Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke venerdì, 27 Giugno alle ore 10:46
da ilromanista.it Non farà come suggerito da Cassano, Albertino. Lui resta qui, sta a Roma, a prescindere dai soldi, perché capisce, e sceglie. L’ha sempre fatto, lo fece a diciassette anni, quando bussarono con i piedi a casa sua, lo rifarà tra qualche giorno, non subito, probabilmente a ritiro cominciato, al termine di una vacanza mai tanto meritata. Non farà come gli ha consigliato di fare qualche giorno fa Cassano, Alberto Aquilani. Era al termine di una partita della Nazionale agli Europei, inutile specificare quale delle prime tre, l’aereo riportava la squadra in Austria, la notte ancora giovane, sulle poltrone della prima classe Antonio faceva il conferenziere, tenendo la voce non troppo bassa da sfuggire ad orecchie indiscrete, e stavolta senza lo stratagemma della mano davanti alla bocca, che non sarebbe servito. «Albe’, dài retta a me. Tu non stare a guardare Roma, Juventus, Real Madrid, Barcellona Vai da chi ti dà più soldi, Albe’, dà retta a me. Come si chiama tuo padre, Albe’». «Claudio». «A Cla’, diglielo pure te. Non fate cazzate, pensate solo ai soldi, non ad altro. Andate da chi vi offre di più. Che qui la carriera è breve. In un minuto arriviamo a trent’anni e ce danno un calcio in culo, Albe’». Alberto rideva, Claudio e Annamaria Aquilani pure. Perché a uno come Antonio Cassano non puoi volergli male. Soprattutto dopo aver ascoltato la successiva confessione: «Albe’, io so’ pazzo, lo sanno tutti. Io non so’ da grande squadra. Io non sto a pensa’ alle regole, a me se uno mi guarda male lo prendo di petto subito, Albe’. Ma tu sì. Tu sei uno da grande squadra, Albe’. Ascolta a me, Albe’. Vai dove ti danno più soldi. Cla’, diglielo pure tu». DANIELE LO MONACO |