indignato». Si dice dispiaciuto per la possibile partenza di Mourinho da Milano: «È un avversario di quelli giusti. La sua mancanza si sentirà soprattutto sulla stampa. Dà titoli qualsiasi cosa faccia». E sulla definizione datagli da Mou che lo ha definito «ipocrita» Ranieri aggiunge: «Mi duole, lo preferisco in versione letteraria. Sulla Nausea di Sartre mi ha divertito». E aggiunge: «Fa il furbo, lo sappiamo. Manda qualcuno ad ascoltare cosa hai detto e poi si prepara. Vecchio trucco. Ma Sartre nel “64 rifiutò” il premio Nobel dicendo: “Non voglio essere letto in quanto Nobel ma solo se il mio lavoro lo merita”. Ecco, se Mou permette di Sartre mi approprio anche io: “Mi piacerebbe essere ricordato solo perché il mio lavoro lo merita».

Igli TareLA RISPOSTA DI TARE – «Non capisco perché Ranieri parli di “spettacolo desolante” quando la sua squadra ha perso la partita scudetto per i meriti di una Sampdoria che ha saputo sul campo cogliere una vittoria cercata e raggiunta. Forse la più grande desolazione sono le sue parole che, invece di incoraggiare il suo gruppo che quest’anno ha fatto molto bene, invia questi segnali offensivi a noi laziali». Il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, risponde così alle dichiarazioni dell’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, che in riferimento alla partita Lazio-Inter ha sottolineato come sia stato uno “spettacolo desolante”. «Ha ragione Ranieri, nel calcio regna il business e quindi è dura arrivare secondi e non primi – ha aggiunto con un comunicato sul sito ufficiale della società – Mi complimento per questa intuizione ma bisogna aggiungere che nel calcio regna anche l’agonismo, quello che la Lazio ha sempre dimostrato e grazie al quale nelle ultime due stagioni ha vinto Coppa Italia e Supercoppa. C’è anche da dire che qualora non avessimo raggiunto i nostri obiettivi non avremmo mai accusato nessuno perchè è dal campo che arriva la verità e non dagli insulti; lo sfottò, prerogativa del tifoso, deve però sempre rimanere nei limiti del buon gusto soprattutto quando questo viene fatto da un calciatore o da un dirigente».

IL RISPETTO – Il dirigente della Lazio non nasconde però di aver sempre stimato la pacatezza di Ranieri, e ribadisce che nessuno deve mettere in discussione la lealtà e professionalità dei giocatori biancocelesti: «Sottolineo comunque che ho sempre avuto stima nei confronti di Ranieri sia come professionista, sia come uomo. Ho sempre apprezzato la sua serietà e pacatezza nel giudicare il mondo del calcio – ha confessato – In ultimo vorrei ricordare a tutti che a Roma questo sport è molto sentito tra le due tifoserie ma, qualsiasi sia il loro rapporto, in campo scendono sempre e comunque solo i giocatori che nel caso della Lazio sono veri professionisti che hanno sempre dato il massimo per la loro società. La sportività e lealtà dei questo club e dei suoi giocatori non può essere messa in dubbio da nessuno».

LA PUNTUALIZZAZIONE – «I giocatori della Lazio non hanno ricevuto alcuna minaccia dai tifosi biancocelesti prima della gara di campionato contro l’Inter. Per questo motivo gli stessi calciatori e la società non hanno fatto alcun tipo di denuncia». È quanto fa sapere il club di Lotito a proposito dell’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Tivoli sulle presunte minacce subiti dai giocatori, dai propri tifosi, prima della gara contro l’Inter di Mourinho. «Baronio è stato ascoltato come persona informata dei fatti – aggiunge la società biancoceleste – E noi restiamo a disposizione della Procura, ribadendo di non aver subito alcun tipo di minaccia dai nostri tifosi». Lo stesso Baronio, che oggi ha preferito non rilasciare dichiarazioni, due settimane fa aveva già spiegato: «Mai ricevuto minacce da nessuno. Chi ha fatto il mio nome si è sbagliato di grosso».