lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da lastampa.it

Mr. Di Benedetto guida la cordata che vuole la Roma

L’italo-americano intende affidare il club a Baldini. Vertice a New York con Unicredit: accordo vicino

AS RomAmericaIl destino della Roma si è giocato in un grattacielo di Manhattan. I sogni a stelle e strisce dei tifosi giallorossi hanno compiuto un passo avanti verso la realtà, assieme ai propositi di Mister Thomas R. Di Benedetto, un italoamericano di origini abruzzesi, principale esponente della mini-cordata statunitense interessata all’acquisizione della società giallorossa. Un sessantenne con le idee chiare ed un progetto sportivo da affidare a Franco Baldini.

L’aspirante patron di Totti e De Rossi è socio della New England Sports Ventures, una società che opera investimenti nel settore sportivo, già proprietaria della squadra di Baseball dei Boston Red Sox e del Liverpool. I vertici di Unicredit hanno incontrato ieri i rappresentanti del gruppo americano a New York. Nei piani alti di Park Avenue, con il vicedirettore generale di Piazza Cordusio, Paolo Fiorentino, e il responsabile del corporate e investement, Piergiorgio Peluso, erano presenti anche Roberto Cappeli, legale della banca, e Mauro Baldissoni, avvocato dello studio Tonucci che ha avuto incarico di portare avanti la trattativa in Italia.

Il meeting si è protratto fino al tardo pomeriggio (notte fonda in Italia, considerato il fuso orario): il colore della fumata, secondo le prime indiscrezioni, ha tutto l’aspetto del bianco. Italpetroli, la holding che controlla la Roma, ieri informava gli azionisti sull’andamento della trattativa: «La riunione oggetto di indiscrezioni si inquadra nei contatti e incontri tecnici in corso con tutti i potenziali acquirenti selezionati per la partecipazione a questa fase del processo», recitava il comunicato. Il che sta a significare che, almeno ufficialmente, gli altri soggetti che corrono all’acquisto non sono ancora tagliati fuori. Su tutti l’imprenditore romano Giampaolo Angelucci, la cui offerta si è fermata a 86 milioni di euro (anche se non è escluso un piccolo rilancio dell’ultima ora). In realtà gli americani godono di una certa predilezione da parte di Unicredit: il progetto esposto all’istituto bancario sarebbe stato più che convincente.

Non era tanto il prezzo, il nodo della trattativa andata in scena negli States. Sul tavolo, tra le carte da sistemare, c’erano soprattutto quelle che riguardavano la partecipazione della banca nell’operazione: non solo per quanto concerne le quote che la stessa Unicredit dovrebbe trattenere, rimanendo di fatto proprietaria in parte del club di Trigoria; ma anche (forse soprattutto) il ruolo che Piazza Cordusio dovrà avere come finanziatore. Lo stesso comunicato di Italpetroli forniva conferma: «Nell’ambito di tale processo, alcuni dei potenziali acquirenti hanno richiesto un contatto diretto con Unicredit, per valutare il possibile ruolo di quest’ultima a supporto finanziario dell’operazione». Aspetti dell’accordo che poco importano ai tifosi, che aspettano solo di poter dire «yes, we can».


da Il Corriere dello Sport – romanews.eu

Una notte romana e romanista a New York. Protagonista, finora sconosciu­to, mister Thomas R. Di Benedetto, italo­americano. E´ lui il numero uno della cor­data di imprenditori born in the Usa che vuole la Roma. E´ lui che ieri, con i suoi le­gali e i suoi advisor, al cinquantunesimo piano di un grattacielo che dà su Park Avenue, ha incontrato i ver­tici di Unicredit, il dottor Paolo Fiorentino e il dottor Piergiorgio Peluso, accom­pagnati dall´avvocato Ro­berto Cappelli, tra le altre cose nel Cda della Roma, e dall´avvocato Mauro Baldissoni dello stu­dio Tonucci. Sul tavolo, l´acquisto della Ro­ma.

INCONTRO – L´appuntamento era per le die­ci di mattina, local time, le sedici nel nostro paese. I dirigenti dell´Istituto bancario pro­prietario della Roma, erano arrivati il gior­no precedente, atterraggio alle 17.46 ame­ricane […]c’è dire che le parti sono in contatto da almeno tre mesi. Due volte dirigenti di Unicredit nel recente pas­sato si sono incontrati con la controparte a New York, una volta un rappresentante de­gli americani è stato a Roma per un incontro, concluso con un fine settimana sporti­vo. Il 12 dicembre scorso, in­fatti, il rappresentante americano, si è ac­comodato in tribuna allo stadio Olimpico per assistere alla partita tra la squadra di Ranieri e il Bari. Possiamo aggiungere, per esempio, che l´amico americano, è rimasto piuttosto interdetto quando, entrando in tri­buna Monte Mario, ha scoperto che lo sto­re della Roma era un camion,e se un tifo­so si vuole provare una maglietta, dove va? ha chiesto con un sorriso, facendo comun­queintuire che tipo di idee questo gruppo ha per un eventuale futuro da proprietari nella Roma.

TRATTATIVA – Nel momento in cui stiamo scrivendo (mezzanotte passata), l´incontro si è appena concluso. Ne è stato fissato un altro per stamattina (ora americana, meno sei rispetto a Roma), poi i vertici di Unicredit sono già prenotati sul volo Alitalia che partirà nel pomeriggio alla volta di Milano. L´incon­tro di ieri sera si è concluso con un solido ottimismo. […] Ma soprattutto la ricerca da parte degli ameri­cani di una risposta a una domanda preci­sa: cara Unicredit, voi in che maniera in­tendete supportarci? La risposta pare che sia piaciuta assai a mister Di Benedetto, perché l´Istituto bancario di piazza Cordu­sio ha dato la sua disponibilità per rimane­re all´interno del club giallorosso con una quota di minoranza. Del resto sulla dispo­nibilità di Unicredit non c´era molto da du­bitare. Ricordato che, in tempi recentissi­mi, la banca ha incontrato anche tutti gli altri che hanno manifestato un reale interesse nei confronti della Roma, il dottor Angelucci, il fondo Aabar e pare pure qualcun altro, ba­sta una semplice considera­zione per arrivare a capire: se dall´Italia si muovono il dottor Fiorentino e il dottor Peluso, semplicemente il numero due e il numero tre di Unicredit, cioè ci mettono la faccia, l´intenzione è quella di tornare con un successo. Da quel poco, ma dettagliato, che è filtrato dall´in­contro, possiamo ribadire che c´è un con­creto ottimismo sull´esito finale. Non resta che attendere. E chissà che a Manatthan, mentre leggete queste righe, non stiano stappando bottiglie di champagne con una sciarpa giallorossa al collo.


da La Gazzetta dello Sport – laroma24.it

La svolta c’è stata dopo pranzo, mentre su New York non smetteva di nevicare e in Italia ci si preparava per la cena. Dopo ore di trattative, nel pomeriggio la distanza tra domanda e offerta si è assottigliata e la cessione della Roma alla cordata americana è diventata un’ipotesi probabile. Al momento di andare in stampa, l’accordo tra UniCredit e gruppo statunitense era molto vicino. Non è escluso che nella notte sia arrivata la fumata bianca. Le parti erano intenzionate a chiudere. Nelle prossime ore, a meno di clamorosi dietrofront, da New York potrebbe arrivare la comunicazione: Roma venduta agli americani.

Ma chi sono? Una cordata con a capo un businessman italoamericano: Thomas Richard Di Benedetto, 60 anni, di Boston. È lui il mister X che ha messo insieme un gruppo di investitori milionari, decisi a chiudere un affare che nel 2008 sfuggì perfino a George Soros. Di Benedetto ha condotto le trattative nel massimo riserbo. Ma è venuto più di una volta in Italia, è stato all’Olimpico il 25 settembre, ha visto la Roma battere l’Inter con un gol incredibile di Mirko Vucinic. Se ne è innamorato. Svolta epocale Ieri, ha avuto un confronto lungo e spigoloso con UniCredit.

Nell’ufficio su Park Avenue, venditore e compratori non hanno mai smesso di discutere, limare, rivedere. Cercare un punto d’incontro. Accordarsi su una cifra che accontentasse UniCredit e non facesse spendere troppo agli americani. E quando il prezzo è sembrato quello giusto, anche grazie alla mediazione dell’avvocato dello studio Tonucci Mauro Baldissoni, si è discusso sul ruolo futuro della banca, rappresentata dal vice direttore generale Paolo Fiorentino, dal responsabile corporate banking Italia Piergiorgio Peluso e dal legale Roberto Cappelli.

Convinta dalla bontà del progetto americano, UniCredit resterà nella Roma con una quota di minoranza. Dettagli non secondari che presto si chiariranno. Come quelli legati alla futura struttura del club e all’urgente ricapitalizzazione. Intanto, la svolta è davvero vicina, anche la proverbiale prudenza dei protagonisti ieri sera era diventata cauto ottimismo. Le esigenze della banca combaciavano con le disponibilità degli americani. Scopriremo nelle prossime ore se davvero la Roma è attesa da quel «futuro grandioso» di cui ieri ha parlato Rosella Sensi, presidente ormai prossima al passaggio di consegne, dopo un dominio quasi ventennale.