venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Luciano SpallettiLe parole di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, in conferenza stampa integrale (parole per parola) alla vigilia della prima gara di campionato contro in Napoli.

Roma-Napoli sarà una gara delicata. Che match prevede? Che Napoli si aspetta? Che messaggio vuole mandare alle tifoserie? «Sarà una partita delicata perché è la prima e abbiamo davanti una buona squadra, che ha fatto bene nel campionato precedente. Facendo acquisti mirati. Rappresenta una città importante del palcoscenico calcistico. Sarà una gara difficile. Noi siamo pronti. E mi farebbe piacere che come noi facciamo attraverso il gioco, portando gioia facessero gli sportivi sugli spalti».

Le condizioni di Aquilani e Perrotta, chi la preoccupa di più? «Aquilani e Perrotta devo rivederli. Perrotta mi preoccupa, ma bisognerà vedere bene. Aquilani penso ce la farà. Ma vanno visti sul campo e va fatto un consulto medico».

È terminato il calciomercato? È stato un mercato che ha migliorato la Roma? «Penso che non si faccia più nulla e può darsi che qualcuno possa andare a giocare con continuità. Per quello che ha fatto la Roma, lo ritengo un mercato importante, corretto, con intenzioni giuste. Anche come prospettive di crescite. C’è chi ha fatto meglio, ma noi siamo in grado di poter opporre una forza compatta ad altri colossi».

Chi è la candidata alla scudetto? Chi – figurine alla mano – è davanti? Non contano le figurine, perché c’è lo sviluppo che diventa fondamentale e appiattisce molto i valori».

La Roma è più forte dell’anno scorso? «Conta poco avere un giocatore in più o in meno, se non lo hai allenato, se non hai la mentalità giusta».

Atleticamente sta meglio il Napoli? «Loro hanno il supporto dello scorso campionato e della qualificazione in Coppa Uefa. È una squadra fatta bene, di corsa. Noi siamo in condizioni di vincere la gara».

La Roma è tra le favorite alla vittoria dello scudetto? «La Roma è tra le cinque o sei squadre importanti del campionato».

Aquilani e Perrotta? «Spero ce la facciano entrambi. Come mi avrebbe fatto piacere avere a disposizione Taddei e, ancor di più, Totti. In queste situazioni si dice di avere la rosa con qualche calciatore in più, di esperienza e di mestiere, per sopperire. Se la Roma ha lavorato bene in questa direzione, dobbiamo essere in grado di far bene una partita anche se manca un elemento».

Mourinho ha comunicato nove uomini della formazione. È un vantaggio o una dimostrazione di sicurezza? «La situazione di cui dispone gli fanno dire così. Se avesse avuto tutti a disposizione, avrebbe detto tutti… Io ne ho qualcuno a disposizione in più e non li dico».

Come sta Totti? «Fa le cure, è fermo. Bisogna vedere».

Serve un’alternativa a Taddei? «Noi siamo nelle condizioni di sistemare gli 11 in campo in modo corretto, al di là che poi nello specifico si possa andare a trovare qualcosa per migliorare. Il mercato è aperto e può venir fuori l’occasione che qualsiasi società potrebbe essere pronta ad accogliere».

La finale di Supercoppa ha lasciato anche indicazione positive? «A me ha dato solo indicazioni e risposte positive, a parte l’amarezza dei rigori. Perché abbiamo iniziato titubanti, ma poi portato la gara in condizioni di essere chiusa, contro l’Inter a Milano. Abbiamo confermato che ce la possiamo giocare».

Cicinho, come lo ha trovato? «S’è allenato bene, ha fatto quello che doveva fare».

Lei aveva parlato di riveder il discorso del portiere di riserva? «Siamo tranquilli. Bisognerebbe che capitasse qualcosa di particolare».

Sarà un campionato difficile, il primo senza Franco Sensi. Sarò un motivo in più per vincere? «Si. Io penso che il ricordo e soprattutto l’esempio che ha dato Franco Sensi a questa città ed a questa società, ci accompagnerà sempre e quindi sarà un valore aggiunto sul campo contro gli avversari».

Quale sarà la sorpresa della serie A? «Il Napoli confermerà quello che ha fatto vedere. Così come la Sampdoria. La Lazio tornerà a certi livelli. La Fiorentina per quello che ha fatto è già una grande. Sarà un campionato difficile».

Ha dato consigli ai suoi ragazzi per evitare di ripetere il 4-4 dello scorso anno? «I consigli se li sanno dare da soli. Si tenta sempre di organizzare qualcosa in base a cosa incontreremo».

Si considera soddisfatto, molto soddisfatto o entusiasta del mercato giallorosso? «Mi ritengo soddisfatto perché si è lavorato per le possibilità che avevamo, cercando di migliorare la causa. Bisogna andare a prendere per quelle che sono le possibilità, le prospettive, per quello che bisogna sistemare. Non si può andare a prendere la persona precisa, come è successo. Poi è arrivato Baptista, però».

Ha rimpianti per Mutu? «Avevamo lavorato su di lui, la Fiorentina ha deciso di tenerlo. Ma Siamo stati bravi a prendere Baptista».

È arrivato il transfer per Menez? «Si. Sarà convocato. Il ragazzo non ha avuto la possibilità di allenarsi con continuità. Io ho fiducia in tutti i miei calciatori, ma per giocare dal primo minuto bisogna vedere».

Chi ha fatto il miglior mercato? «Tutti. Ma Juventus ha centrato giocatori importati, messi su una struttura importante».

Qual è l’insidia del Napoli? «Quando una squadra è già rodata come il Napoli, significa che ha messo in ordine i particolari. Dovremo essere squadra per avere ragione di un complesso così. Hanno individualità fortissime come Lavezzi».

Baptista cosa dà in più a sinistra? «Quello che può dare centralmente. Baptista, i ruoli offensivi, li può ricoprire tutti. Lo sa fare. Passa dalle sue caratteristiche quello che può dare. Sa tradurre nel miglior modo possibile le occasioni che gli capitano. Ha esperienza».

È più facile vedere Baptista a sinistra e Vucinic di punta, in assenza di Totti? «Si possono vedere da entrambe le parti. Si può iniziare in un modo poi si possono sostituire. Ma possono benissimo ricoprire tutti e due i ruoli. A volte perché un avversario prende le misure su un tuo calciatore e allora vai a proporre altre caratteristiche agli altri».

Psicologicamente ha lavorato per far dimenticare la sconfitta di Supercoppa? «Abbiamo riparlato della gara. I ragazzi sanno su che livello si devono misurare. Bisogna vincere le partite. Sotto l’aspetto mentale, bisogna essere pronti».