martedì, Ottobre 01, 2024 Anno XXI


Non so perché pensare a Franco Sensi mi porti ad eleggerlo il mio presidente,
la mia passione calcistica e’ cominciata con Dino Viola, con i giocatori di quella Roma,
calciatori come, Ancelotti, Di Bartolomei, Falcao, Pruzzo, Conti….
e soprattutto il mio primo scudetto, i miei primi dolori, finale Champions, all’epoca
coppa dei campioni, sono date importanti, rimangono comunque grandi ricordi,
ma se penso a Franco Sensi , forse perché, venuto durante la mia maturità, dove i miei sentimenti prendevano una forma piu’ concreta……..forse…..
Ora provo a descrivere le cose che ho provato con Franco Sensi,
Cominciamo dalla sua storia, che come noi, nasce da bambino, anche lui come noi veniva dall’amore del padre verso questi colori, anche lui con il padre viveva le emozioni dello stadio, anzi lui lo aveva costruito uno stadio per la sua Roma, bene tutto questo in un periodo dove la guerra aveva devastato il nostro paese e dove lo sport forse era l’ultima cosa, ma anche loro vedevano in quei colori la consolazione di tutti i problemi…….
Ma ora non voglio parlare di Franco Sensi prima di me, voglio parlare di lui, durante e dopo, nella mia vita.
Parlare del piccolo grande uomo, tanto piccolo di statura, quanto grande per le sue passioni e per il suo onore…. due sentimenti che non e’ facile far condividere, perché tanto forti da annullarsi..ma forse la Roma, per lui, e’ l’unione di questi sentimenti……
Le sue ultime immagini sono tristi e malinconiche, lo vedo seduto e immobile con il corpo, ma tanto vispo e felice con gli occhi, lui in quel posto dimenticava tutti i suoi dolori, in quel teatro, lui, voleva esserci sempre, nonostante il suo fisico non lo assistesse più, quante volte ho sentito, che non sarebbe potuto venire, invece lui era sempre lì, coperto e sorretto dall’amore della sua compagna di vita, la signora Maria, perché lì era l’unico posto dove il dolore era lenito, dove per due ore il suo corpo era soltanto il cuore.
Mi vengono in mente anche immagini belle, come dopo un gol, lui così piccolo, che urla, tra moltitudini di braccia esultanti, il suo viso gonfio di gioia, che guardava intorno per rendersi conto di quanta gente in quel momento avesse le sue stesse emozioni.
Lui lo diceva sempre: “io sono come voi, sono un tifoso come voi”, io sono convinta di questo, sono convinta che lui sia stato più tifoso che presidente……
Sto cercando di omettere volutamente il giorno più triste, ma non si può, e’ vivo il ricordo di tanta tristezza, e’ vivo il ricordo, di tanta gente, che in un mese dove le città si svuotano, quel giorno fosse lì, per dimostrare che non solo come presidente della propria squadra di calcio, ma anche come uomo, lui fosse tanto amato……
Ora che la mia gola e stretta da una morsa che mi impedisce di scrivere, voglio solo dire che, due anni sembrano 20, tanta e’ la mancanza……
GRAZIE PER TUTTE QUESTE EMOZIONI……..

Daniela Cerafani