Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da fila 60 mercoledì, 23 Luglio alle ore 10:33
Mi sento offeso come cittadino e non come tifoso.Confesso che nel vedere al Tg1 delle 20 di martedì sera il servizio da New York con intervista al latitante Giorgio Chinaglia, che si dichiara assolutamente sorpreso di tutto quello che gli viene contestato dalla Magistratura Italiana in relazione alla vicenda Camorra-Lazio, mi sono molto risentito.Il Telegiornale della sera più seguito che scomoda un inviato per andare da chi ? Semplicemente incredibile. Specchio di una società sempre più in declino e che in un momento così difficile per la Magistratura,accredita e da la parola ad un tristo figuro che insegue un passato che non tornerà più facendosi scudo con un nome che ancora incute soggezione. Una conferenza stampa con gli appunti scritti su fogli “Pigna Quablock” a quadretti.Lo stadio con i seggiolini col nome attaccato sopra e iniziative come questa. Che incredibilmente bastano a mobilitare il “popolo” biancoceleste contro Lotito, “il gestore” reo di aver salvato una società destinata alla scomparsa. La campagna di stampa e di radio e televisioni romane è degna del miglior regime totalitario.”Giorgio” è il guru,il Salvatore, lo si chiama a tutte le ore, lo si invita dall’America, lo si ospita in trasmissioni varie nelle quali”Giorgio” lo Sciamano, l’Ammaliatore e Incantatore di serpenti, o forse solo una misera pedina in cerca di pochi scudi di gloria e non solo, parla, emana santità e sputa sentenze e giudizi contro persone che non conosce nemmeno. E si circonda di personaggi ben noti per i quali i fatti… “Giorgio” parla e la faccia rapita ed estasiata di questi PAGLIACCI accredita le parole di carta del GUITTO.E quando “Giorgio” decide di ritornare nel suo “attico di Park Avenue con vista su Central Park” dove millanta di abitare, la campagna mediatica prosegue. Si ospitano i suoi palafrenieri, rimasti “a guardia di una fede”, li si fa passare per salvatori della patria, gli si da spazio e voce. Ci si comporta in pratica da mediocri LECCACULO in attesa che il “gestore” venda e se non vende ci pensano “i compari di Giorgio” a tener desta l’attenzione. La cosa più amara è vedere come certi mediocri personaggi dell’etere radiotelevisiva si siano prostituiti per lucrare chissà cosa in un futuro… D’altra parte in casa “Pippa Nera” funziona così: un certo centro di potere da le direttive e tutti si allineano e si coprono. Gli ordini non si discutono, anche perchè li danno pescetti di quart’ordine per conto di gente molto conosciuta e che garantisce appoggi e coperture. E così la paura fa si che i CACASOTTO conducano certe campagne di stampa e convincano la gente che il cattivo è chi c’è adesso e non vuole vendere ai “Nostri” che stanno arrivando pieni di soldi e giocatori e soprattutto con “Giorgio”. Alberto Marchesi,Mimmo De Grandis,Lino Cascioli,Antonio Ghirelli. Giornalisti seri. Cha facevano di Roma una piazza piena di talenti ma sempre col gusto dell’ironia che rendeva Roma una città unica anche da quel punto di vista. Adesso pseudo-giornalisti e opinionisti di infimo livello, ma pieni di macellerie e ristoranti,meccanici e mobilieri che portano soldi e pubblicità si arrogano il diritto di voler orientare il pensiero altrui. Accreditando latitanti e pregiudicati , facendo credere che sono loro e non chi ci mette la faccia e lavora in modo onesto a stare nel giusto. D’altra parte questa mediocre vicenda di pallone è un piccolo spaccato di un paese ormai in declino morale e civile, in cui le fondamenta della società sono state irrimediabilmente picconate , in cui i Magistrati vengono giornalemnte screditati, in cui la bugia è l’unica verità e la realtà virtuale e mistificata vale più di quella vera. Vige ed impera la cultura dell’insulto più bieco e del voler essere “simpatici” a tutti i costi sconfinando nel volgare e nel triviale. E’ l’Italia di oggi paese di GUITTI,PAGLIACCI,LECCACULO E CACASOTTO. P.S. Avrei detto lo stesso se fossero andati ad intervistare un latitante per ragioni politiche o di altro genere. E’ il principio che conta . E l’onestà intellettuale che in questo paese spesso, troppo spesso, viene accantonata da personaggi armati di penne e telecamere e che vogliono farci credere quello che non è mai successo. Abbiamo tollerato tanto, forse troppo e siamo arrivati a questo . Non possiamo sempre giustificare tutto in nome di una libertà di stampa e di espressione che viene poi usata a proprio piacimento. Metterci la faccia sempre e con onestà. No… chiediamo troppo …. |