venerdì, Novembre 01, 2024 Anno XXI


La città era bellissima, la gente ospitale, il clima mite, la cucina ottima, ma l’attività sportiva era troppo pesante, a volte massacrante!Va bene cambiare aria, ma quando uno va in vacanza, per me, dovrebbe anche riposarsi, che diamine! Certo sono tornato a casa in piena forma, ma lì non ci torno più. Una volta basta e avanza”. Chi di noi non ha sentito queste parole in bocca ai propri amici di ritorno da uno di quei viaggi nei villaggi vacanze all inclusive, quelli in cui gli animatori si trasformano in aguzzini e, alla fine, in rianimatori? Quelle che ho trascritto, però, non sono le lamentele di un turista scontento, ma, su per giù e con qualche licenza poetica, le dichiarazioni di Ludovic Giuly, professione calciatore, appena rientrato in Patria, nella più riposante Parigi. Perché Parigi è sempre Parigi, val bene una messa, e, ora apprendiamo, dopo la baguette col pâté de foie gras con pere caramellate ci scappa pure la pennichella. E’ troppo facile ironizzare sui lamenti  del topolone,  il quale, a dirla tutta, non è che dovesse impegnarsi troppo negli allenamenti,  visto che dopo 15 minuti di partita, massimo 20, la benzina nelle gambe gli finiva. Peccato che le partite durino 90 minuti più recupero. E poi la vacanza non gli è costata un centesimo, anzi. Pare che queste sue fatiche immani gli siano state compensate con la miseria di 1 milione e ottocentomila euris o giù di lì. Cioè poco meno di tre miliardi e mezzo delle vecchie lirette o circa settantatre milioni dei franchi francesi che furono, quelli con la Marianna. Certo, col prezzo del pâté che aumenta e la benzina alle stelle, con quello che consumano le Mercedes e le Ferrari, una miseria! Mi piace, piuttosto, cogliere nelle parole del francese sdegnato uno dei più bei complimenti mai rivolti allo staff tecnico della Roma. Quante volte da tifoso ho pronunciato la frase: “basta che escano dal campo con la maglia sudata, che diano tutto”. Quante volte ho sperato che i nostri fossero professionisti a tutto tondo, atleti prima che calciatori. E, per converso, quante volte ho inveito contro quelli che correvano più dei nostri perché invece che sul campo di allenamento le energie le prendevano in farmacia. Alla Roma si fatica assai. Si lavora da matti in allenamento per ritrovarsi tirati a lucido e, soprattutto, per rimanere integri. E se ce lo dice uno a cui non ha retto la pompa, che si è stancato di lavorare, che è scappato dal lavoro e dalla fatica, c’è da crederci. E’ un bel messaggio, quello lanciato dal topolone scansafatiche, a tutti quelli che verranno alla Roma: “non vi illudiate di venire alla Roma per svernare o imboscarvi. Alla Roma ci si fa un mazzo così!”. Grazie topolone per quello che ci hai rivelato. Lo supponevamo, ma sentirlo dalla tua bocca, tra uno sbadiglio e l’altro, ci riempie di orgoglio. Buon riposo, topolò, immagino quanto possano essere contenti i tifosi del PSG nel sapere che non ti allenerai perché uno, alla tua età, ha bisogno di riposo. Ma i parigini, se sa, so signori.