domenica, Ottobre 20, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Luciano SpallettiLa conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti.

Come è trascorsa questa settimana? “Un po’ tutto. A Catania ci siamo rimasti un po’ male, Sappiamo quale è stata la fatica prodotta, per tenere il discorso ancora aperto. Lo abbiamo fatto bene. Però quando non si vince ci si rimane un po’ male. Poi dopo un paio di giorni di amarezza, i ragazzi si sono allenati bene. Hanno accettato il risultato del campo in maniera corretta. Ci sta di rilasciare delle considerazioni a caldo come è successo a Daniele De Rossi. Va riconosciuto che l’Inter è arrivata prima. Faremo i complimenti all’Inter, che alla fine hanno vinto meritatamente”.

Le hanno dato fastidio le parole di De Rossi? Avrebbe preferito un profilo basso? “Non mi hanno dato fastidio. Sono comprensibili in base allo sforzo prodotto. Lui deve essere di quello che è stato il cammino della Roma. Come ho detto alla squadra, noi siamo secondi vincenti non perdenti. Le due squadre hanno fatto una corsa a due in questi anni. In genere una vince e una perde, questa volta hanno vinto tutte e due. Ha vinto anche la Roma perché ha fatto un grandissimo campionato e ha vinto tantissime partite”.

Qualcuno ha ironizzato sullo scudetto morale vinto dalla Roma? “Mi dà fastidio il fatto che la squadra meritasse di più e poi non è riuscita a portare niente a casa sotto l’aspetto dei titolo. Però sotto l’aspetto dei risultati e dei comportamenti ha portato a casa tantissimo. L’Inter ha avuto un periodo in cui è stata brava a far girare a suo favore l’episodio. In quello c’è maturità, c’è professionalità. Bisogna essere bravi in questo senso”.

Domani la finale. Quante possibilità avete? “Ce la giocheremo, mi allineo al messaggio di Zanetti e Totti. Domani deve essere una festa tra due squadre che hanno determinato tantissimo in questi anni e che hanno dato emozioni fino all’ultimo. Per qualcuno giocare la finale diventava importante, ora vincerla è poco. Diamogli sempre un effetto giusto. Bisogna evidenziare il lavoro di queste due società , al di la di chi vincerà. Non ne uscirà un perdente, perché il lavoro prodotto fin qui è più importante. La finale è una partita che viene giocata da due squadre che hanno condotto bene un torneo. Quella che perde lo deve accettare e si deve complimentare con l’altra”.

Il Manchester ha vinto la Champions, può rafforzare la posizione della Roma? “Poteva vincerla anche il Chelsea, ci è andata vicino. Noi non ci possiamo prendere dei meriti se il Manchester ha vinto la Champions. Anche se l’avesse vinta il Chelsea, la Roma ha fatto bene lo stesso”.

Tra i suoi giocatori c’è il rischio che qualcuno di questi senta troppo la partita sul lato emotivo? “Le parti si sono un po’ ribaltate ora. Loro si nutriranno della vittoria in campionato per venire a giocarsi la partita. Loro avranno grande entusiasmo e convinzione. Per noi qualcuno potrebbe dire che ci è rimasta solo la coppa Italia, la coppettina. Non sono d’accordo, p una competizione importante. Riuscire ad alzarla sarebbe molto, però abbiamo da confrontarci. Però alla fine bravi ugualmente”.

Ha gia scelto i rigoristi? “Si scelgono in base agli stati d’animo, ai presenti. Ci sarà la partecipazione della squadra nello scegliere i rigoristi”.

Lei è più per la doppia finale o per la gara unica? “Per la finale unica le partite sono gia troppe. Lo ritengo più corretto così”.

Un messaggio alla tifoseria? “Domani sera deve essere una festa. Mi fa piacere che l’Osservatorio abbia fatto venire anche i tifosi dell’Inter. I tifosi nerazzurri vanno accettati. Le due tifoserie devono essere contente per quello che hanno prodotto e tutte e due devono cercare di incitare la propria squadra. Devono dare un’aiuto verso la vittoria. Non ci deve essere in seguito il tifoso che rimane amareggiato e poi l’amarezza gli sconfina in una reazione negativa. Non deve essere così. Ormai il calcio bisogna portarlo verso un discorso di apertura. Abbiamo un’ulteriore possibilità di fare vedere come bisogna comportarsi dentro una situazione importante. Abbiamo la possibilità di lanciare un messaggio imponente. Dobbiamo impegnarci affinché se ne tragga positività. Mi dispiacerebbe poi tanto se a fine partita ci fossero dei tafferugli. Sarebbe bruttissimo. Non è fondamentale vincere la partita, l’importante è esserci e che tutte due le squadre facciano il massimo. Bisogna soffermarsi prima su quello che hanno fatto queste due squadre e le società. In base al risultato, non si deve ne esaltare tutto e ne buttare via tutto. E’ sbagliato farlo, abbiamo l’occasione noi addetti ai lavori e quelli che la vivranno dagli spalti e chi la descriverà”.

Il Prefetto e l’Osservatorio hanno definito la partita a rischio, il fatto di far venire i tifosi dell’Inter può far diventare il tutto una festa sportiva? “L’indicazione è quella. Il fatto di avere un’altra partita importante ci permetterà di evidenziare l’evento sportivo in una maniera giusta”.
A disposizione tutta la rosa, tranne Totti e Taddei, una possibilità maggiore di scelta tecnica?
“Sono sempre andato in panchina con sette calciatori. Ho sempre avuto la possibilità di scelta. Questo soprattutto grazie alla società che mi ha messo a disposizione una rosa nutritissima. Mi fa piacere di ringraziare quei giocatori che hanno giocato meno: Curci, Brighi, Antunes, Esposito e Pit. A loro va più che agli altri la mia attenzione ed il mio ringraziamento per quello che hanno fatto. Da fuori poi si pensa che abbiano fatto molto, da dentro, hanno fatto moltissimo. Mi hanno dato la possibilità di lavorare in maniera corretta ed equilibrata, senza tensioni , accettando e stimolando le mie scelte. Si sono complimentati con i compagni di squadra ogni volta che hanno vinto. Ci hanno dato una mano importante questi ragazzi”.

Ci sarà qualche attenzione particolare per Ibrahimovic? “Non so se sarà in campo. Anche se dovesse entrare dopo, è un giocatore che ha qualità e forza. E’ l’inter dei risultati di questi tre anni che dobbiamo temere”.

Chi è più in forma nel suo centrocampo attualmente? “Non si fanno differenze. Hanno mantenuto un livello costante di rendimento e si sono fatti trovare sempre pronti.”

Come sono le condizioni di Doni? “Ha ancora un po’ di dolore, stamattina si è allenato, i fisioterapisti lo metteranno in campo”.

La Roma rischia in campo di voler strafare? “Non dobbiamo farci prendere dalla tensione o dal nervosismo, noi siamo consapevoli di quello che abbiamo fatto e possiamo fare. Di conseguenza, ci andremo a giocare le nostre carte senza far confusione”.

Non si aspetta un’Inter scarica per i festeggiamenti dello scudetto? “No, al contrario, saranno caricatissimi per la vittoria del campionato. E questa gioia ribalterà la psicologia della partita”.

Domani può essere l’ultima partita in giallorosso di Mancini. Sarà in campo? “Mancini è un nostro giocatore, noi abbiamo fiducia in lui, glielo abbiamo dimostrato attraverso le volte che l’ho scelto con i titolari. Sta attraversando un momento difficile, ma le sue capacità le conosciamo tutti. Comunque la formazione la rivelerò solo domani”.

Panucci ha qualche problema fisico? E Juan? “Ha preso un pestone sul pollice del piede e l’unghia gli è diventata un po’ nera. Ma credo che per domani sia a disposizione. Juan invece sta bene”.

Rivolgerà un pensiero ai tifosi che non vi hanno mai abbandonato? “La vera soddisfazione è rendersi conto che ci sono alcuni sportivi pronti a dare il meglio di loro in un campionato difficilissimo con avversarie fortissime e accettare la competizione che c’è”.

Secondo lei la battuta di Moratti, poteva essere evitata? “Si poteva evitare per certi versi, ma lui se ne è reso conto e ha corretto il tiro”.

Ha vinto la scommessa del ritiro a Trigoria. “Non ho vinto niente, ho solo l’intenzione di lavorare al meglio, rendendo partecipi coloro che sanno sviluppare il lavoro. Qui a Trigoria c’è la possibilità di sviluppare un ritiro al meglio”.

Domani oltre ad essere una finale, potrebbe essere anche una rivincita? “Non sono vendette, nè rivincite, è una finale dove si ha la possibilità di alzare un trofeo importante. Solo in Italia questa coppa è snobbata e non vedo il motivo. Abbiamo eliminato squadre come il Torino, la Sampdoria, il Catania, citare queste squadre qui fa piacere e fa capire il tipo di campionato giocato dalla nostra squadra”.

Cosa ne pensa della sanzione di 15mila euro al Catania? “A Catania abbiamo trovato un ambiente aggressivo, non solo per quanto acaduto nel tragitto, ma soprattutto per quello che è successo anche dopo il gol annullato. Per quello che abbiamo visto meritavano una sanzione superiore”.

La finale di Champions è stata un derby inglese. Roma e Inter possono essere paragonate alle due finaliste di Champions League? “Secondo me sì, ma il lavoro di Manchester e Chelsea è stato osannato specialmente per il raggiungimento della finale di Champions”.

Firmerebbe per trovarsi al prossimo anno allo stesso punto? “Io lo so benissimo che bisognerà ripartire da zero, gli avversari lavoreranno più in profondità, organizzeranno meglio il loro cammino. Dobbiamo tener presente la qualità degli avversari, noi non abbiamo vinto niente, di conseguenza bisognerà ricominciare a lavorare. Il prossimo campionato ripartirà da zero, sarà dura riportarlo a questi numeri qui”.

Vincere la partita di domani che può significare? “Può significare rendere merito ai nostri tifosi, ma Roma e Inter hanno già vinto”.