lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da forzaroma.info

Wayne BridgeIl mercato di gennaio potrebbe portare una vera e propria rivoluzione in casa del Manchester City: il tecnico Roberto Mancini avrebbe stilato una “lista nera” di indesiderati, calciatori che aveva portato il suo predecessore Mark Huges e che non rientrano nei piani dell’ex allenatore dell’Inter. Secondo i tabloid inglesi sul piede di partenza ci sarebbero Santa Cruz, Shaun Wright-Phillips, Joleon Lescott, Wayne Bridge e Shay Given: la notizia potrebbe far comodo alla Roma soprattutto riguardo gli ultimi due nomi, già in passato accostati alla squadra giallorossa. Bridge, terzino sinistro con un diverse presenze (36) nel giro della nazionale dei tre leoni, vanta un passato nel Chelsea guidato da Claudio Ranieri, tecnico che lo ha scoperto e valorizzato nel corso della sua avventura londinese: la necessità di reperire un vice Riise ha mantenuto vigile la società capitolina sul mercato degli esterni e la candidatura di Bridge è caldamente raccomandata proprio da Ranieri.Shay Given In seguito allo scandalo che lo ha visto protagonista sulle prime pagine dei giornali scandalistici (per la relazione della sua ex compagan con John Terry) Bridge ha lasciato definitivamente la nazionale inglese, senza però riuscire ad entrare nelle grazie di Mancini che spesso gli preferisce l’ex laziale Kolarov nel ruolo di esterno difensivo. La Roma potrebbe intavolare una trattativa sulla base del prestito semestrale, magari riscattando il mancino nel corso della sessione estiva ad un prezzo prestabilito. Sul portiere, invece, erano circolate voci di un possibile scambio con il brasiliano Doni, ma l’iniziale veto di Mancini aveva fatto propendere il numero uno irlandese per una permanenza in Premier: questo accadeva qualche mese fa, adesso le cose sono cambiate, con Given sempre più spesso in panchina ad osservare Taylor e Hart che si alternano tra i pali. A gennaio potrebbe riproporsi la possibilità di uno scambio, sempre che Doni accetti di misurarsi in un campionato come quello inglese.

Mirko Porcari