giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Luciano SpallettiLuciano Spalletti ha fatto il punto del calciomercato giallorosso all’aeroporto di Fiumicino, poco prima di decollare alla volta de Il Cairo, con i cronisti di Sky, Mediaset, Radio Radio Tv e Romanews.eu.

Mancano 25 giorni all’inizio del campionato. Dove si può potenziare la Roma? «È un discorso difficile da fare. Abbiamo i nostri programmi che i ragazzi stanno mettendo in pratica correttamente e in modo giusto. Si sono visti dei miglioramenti nella seconda amichevole. Dobbiamo riprendere in mano il discorso lasciato a fine stagione. Dunque siamo contenti».

Malouda e Baptista sono nomi per lo scudetto? «Dobbiamo finire di completare la nostra rosa, il nostro organico. Poi gli accostamenti allo scudetto e alla Champions diventano difficile da potersi fare. Vogliamo riprendere in campionato le intenzioni lasciate l’anno precedente e di conseguenza quelle caratteristiche che ci daranno la base per lavorare in maniera corretta».

Malouda e Baptista le picciono? «Non mi ricordo a chi fa riferimento (scherza, ndr). Sono buoni calciatori e lo hanno fatto vedere a tutti. Penso piacciano a tutti. Noi non siamo nelle condizioni di andare a prendere ciò che vogliamo assolutamente. Ma possiamo inserirci in dei contesti che ci possono poi far comodo per completare la rosa, usando l’equilibrio, la ragione e la saggezza. Senza andare a creare quelle situazioni forzate che creerebbero problemi sia al nostro organico che alla società».

Totti ritornerà in panchina in Supercoppa? «Per questo è ancora un pochino troppo presto. Anche se lui sta lavorando molto bene e i suoi preparatori stanno portando avanti un programma con il quale cercano di stimolarlo continuamente, però tutto va a braccetto in maniera regolare».

La querelle Mourinho-Ranieri: non sarebbe il caso di intervenire in maniera disciplinare, evitando gli eccessi? «Non so, a volte il taglio giornalistico che viene dato va al di là di quanto è successo. Io sono uno di quelli che non ha vinto niente perciò devo stare zitto. Anzi, una cosa l’ho vinta e ne vado orgoglioso: una Coppa Italia di serie C. A molti allenatori di grandi club una cosa del genere difficilmente potrà succedere».

Le grandi società acquistano grandi campioni, la Roma ha il gruppo, la compattezza. La sua idea è continuare e non cambiare molto? «Sì, è una caratteristica che vogliamo portare avanti perché questo darà forza e valore al nostro modo di lavorare e al nostro progetto. A noi è capitato che qualche società sia venuta e ci abbia portato via qualche calciatore. Noi non siamo nelle condizione di fare questo. Dobbiamo essere bravi e attenti come ha fatto fin a questo momento la società della Roma. Sono convinto che riusciremo a far sì che la squadra abbia quelle potenzialità per potersi riconfrontare con tutti ai massimi livelli».

Obiettivi altissimi anche questo anno? «Si, obiettivi alti perché noi non vogliamo tornare indietro. Poi vincere tocca solo a qualcuno, ma noi non vogliamo tornare indietro da quello che abbiamo fatto finora».