lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da Il Romanista – laroma24.it

Fábio Henrique SimplícioSospinge il trolley con l’imbarazzo di chi non si aspettava un’accoglienza da star. Alle prime domande abbassa lo sguardo un paio di volte. E poi sfoggia un timido sorriso magico. Perché il treno dei desideri passa una volta sola, e Simplicio lo sa. «La Roma? Sì, è l’occasione della mia vita». Gli affidano una sciarpa giallorossa. La solleva, la custodisce, la protegge. Ma quasi si vergogna di tanto clamore: io sono semplicemente Simplicio. Dovevano arrivare insieme, gemelli siamesi del futuro romanista. Un intoppo burocratico sul passaporto del figlio dell’Imperatore ne ha sancito la separazione. Adriano atterrerà domani, Simplicio è qui. Per il centrocampista, forse, è stato meglio così. Le telecamere, oggi, sono tutte per lui. Il suo volo AF1504 San Paolo-Parigi-Roma plana su Fiumicino intorno alle 12,30. Un’ora di attesa per ritirare i bagagli, poi il team manager della Roma, Salvatore Scaglia, lo prende “sotto scorta”.

Nel tragitto fino all’uscita dal gate, Simplicio rilascia le sue prime dichiarazioni da romanista: «La Roma occasione della mia vita? Lo è sicuramente. Giocare in una grande squadra è per me motivo di grande soddisfazione. Sono arrivato per far parte della storia positiva della Roma. Giocare con dei campioni è sempre un piacere per tutti i calciatori». L’ex mediano del Palermo rivela di essersi sentito con Daniele De Rossi. «Ci siamo scambiati qualche messaggio prima del Mondiale per farci l’in bocca al lupo. Giocare con questi campioni è un piacere per tutti ed è ovviamente una grande soddisfazione». Già, il Mondiale. Il Sudafrica ha riservato una delusione cocente, oltre che a De Rossi, anche a Simplicio. «Avrei voluto che la Seleção andasse avanti e mi dispiace molto per i miei compagni. Li vedevo in finale». Simplicio si è dovuto accontentare di fare da spettatore. In carriera può vantare una sola convocazione in nazionale. Anche se l’età non lo aiuta (compirà 31 anni il 23 settembre, quattro giorni prima del compleanno di Totti), magari riuscirà a riprendersela con la Roma. «Sì, è davvero la mia grande occasione…». Fabio sistema il trolley nel portabagagli dell’auto che lo aspetta sotto un sole feroce. Sono le 13,35. L’autista mette in moto, la macchina slitta via, Fiumicino si allontana, il Brasile è una vacanza passata, San Paolo è alle spalle, la Roma è un orizzonte. E Trigoria è il presente: pare che Fabio nel pomeriggio si sia allenato. Questo si chiama amore, per il proprio lavoro e per la maglia. Sì, è nato un romanista. È nato il 4 luglio.