lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da lastampa.it

UniCredit BancaUna «Newco», una società nuova di zecca per custodire il 67% della Roma che – salvo colpi di scena – è destinata a passare nei prossimi giorni dall’Italpetroli della famiglia Sensi all’Unicredit. È questa, secondo ambienti legali vicini al negoziato, la strada che la banca guidata da Alessandro Profumo intende percorrere per tenere la partecipazione calcistica fuori dai suoi conti ed avviarla il più presto possibile a una vendita.

Ma sulla trattativa per la ristrutturazione dell’intero gruppo Italpetroli – dove Unicredit vuole convertire i suoi crediti per 325 milioni in una partecipazione del 51% al gruppo dei Sensi che si andrebbe ad aggiungere al 49% che già possiede – aleggia sempre lo spettro dello stop. L’ultimo rinvio c’è stato lunedì, quando ormai le posizioni parevano vicinissime. L’ostacolo? Un immobile di pregio del gruppo Italpetroli che Unicredit chiedeva in garanzia per erogare un mutuo – una palazzina del ‘600 nella romana via Panisperna, affittata al nucleo Carabinieri del Quirinale – risultava già gravato da un’ipoteca a favore di Mps, altro creditore del gruppo Sensi. Domani, dunque, ci si attende che Rosella Sensi si presenti con altri immobili, sgravati da ipoteche, alla trattativa; così la chiusura sarebbe più vicina…

Certo, la questione Roma – eredità assai indigesta della fusione Unicredit-Capitalia del 2007 – è particolarmente sensibile per Profumo, che avrebbe fatto volentieri a meno di trovarsi nell’inedita posizione di primo banchiere italiano azionista di controllo di una società di calcio quotata in Borsa. Il richiamo della «Maggica», unito alla rigida fede interista di Profumo, scatena le fantasie più ardite: se ne parla sulle frequenze di Radio Centro Suono Sport; se ne occupa addirittura il Financial Times, che parla della «reluctant ownership» – la riluttante proprietà – della squadra di calcio da parte della banca; ci mette il becco anche la politica con il governatore del Veneto Luca Zaia che deplora come Unicredit impegni le sue risorse.

Una miscela esplosiva, insomma, che in casa Unicredit si vuole disinnescare al più presto. Così i banchieri di piazza Cordusio, Milano, si terranno lontani da Trigoria, Roma Sud proprio attraverso la soluzione della «Newco» nella quale dovrebbe finire la partecipazione di maggioranza della As Roma, lasciandola fuori dal bilancio consolidato della banca. Unicredit ha infatti già deciso di affidare in fretta a un traghettatore – non c’è ancora un mandato formale, ma è già stata scelta la banca d’affari Rothschild il cui capo in Italia, Alessandro Daffina, è anche un gran tifoso della Roma – il compito di portare i giallorossi verso un nuovo proprietario. Chi e per quale cifra? Il nome della famiglia Angelucci – cliniche private, mattoni ed editoria – continua a circolare con insistenza. E in quanto al prezzo difficilmente si potrà andare oltre i 150 milioni.

Intanto Unicredit si terrà bene alla larga dalla Roma e dalle tentazioni del calciomercato, lasciando la gestione della squadra in mano al management e ai tecnici attuali. E la Sensi? La banca vorrebbe che proprio lei, come presidente senza più poteri operativi, assicurasse un passaggio senza scosse al nuovo compratore. Ma nelle trattative delle ultime ore la Sensi non sarebbe apparsa ancora sicura su questo punto. Quel che è certo è che l’ultima cosa che l’interista Profumo vuole fare è segnare un autogol proprio con la Roma.

FRANCESCO MANACORDA


da Il Messaggero

Sarà un addio soft quello della famiglia Sensi alla Roma. Il piano di Unicredit prevede infatti che il club sia controllato fino alla cessione da Rosella Sensi, che resterà presidente e sarà affiancata da due consiglieri indipendenti alla banca: la nuova società si chiama “Newco Roma”. L’interesse dell’Istituto bancario è di valorizzare al massimo il club prima di venderlo e il mandato dovrebbe essere dato all’advisor Rothschild. Domani potrebbe finalmente essere il giorno della svolta. I legali dei Sensi dovrebbero portare l’elenco completo degli immobili in modo da definire quelli che finiranno ai Sensi come “buonuscita”, per un valore concordato di 30 milioni. La continuità sportiva sarà assicurata dalla conferma dell’attuale management.

Si chiama “Newco Roma” la nuova società della Roma calcio dopo l’accordo fra Italpetroli e Unicredit: il controllo resterebbe ai Sensi, sino alla vendita. L’accordo – nella forma di “lettera di intenti” – potrebbe essere sottoscritto domani presso lo studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto. «L’udienza del 5 luglio è stata sospesa per l’ora tarda ed aggiornata alle 18 dell’8 luglio al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione», dice la laconica nota diffusa ieri mattina da Italpetroli su richiesta della Consob in quanto la As Roma è quotata in Borsa. Nei dieci giorni successivi i legali di Italpetroli (Agostino Gambino e Antonio Conte) e di piazza Cordusio (Francesco Carbonetti e Valerio Di Gravio) dovrebbero stipulare il contratto definitivo con il quale si darà attuazione al piano di ristrutturazione dei 325 milioni di debiti verso Unicredit più altri 80 con Mps. Nella bozza del piano esaminato nel corso dell’ultima riunione, secondo quanto risulta a Il Messaggero, Newco Roma, questo il nome in codice, dovrebbe essere creata ad hoc in modo da segnare un distacco del controllo del club giallorosso dalle altre attività petrolifere e immobiliari. Il tutto all’interno di Italpetroli dove il 51% dei Sensi verrebbe ceduto a Unicredit che salirebbe dal 49 al 100% in cambio dell’estinzione dei debiti.

Questa operazione comporterà la valorizzazione della Roma calcio e di tutte le altre partecipazioni in quanto riporta in equilibrio e in continuità aziendale i conti del gruppo, oggi compromessi dal peso delle passività, come dimostra il bilancio 2009 in rosso di 33 milioni: oggi l’assemblea della Italpetroli dovrebbe restare “aperta” per consentire la firma dell’accordo che garantisce la continuità aziendale come richiesto dai revisori. Unicredit punta esclusivamente alla valorizzazione dei beni del gruppo perchè in questo modo tutela al meglio i propri interessi di credito: Alessandro Profumo quindi, al di là della sua fede per l’Inter, ha tutto l’interesse che Newco Roma sia gestita al meglio per poter ricavare il massimo dalla vendita. Ecco perchè l’assetto azionario di Newco Roma dovrebbe prevedere che il 51% resti ai Sensi e il 49% a Unicredit: questo assetto comunque dovrà passare al vaglio della Consob affinchè autorizzi l’applicazione della normativa che consente l’esenzione dall’obbligo di opa nelle ristrutturazioni del debito. E si dovrà trovare una soluzione che tuteli gli attuali azionisti di minoranza.

La società darà un mandato irrevocabile a un advisor che dovrebbe essere Rothschild: il mandato prevederà la cessione del club giallorosso a certe condizioni tassativamente poste alla banca d’affari allo scopo di valorizzare il club. Newco Roma dovrebbe avere un consiglio snello, probabilmente di tre membri: Rosella Sensi resterà alla presidenza con gli attuali poteri e gli altri due consiglieri saranno tecnici indipendenti indicati da Unicredit. Il ruolo pieno di traghettamento della Sensi si manifesterà anche con la conferma del management sportivo attuale Montali-Pradè-Conti.

Domani potrebbe finalmente essere il giorno della svolta. I legali dei Sensi dovrebbero portare l’elenco completo degli immobili in modo da poter definire quali finiranno ai Sensi ai fini della “buonuscita” per un valore concordato di 30 milioni: lunedì scorso la riunione sarebbe stata rinviata quando sarebbe emerso che su uno degli immobili individuati, la palazzina di via Panisperna, ci sarebbe un’ipoteca di Mps. E i Sensi vogliono che la “buonuscita” sia libera da vincoli.

R. Dimito