venerdì, Settembre 20, 2024 Anno XXI


Rilasciamo con ritardo queste notarelle crucche perché qualche volta tocca pure lavorà. C’è una vasta letteratura che attraversa tutte le sfumature, dal dramma alla farsa, dalla canzone alla macchietta, sulla scomparsa repentina dell’oggetto amoroso.

“Nel momento culminante del finale travolgente,’mmiez’a tutta chella gente, se fumarono a Zazá!”.

L’AS Roma non c’è più e sembra che i titoli di coda che scorrono inesorabili sulla gestione societaria facciano da cinghia di trasmissione per una involuzione ingloriosa che coinvolge anche la squadra. Di chi la colpa e quali i rimedi? Non è facile rispondere ne alla prima domanda ne alla seconda. C’è qualche indizio e qualche prova, ma di sicuro nulla.

Di sicuro c’è che tre mesi e mezzo fa la Roma era ancora in corsa per lo scudo, tre settimane fa stava in corsa per una Supercoppa e ora sembra in corsa (corsa in questo caso è una parola grossa) per cercare di portare a casa un primo risultato decente.

Si vocifera di fronde interne di giocatori delusi, di contrasti tra allenatore e giocatori, di battaglie per la successione in una dirigenza che, non appena verrà formalizzata l’identità dei nuovi proprietari, con molta probabilità dovrà cercarsi una diversa collocazione-

E quando si parla di dirigenza il discorso si estende a tutto tondo anche alla guida tecnica.

Dunque quello che solo quattro mesi fa era un abile stratega è diventato oggi un compatito minestraro? Po esse, a Roma po esse tutto.

Siamo tornati quindi da Monaco con un’incertezza accresciuta, un rodimento neanche calmierato da una prestazione decente, ma con negli occhi il ricordo di un paese civile, di una tifoseria cordiale, di uno stadio degno di tale nome.

Dunque da altre parti è possibile e da noi evidentemente no. Anche qui stabilire di chi sia la colpa è difficile. Qualche indizio però c’è. Una classe politica generalmente avida e inetta e una opinione pubblica anestetizzata da qualche culo in televisione e dalla speranza nel superenalotto. Ma questo con la Roma non c’entra nulla.

Nella Roma un’altra inutile certezza. Quando i romani non funzionano (capitani e allenatore) non funziona neanche la squadra. Speriamo bene e chiappistrettismo militante.

Ad maiora

BL