sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Le dichiarazioni di JULIO SERGIO in conferenza stampa. Il brasiliano deve riferire in merito all’infortunio subito questa mattina in allenamento.

Julio SergioUn tempo terzo miglior portiere, oggi rivelazione. Confermerai quanto fatto la scorsa stagione?
“Vedremo a maggio, poi diremo. Io ero il terzo, ho fatto quello che potevo fare e spero di fare ancora meglio”

Una stagione bella per te e per la Roma. Come vedi i compagni?
“Secondo me sta nascendo una squadra forte, con giocatori importanti. Una squadra matura che può fare bene”.

Dove può arrivare la Roma?
“Meglio dello scorso anno, non abbiamo infortunati. Possiamo partire più forti. Anche le altre squadre sono forti. Dobbiamo mettercela tutta, ma in campo daremo il massimo. E’ difficile dire vinciamo lo scudetto, ma secondo me possiamo vincere”.

Tuo obiettivo?
“Io devo giocare partita dopo partita. Per me è la stessa cosa, giocare un’amichevole o in Champions. Io devo fare bene ogni partita ed essere tranquillo”.

Sei pronto per la Nazionale?
“L’anno scorso dicevano che non ero pronto per giocare con la Roma… Non si sa mai cosa può succedere”.

Su Ranieri
“Lui cura molto la fase difensiva, abbiamo grandi giocatori e possiamo fare gol in qualsiasi momento. I nostri campioni possono decidere la gara in qualsiasi minuto, quindi se riusciamo a non prendere gol abbiamo le chances di vincere”.

Sull’infortunio
“E’ un affaticamento, sono un po’ stanco. Meglio fermarsi adesso”.

Sei d’accordo con Totti che manca un difensore?
“Io mi trovo bene con chi sta qui, deve rientrare Juan. Se arriva Burdisso, faremo ancora bene”.

Su Doni
“E’ un compagno di squadra, come gli altri. Gli amici sono quelli con cui andavo a scuola. Non voglio continuare a portare avanti questa cosa”.

E’ più difficile questa stagione per te?
“E’ più difficile perché dobbiamo giocare la Champions League, non solo per me. Io devo essere pronto in qualsiasi momento per fare bene”.

Ti vediamo spesso con Adriano, come lo trovi?
“Bene, lo conscevo da prima. Ha un cuore grandissimo, è una persona che vuole sempre fare bene a tutti. Speriamo possa fare bene come calciatore. Le qualità ce le ha per fare la differenza”.

Sui compagni di difesa, ce n’è uno che preferisci?
“No, ognuno gioca in maniera diversa. Io devo fare bene con loro, se gioco in porta. Poi spetta a Ranieri decidere chi gioca”

L’aspetto psicologico, qualcosa è cambiato sei partito da terzo e sei diventato titolare.
“Dal primo giorno che sono arrivato, volevo giocare. Devo fare bene e guadagnare la fiducia per far sì che succeda questo. Certo, adesso mi guardano in una forma diversa. E’ il quinto ritiro che faccio con la Roma e i tifosi mi guardano in modo diverso. Ora gioco la domenica e il mercoledì e quindi mi trovo, ovviamente, meglio rispetto a due anni fa”.

Due preparatori diversi
“Ognuno ha la sua maniera di lavoro. Loro insieme fanno la differenza per me, sono due persone che parlano molto. Io faccio in un modo, Lobont fa in un altro modo. Noi dobbiamo imparare da loro. Noi dobbiamo parare la domenica, solo questo”

Tecnicamente dove pensi di dover migliorare?
“A giocare con i piedi, a uscire, sotto tanti aspetti. Ogni allenamento imparo qualcosa anche con i ragazzi che sono qua. Uno è italiano, uno è romeno e sono due scuole diverse rispetto alla mia, che sono brasiliano”.

Sul pallone dei Mondiali
“Il pallone fa la differenza. Questi che cambiano tanto direzione sono ancora più difficili da vedere, sono simili a quelli che avevamo in Europa League”.

Sul tridente
“Si può giocare così, ma bisogna correre di più. La Roma gioca per vincere, ma per vincere si deve correre. E per giocare così dobbiamo correre ancora di più”.

Sul rigore parato a Floccari nel derby, lui rilancia la sfida
“Sono stato bravo e fortunato, una partita così speciale come il derby. Non so cosa succederà il prossimo anno. Dobbiamo aspettare. Mentalmente sono in vantaggio? Non lo so, in quel momento non lo ero, eravamo sotto di risultato. Quindi dipende dal momento che vivi in partita. Vedremo nel prossimo derby”.

L’episodio che ti ha sbloccato?
“La prima partita è sempre la più importante. Due ore prima della partita mi hanno detto, tocca a te. Io ero pronto per giocare, anche se era un anno che non giocavo. Ma da lì in poi sono sempre stato tranquillo”.

Sui tre anni da terzo
“Sono stati tre anni difficili, senza giocare. E’ un’esperienza che mi porterò dietro per tutta la mia vita. Come persona mi sono stati tutti vicini, dalla società alla mia famiglia. Questo ripaga quello che ho perso come giocatore”.

Che cosa non andava per considerarti terzo (Spalletti, Bonaiuti, ndr)?
“Domanda da fare a loro, io lavoravo ogni giorno per avere una possibilità di giocare la partita”

Con Lobont hai un rapporto sereno?
“E’ un portiere di grande qualità e questo mi fa capire che io devo spingere sempre e non mollare mai. Io ho un rapporto uguale con tutti e ho rispetto di tutti. Non c’è differenza”.

Se non avessi giocato lo scorso anno sarebbe stato l’ultimo in giallorosso?
“Non lo so, certo sarebbe stato difficile”

Sul rinnovo di contratto
“Non ho mai pensato di andare via, anche la società voleva che io restassi alla Roma. E’ stata una cosa tranquilla anche se è venuta fuori qualche ora prima della scadenza”.

La Roma è coperta dal punto di vista dei portieri, anche con i giovani?
“Noi siamo qua per fare bene, io penso che numericamente siamo coperti. E’ difficile che un terzo portiere giochi, i ragazzi tecnicamente stanno crescendo, sono pronti. Ma è una domanda da fare all’allenatore e alla società”.