domenica, Settembre 29, 2024 Anno XXI


da lasignoraingiallorosso.it

E’ arrivato finalmente il momento. La Roma ha cambiato proprietà, il consorzio americano capitanato da  Thomas DiBenedetto ha acquistato la società giallorossa. E’ finito il tempo dei condizionali, delle attese e delle tante, a volte troppe, notizie. Ecco la prima conferenza stampa da presidente della Roma per DiBenedetto, che diventa, tra l’altro, il primo presidente straniero di una squadra di calcio italiana. La conferenza stampa è congiunta tra il consorzio americano e UniCredit, rappresentati rispettivamente da Thomas R. DiBenedetto e Paolo Fiorentino.
Thomas DiBenedetto“Grazie a tutti per essere venuti a Boston, spero che abbiate amato il posto e mangiato ottimo pesce”. Così ha esordito DiBenedetto, per salutare tutti i cronisti presenti nella sala.
E’ stato raggiunto l’accordo?
“L’accordo è stato concluso (alle 00.58 DiBenedetto ufficializza la conclusione delll’affare) ora aspettiamo solo le fasi tecniche.Nella negoziazione ci sono state delle difficoltà, ma non ho mai pensato di mollare, per una cosa grande come la Roma. Grazie alla pazienza dei miei partner e della banca abbiamo superato tutte le difficoltà”.
Parla anche Fiorentino:
E’ stata un’operazione nella quale ci siamo molto confrontati. L’obiettivo nostro era di trovare un compratore che garantisse un livello ad un asset che ha già un valore alto. Ci sono delle ottime idee di valorizzare il marchio Roma. Sono imprenditori americani che però hanno ancora un dna italiano. Siamo molto contenti e speriamo di dare alla città un riscontro molto positivo”.
Berlusconi le ha fatto i migliori auguri
“Sono molto grato per il benvenuto dato a me a ai miei partner. Spero di avere lo stesso successo che lui ha avuto con il Milan”.
Si possono conoscere i dettagli dell’operazione?
“No, al momento non è possibile farlo”.
Cosa vuole portare di Boston a Roma e cosa di Roma a Boston?
“Da Boston a Roma porterei Fenway Park, lo stadio dei red sox, mentre da roma  porterei a boston il Colosseo, sono due stadi che mi hanno affascinato da sempre”
Per il 40% della banca ci sono  soggetti interessati in Italia (per Fiorentino)
“Per il nostro 40% dobbiamo trovare un investitore italiano che possa condividere il nostro progetto. Devo dire che c’è grande interesse attualmente in Italia”.
C’è stato un po’ di scetticismo sull’operazione. Secondo lei la banca ha dato la Roma ai migliori interlocutori (Fiorentino) ?
“Rispetto alla cifra siamo partiti con questo processo in totale condivisione con la famiglia Sensi e con un advisor bank. Siamo arrivati ad una short list e poi abbiamo dato un’esclusiva al gruppo di Thomas. Abbiamo fatto il solito processo che facciamo per la vendita di un asset. Lo scetticismo? E’ chiaro che la gente si aspettava tempi brevi, ma invece non è stato semplice. E’ stato tutto gestito con la massima trasparenza. Abbiamo fatto il meglio seguendo un processo standardizzato con l‘ausilio di grossi professionisti”.
Si aspettava così tanta attenzione per questa vicenda?
“Non mi aspettavo un’attenzione così forte. Sapevo la passione dei romani ed è stato anche per questo che abbiamo messo insieme per entrare in questa operazione. Io non ho mai giocato, ma mio padre lo faceva prima di arrivare in America. Ora la passione, negli ultimi trent’anni, è crescita sempre di più”.
Il fair-play può fermare il vostro grande progetto?
“Con l’imminente arrivo delle nuove regole dell’Uefa sarà sempre più importante crescere i giovani ma nello stesso tempo sarà importante avere grandi manager capaci di andare in giro per il mondo per trovare i giovani talenti. Ci sono tanti bravi romani che stanno in giro e sarà bello far tornare a loro il desiderio di giocare a Roma
“.
Quanto c’è di cuore e quanto di business?
“C’è anche il bussiness, ma io amo Roma, ho tanti amici lì e volevo fare una grande cosa per questa città”.