martedì, Novembre 05, 2024 Anno XXI


Quando ero bambino i regali di natale e quelli di compleanno ci dovevano durare tutto l’anno e quando inevitabilmente li rompevamo (perché li rompevamo per capire cosa c’era dentro) c’industriavamo. E ci inventavamo giocattoli mai visti: prodigi di ingegneria con chiodi, martelli, elastici, rocchetti, legnetti di cassette, ovviamente pericolosissimi. E con la promozione al massimo arrivava la bici nuova che alla fine dell’estate avremmo condotto col filo del freno arrotolato sul manubrio… E ci divertivamo un mondo lo stesso. Non era eroismo allora, né solo povertà. Era il senso della misura di chi è stato educato ad andare avanti con i propri mezzi senza strafare. Era la vita “normale” in famiglie “normali”. Il calcio, pur nei suoi eccessi (ne ha sempre avuti) si adeguava. Se, e quando, arrivava l’acquisto importante era “l’acquisto”, non una vagonata di calciatori. E’ inevitabile per me pensare a queste cose quando vedo la stanza di uno dei bambini di oggi. Riempita all’inverosimile di giocattoli usati una volta e subito abbandonati per noia ed eccesso. E quando sento i piagnistei dei bambini viziati che si travestono da tifosi. Quelli che non si accontentano. Quelli che frignano. Quelli che pestano i piedini per i loro capriccetti estivi. Perché la normalità di una Società sana e rigorosa li annoia e non li soddisfa. Andiamo con ordine. A giugno, per regole federali, si devono risolvere le comproprietà. La Roma ha fatto esattamente quello che doveva fare e che ogni persona di buon senso avrebbe fatto. Ha riscattato, senza tanti clamori, Vucinic che, almeno nel finale di stagione, si è ampiamente guadagnato i soldi spesi. Ha mandato Curci a fare esperienza in una squadra provinciale, ha ceduto alcuni giovani che non ha ritenuto strategici per il suo futuro, ha comprato spendendo il giusto un altro portiere di riserva, il centrale di difesa destinato a sostituire Ferrari (lasciato andar via senza rimpianti) e Riise, un laterale forte e di esperienza da alternare al maratoneta Tonetto. Con questi acquisti mirati ha colmato i (pochi) vuoti della sua rosa. Poi ha iniziato con i rinnovi. Daniele De Rossi, valutato decine di milioni di euris da squadrette come Manchester e Real, ha rinnovato a cifre che sono la metà del suo reale valore sul mercato internazionale. Brighi rinnoverà a brevissimo e anche Aquilani, con buona pace delle Grandi Firme della Stampa Sportiva che lo davano un giorno già alla Juve e l’altro all’Inter, ha ottime possibilità di essere confermato. Lo dice Tuttosport, quello che già lo aveva accasato alla Juve.
Poi è stata la volta della campagna abbonamenti. Col petrolio impazzito (e le spese correnti che crescono) già non aumentare i prezzi è stata  una scelta coraggiosa. Offrire alle Signore in Giallorosso uno sconto assai consistente (per i distinti sono 110 euris pari a quasi 5 biglietti di champions) mi è sembrato un bellissimo gesto ed un’operazione commercialmente intelligente. Se poi qualcuno ci vuol vedere anche il segno di una dirigenza che, dall’A.D. in giù, è in maggioranza femminile, poco male. State tranquilli fra un po’ ci imiteranno anche in questo.
Ora in pieno mercato degli urlatori e dei piazzisti la Roma si comporta come una Grande Società. Se, e quando, comprerà, comprerà quello che le serve al momento giusto, al prezzo giusto. Sicura di dover rafforzare una rosa che, sul campo, non al fantacalcio, si è rivelata solida e fortissima. Lo dicono i numeri e lo dicono i risultati. Una rosa che, salvo l’Inter aiutinata, ha messo dietro tutte le altre, casomai ce lo fossimo scordato.
E’ ovvio, è scontato, che i Signori del Calcio non gradiscano questi comportamenti.
Non sono gli acquisti importanti quelli che gli darebbero fastidio.
Anzi, loro avrebbero tutto da guadagnare da una Roma indebitata fino al collo per inseguire le chimere del momento. Fenomeni che sono tali solo perché pompati dai media e dai loro procuratori. L’altr’anno era Quagliarella, scomparso coi primi freddi. A chi tocca quest’estate?
Quelli che vorrebbero una Roma che pagasse 12 milioni di euris un terzino del Catania. Oppure 30 milioni i vari Huntelaar, Mario Gomez o Gomis, che all’ultimo europeo hanno fatto le comparse. Buoni giocatori da prendere a prezzi ragionevoli, non certo a quelle cifre folli.
E’ la solidità della Roma quello che li preoccupa.
Perché li obbliga a rincorrere, ad inventarsi la qualunque pure per l’anno prossimo.
Sentitele le trasmissioni sportive delle reti del nord. Gli emuli del “brogesso” biscardiano.
Grondano livore. Guardateli gli opinionisti: hanno gli occhi iniettati di sangue al solo parlare della Roma.
La dileggiano e la disprezzano perché ne hanno paura.
Costretti a rassicurare i loro padroni e i loro ascoltatori frustrati che presto spariremo.
Anche se sanno benissimo che non è vero.
Non sono loro che mi danno fastidio. La loro bile per me è un toccasana.
E neppure mi danno noia i giornali che un giorno danno un acquisto per fatto e l’altro annunciano che è sfumato. Campano di notizie vere o verosimili e le prendono dagli unici che hanno interesse a darne: i piazzisti, gli urlatori del mercato, i velinari per tornaconto e laute provvigioni.
No, quello che mi dà fastidio sono i piagnistei degli pseudotifosi giallorossi. Quelli che strillano e strepitano perché mamma ancora non gli ha comprato il giocattolo nuovo. Imprecano contro il destino che li ha fatti  nascere poveri invece che ricchi e spensierati. Quelli… “che tanto con questa dirigenza dove andiamo”.
Quelli che… “siamo già da terzo posto, ma che dico, da quinto” ancor prima dell’inizio del campionato. Come se i campionati si vincessero d’estate.
E che, alla fine, non si accorgono che stanno diventando come tutti gli altri. Gli interisti, i milanisti, gli juventini. Ingordi dell’effimero. Assetati di figurine da collezione. Senza Storia, senz’anima, senza passione. Incapaci di apprezzare quello che hanno perché tutto gli è dovuto. Gli stessi che si sentono male se non hanno il telefonino di ultimissimissima generazione che oggi costa uno sproposito e tra tre mesi ti tireranno appresso.
Accodatevi pure alla schiera dei “mai contenti”, abbeveratevi alle pseudonotizie dei piazzisti.
Capisco che la solidità e la normalità vi annoino…
Magari ve divertireste de più se, un giorno sì e l’altro pure, annunciassero l’acquisto dei vari Ronaldinho, Adebayor, Drogba, Lampard, Quaresma, Eto’o per poi nun pija nessuno…
Io mi tengo la Roma. Questa Roma.
Scusate se è poco.