domenica, Settembre 29, 2024 Anno XXI


da Il Messaggero – forzaroma.info

as romamericaPrezzo: 70,3 milioni, di cui 60 per la quota nella As Roma, il resto per le società contenenti il brand e il leasing su Trigoria. Le basi economiche della vendita della società giallorossa sono fissate, come deliberate dal consiglio di Roma 2000 due giorni fa. Oggi a metà mattinata (ora di Boston) si presenta James J. Pallotta, il socio più danaroso della cordata (fa parte del consiglio della Perella Weinberg Partners, colosso del risparmio gestito) con le garanzie richieste da Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit, relative all’evidenza dei soldi per gli investimenti futuri: nelle ultime ore sarebbe emerso, però, che le garanzie ammontano a circa 6-8 milioni e si riferiscono a quelle della sua quota nella cordata per far fronte al primo (45 milioni circa) dei due aumenti previsti di complessivi 80 milioni.

E’ possibile che per soddisfare Unicredit, Pallotta si impegni a far mettere i soldi anche agli altri. Certo il finanziere è il socio di maggioranza relativa della DiBenedetto llc e il suo impegno dovrebbe consentire l’acquisto della Roma.

Momento storico perchè segna per la prima volta il passaggio del club a una proprietà a maggioranza estera. Della newco che rileverà la società e farà l’opa, gli americani avranno il 60%, Unicredit il 40%.

L’accordo sarà subordinato ad alcune condizioni, come l’ok Antitrust – atteso in tempi brevi – e il perfezionamento della procedura per la piena operatività di Newco Roma, il veicolo che non avrà nulla a che vedere con la Newco ancora senza nome che avrà in pancia il 67% del club.

Il 28 aprile si completerà la separazione del ramo d’azienda del 67% di As Roma a favore di Newco Roma – il cui cda rispecchia quello di Roma 2000 (presidente Attilio Zimatore, consiglieri Rosella Sensi, Antonio Muto) – come deliberato dall’assemblea di Italpetroli dell’11 febbraio.

La scissione attuata dalla holding che al termine del processo resterà al 100% di Unicredit a compensazione dei 325 milioni di crediti vantati verso la famiglia. Al perfezionamento della separazione, l’atto dovrà essere depositato al registro delle imprese.

Quindi la società diventerà operativa ai primi di maggio col possesso delle azioni che a quel punto potranno essere girate alla nuova Newco di DiBenedetto e Unicredit, incassando i 70,3 milioni. Piazza Cordusio tratterrà, però, solo 55-58 milioni, gli altri 12-15 dovrà girarli a Mps, l’altro creditore di Italpetroli (80 milioni) e che avrà diritto a ristorarsi dei crediti a fronte delle vendite delle proprietà della holding. Roma 2000 ormai interamente di proprietà della banca milanese, ha in carico la partecipazione nella As Roma a 95 milioni. La differenza negativa tra il prezzo incassato dalla cessione e il valore di carico, dell’ordine di 34-37 milioni, comunque non costituirà una perdita per Italpetroli che da quest’anno verrà consolidata nel bilancio di Unicredit. La holding è in liquidazione e procederà alla dismissione oltre del club, anche degli immobili e delle partecipazioni petrolifere, come Civitavecchia.

La differenza negativa andrà a impattare sulle eventuali plusvalenze che saranno generate dalla cessione degli altri beni: un dare e avere che alla fine potrebbe concludersi anche con un segno positivo per Italpetroli. La prima cessione dovrebbe avvenire oggi, salvo colpi di scena.

Ieri hanno lavorato soprattutto i legali delle parti per rileggere il contratto di compravendita e i patti parasociali. Fiorentino e Peluso sono rimasti dietro le quinte e sarebbero intervenuti solo su un paio di aspetti. Nel pomeriggio (locale) sarebbe comparso DiBenedetto. A Boston sarebbero giunti anche Zimatore e i banchieri di Rothschild. Ma il giorno della verità è oggi quando Pallotta esibirà garanzie (parziali) che attestano la disponibilità a finanziare parte del primo aumento.

R. Dimito