mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


Chi di rigore ferisce, di rigore perisce. Noi, in generale, feriamo poco e periamo tanto, e ce continua pure a piacè. Fatto non comprensibile per newcomers e tifosi di altre sponde
C’est l’attitude du Romanisme, n’est pas?.
Nella settimana più brutta degli ultimi tre lustri ci siamo andati a giocare questa Supercoppa a Milano e non siamo riusciti a ricavarne neanche una pezza calla piccina picciò. Non è colpa di nessuno ma altrettanto colpevole sarebbe liquidare le sciacquature come spurie agostane.
Va premesso che chi c’è stato ha dato tutto, che magari per alcuni ora è poco, se ti capita per esempio di essere mal disposto in campo con qualche ruolo coperto alla si fa per dire.
Non ostante tutto questo siamo riusciti comunque a trascinarci fino ad una sola “saraga” dalla vittoria. Se il mejo fico del bigonzo non l’avesse spalmata sulla traversa oggi staremo a parlare di un’altra cosa e forse correremmo, in quel caso si, il rischio di farsi male.
La Roma infatti non è ancora la festosa macchina da guerra dell’anno scorso de ‘sti tempi ma non è neanche in fase di smobilitazione.
Patisce una campagna acquisti gestita in maniera non efficace, e non ci è dato sapere in questo quanto abbiano potuto contribuire le critiche condizioni del Presidente, che ci ha portato a concludere l’unico innesto nel settore avanzato, solo a tre giorni dalla prima partita importante della stagione.
Se è vero, come è vero, che meglio di così, con queste condizioni al contorno non si può fare, allora salutiamo come altamente positiva la trasferta di Milano, speriamo che presto il Capitano torni alla sua migliore forma, che il brasiliano nuovo cancelli presto quello vecchio a suon di gol e che Stefanone sfoderi scarpini di velluto su piedi di giovane quercia e alla via così.
Se a quel palombaro che è oggi la Roma gli dovesse venire anche il braccino sarebbe la fine ancor prima di cominciare.
E si comincia domenica con il Napoli.
Nessun dorma.
Ad maiora