sabato, Ottobre 19, 2024 Anno XXI


Sono stato a Catania anche io.
“Infiltrato” o per meglio dire “imboscato”, insieme ad un amico con cui sono partito da Roma, in Tribuna B, corrispondente alla nostra Tribuna Tevere.
Arrivo allo stadio verso le 13 accompagnato da un altro amico di Catania che poi si allontana per entrare nella curva nord, quella dei tifosi catanesi.
Ovviamente, né una sciarpa, un cappello o altro segno distintivo della mia fede calcistica è al nostro seguito.
Entro in tribuna verso le 13 e 30 e rimango immediatamente colpito dalla totale assenza di forze dell’ordine tanto sugli spalti che, soprattutto, in campo..già pienissimo di una moltitudine di persone con la pettorina gialla con la scritta “Legea”.
Mai visti così tanti inservienti in uno stadio italiano, sarà..
Iniziano i consueti cori ostili, io ed il mio amico non ci scomponiamo minimamente (ci mancherebbe..anzi come dicono in Sicilia “ci mancassi…!!”), di certo non partecipiamo.
Questo, evidentemente, insospettisce i nostri vicini di posto..
Ad un certo punto uno di questi si alza e si avvicina a noi chiedendoci se eravamo di Roma.
Noi restiamo in silenzio (sì..proprio come si usa da quelle parti..!).
Il tipo insiste sino al punto di invitarci con toni tutt’altro che cortesi ad allontanarci immediatamente dallo stadio altrimenti..
Nel frattempo si avvicina a me un altro tifoso(?) catanese che all’orecchio mi sussurra alcune parole quasi a giustificare le minacce subite.
A quel punto, non ci resta altra strada che lasciare i nostri posti.
Il mio amico, in evidente stato di panico determinato dalla paura, è intenzionato a lasciare lo stadio anche perché le uniche parole che riusciamo a comprendere dette dai tifosi catanesi in puro slang locale riguardano una vera e propria caccia al tifoso romanista.
Provo vanamente a convincere il mio amico a desistere dalla sua intenzione.
Rimango così da solo allo stadio e decido di spostarmi nell’estremità opposta della tribuna rispetto a quello che era il posto originario.
Mi siedo sugli scalini.
Intorno vedo che riprendono a guardarmi con sospetto.
A quel punto, decido di fingere di essere uno straniero.
Con inglese tutt’altro che fluente (per fortuna siamo in Sicilia….) faccio domande ai miei vicini di posto, la gran parte dei quali non capiscono cosa sto chiedendo (solo quanti posti ha lo stadio..nulla di più nulla di meno..).
I cori diventano sempre più ostili.
Molti inveiscono contro il Capitano, nonostante non sia nemmeno partito per Catania.
Finalmente inizia la partita.
Il goal di Vucinic è un capolavoro, ma io, nemmeno a dirlo, non posso gioire.
Finisce il primo tempo, faccio una telefonata in puro stile english alla mia compagna
di Roma per rassicurarla che sto bene.
Riprende la partita ma, evidentemente all’ignoranza non c’è mai fine, un tifoso catanese comincia per i primi minuti ad inveire contro il portiere del Catania credendo che fosse ancora Doni.
Evidentemente non sa che tra il primo ed il secondo tempo le squadre cambiano campo..così come non è evidentemente in grado di distinguere le differenti maglie.
A quel punto non ce la faccio più.
Parlo con un altro vicino di posto (in un inglese a dir poco maccheronico..proprio al fine di farmi comprendere) segnalandogli la circostanza..
Questo, dopo essersi fatto una risata, insegna le comuni regole del calcio al suo conterraneo..
Ma da quel momento in poi intuisco che ha dei sospetti su di me..
Nel mentre, lo stadio improvvisamente esplode simulando un goal dell’Inter.
Vedo chiaramente Spalletti sbracciarsi dalla panchina all’indirizzo dei giocatori per far capire che è un bluff..
Di lì a breve, l’internazionale delle truffe segna davvero..
Lo stadio è una bolgia.
La circostanza più anomala è che addirittura lo speaker dello stadio (ma non dovrebbe occuparsi solo di quello che accade in campo?) ad ufficializzare il goal di Ibrahimovic.
Da quel momento in poi, vedo chiaramente la panchina giallorossa circondata dagli inservienti con la pettorina gialla con la scritta “Legea”..
C’è il raddoppio dell’Inter e lo speaker dello stadio si comporta come sopra..
Uno dei miei vicini di posto, con toni trionfanti, riferisce di aver visto Spalletti che con le braccia diceva ai suoi “è finita..”.
Da quel momento in poi la partita non ha più senso.
Si percepisce chiaramente che la Roma dovrà concedere un goal agli avversari se vuole tornare a casa..quelli con la pettorina gialla diventano sempre più numerosi intorno alla panchina giallorosa sino al punto di costringere l’arbitro a richiamarli.
“Detto fatto”.
Arriva il goal catanese, poi giustamente annullato.
A quel punto dato che il mio vicino continua a fare strani riferimenti al fatto che parlo in inglese..prendo la palla balza per lasciare lo stadio ed andare, a piedi, verso casa del mio amico.
Il resto lo conoscete già.
Quello che qui vorrei sottolineare non è certo l’atteggiamento ostile trovato nella tifoseria (che, oggi giorno, ahinoi/purtroppo ci può stare..) quanto, piuttosto, l’organizzato clima di intimidazione nei confronti della Roma tipico di alcune organizzazioni criminali note in quei lidi.
Non è umanamente possibile che, dopo quello che è accaduto poco più di un anno fa in quello stesso stadio (la morte violenta di un ispettore di Polizia), la società Catania abbia potuto, di fatto, organizzare una simile cosa.
Mi riferisco, in particolare, alla massiccia presenza di inservienti lungo tutto il perimetro del campo che, mano mano che la partita andava avanti, si avvicinavano sempre di più alla panchina giallorosa.
Ho poi letto che le relative minacce sono state esplicitate a tutti i componenti della panchina giallorosa.
Ora mi domando, è mai possibile che la società siciliana abbia potuto consentire una simile cosa?
Assoldare molti poco raccomandabili soggetti a scopo intimidatorio?
Ma l’avranno pagati?
E poi, dove stavano le forze dell’ordine?
In campo, più o meno, nemmeno l’ombra di questi..
Allora dico io, sommessamente, smettiamola di scandalizzarci solo per i tifosi ma guardiamo alle società che utilizzano quelli più facinorosi per fini che nulla hanno a che fare con lo sport!
Questa connivenza tra società e teppisti, che non ha colori di sorta, deve finire.
Per farlo, a mio modesto avviso, è necessario colpire maggiormente le società che si
macchiano di tali deprecabili comportamenti.
Cominciando dalla società calcistica del Catania, degna rappresentante di questo malcostume.
Usque ad finem, daje Roma!

Max M.