domenica, Settembre 29, 2024 Anno XXI


da Corriere dello Sport – forzaroma.info

UniCredit BancaSi avvicina sempre più la data del­la cessione della Roma. Unicredit cerca di accelerare i tempi. Ieri è arrivata sui tavo­li dei potenziali acquirenti la vendor due di­ligence, vale a dire l’accesso a una data ro­om che consente di avere visione di tutti i dati della società in base ai quali possono essere chiesti ulteriori chiarimenti. In questi giorni infatti a Trigo­ria ci sono molto passaggi di documenti. Come previsto non è stata fatta una short list, la banca ha chiesto ai cinque che avevano presen­tato manifestazioni di inte­resse di preparare un’offer­ta vincolante entro il 15 di­cembre. I tempi sono troppo ristretti, le offerte arriveran­no solo a ridosso di Natale.

CORSA A DUE – Ma il cerchio si stringe e secondo fonti vici­ne alla banca sarebbero ri­masti due gli investitori che potrebbero ar­rivare alle offerte vincolanti. Si tratta di Giampaolo Angelucci, a capo del gruppo Tosinvest, e di un misterioso gruppo ame­ricano, che avrebbe dato mandato allo stu­dio Tonucci. E’ uscito di scena il russo, che aveva manifestato interesse per l’intero gruppo Italpetroli direttamente a Unicre­dit. Era interessato al settore petrolifero, ma non alla Roma. Non è andato avanti ne­anche l’altro investitore americano che si era affidato all’advisor Kpmg. Il fondo ara­bo Abbar, che ha tenuto l’asticella alta per la banca per qualche settimana, ha fatto sa­pere di non voler essere più coinvolto. Per ultimo Longarini, che attraverso i suoi av­vocati ha presentato un’offerta articolata, ma che si aggira intorno ai trenta, quaran­ta milioni, più una copertura personale dei debiti. Per Unicredit non entra nemmeno in gioco.

LE CIFRE – Angelucci ha presentato una pro­posta di 86 milioni per la banca nella prima offerta vincolante e può rilanciare di venti, trenta milioni. Più altri ot­tanta da destinare al rilancio della squadra, oltre la coper­tura dei debiti. L’imprendi­tore romano si è affidato ai manager di Imi- gruppo In­tesa per trattare con la ban­ca e ha presentato anche un piano industriale. Se Unicre­dit accetterà l’offerta vinco­lante si passerà a quella fi­dejussoria. Nel frattempo deve essere costituita la Newco e si dovrà procedere alla scissione della Roma da Italpetroli. Adepimenti tec­nici che, insieme all’Opa, ri­chiedono circa novanta gior­ni.

BIVIO – Unicredit si trova di fronte a un bi­vio. In attesa di conoscere meglio il miste­rioso gruppo americano, o accetta l’offerta di Angelucci, oppure decide di gestire la Roma per un’altra stagione. In questo caso bisognerà coprire l’esposizione debitoria che attualmente è di ventuno milioni e in caso di mancata qualificazione alla Cham­pions League potrebbe salire a quaranta. Di certo le previsioni iniziali di poter otte­nere 150/ 180 milioni dalla cessione della Roma difficilmente saranno rispettate. Per la Roma non c’è asta, non c’è interesse, né appeal internazionale. I vertici di Unicredit si interrogano su valutazioni troppo ottimi­stiche, nella speranza che spunti un jolly.

G. D’Ubaldo