venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


da repubblica.it

La questione del passaggio del tecnico a Trigoria rischia di diluirsi ancora: se il caso del rallentamento a causa dello staff si sta risolvendo, l’allenatore ora è perplesso per problemi familiari

Luis EnriquePresto per definirla frenata. Ma la questione Luis Enrique rischia di diluirsi ancora. Una certezza c’è: tra la Roma e il tecnico esiste un’intesa di massima su durata (2 anni più uno) e aspetti economici (1,5 milioni, premi da concordare) del contratto. Se la questione sullo staff, che aveva costretto a un rallentamento un paio di giorni fa, si sta lentamente risolvendo riducendo a tre elementi (e non c’è De La Peña) la comitiva spagnola che l’allenatore avrebbe voluto trapiantare nella capitale, sono altri i problemi che, nelle ultime ore, infestando i pensieri dell’asturiano.

PROBLEMI PERSONALI PER LUIS ENRIQUE – Contatti continui. Via telefono, ma anche tramite mail, il filo diretto tra Walter Sabatini e Manuel Ferrer, l’avvocato che cura gli interessi del tecnico, resta ininterrotto. Perché a Roma vogliono risolvere in fretta la situazione sorta nelle ultime ore: a preoccupare Luis Enrique, adesso, sono soprattutto problemi di tipo familiare. Una bambina di pochi mesi, la difficoltà di trasferirla con la moglie, quelle di crescerla in un paese poco conosciuto. Per questo, prima di dare una riposta definitiva sulla propria disponibilità, l’allenatore avrebbe chiesto un paio di giorni in più per provare a risolvere le questioni personali: fino a mercoledì o giovedì, nei pensieri del tecnico che, oggi alle 18, siederà per l’ultima volta sulla panchina del Barcellona B, a Madrid, sul campo del Rayo. Il futuro dell’allenatore che Sabatini aveva proposto a Baldini, raccogliendo l’entusiastica risposta del futuro direttore generale, resta quindi in dubbio. Il ds (oggi guarderà da Roma la Primavera contro il Milan, domani sarà a Sorrento al premio Golden Goal) sta lavorando per risolvere la questione, provando anche a ridurre i tempi e a chiudere tra lunedì e martedì. Perché la situazione appare risolvibile e il ds ha fretta di dedicarsi al mercato conoscendo il nome della guida tecnica. Per tutelarsi, però, non è stata abbandonata la pista Deschamps, unica vera alternativa, che fino al 15 giugno potrebbe essere liberato pagando i 3 milioni di penale al Marsiglia. Suggestivo ma difficilmente praticabile il ritorno di Montella. In più, un altro nome. Anche stavolta, a sorpresa.

VUCINIC, TENTAZIONE PREMIER – Un foglio bianco per sintetizzare il campo: all’interno undici posizioni, in stampatello i nomi di Burdisso, Juan, De Rossi e Totti. Poi, sette “ics” per le incognite della nuova squadra: un portiere, due esterni di difesa, due mezzali a centrocampo e due laterali d’attacco. Queste le priorità della Roma sul mercato. Mercato che, è bene dirlo, dovrà passare prima dalle cessioni. Una volta sistemata la questione tecnico, Sabatini inizierà gli incontri – compatibilmente con le ferie di ciascuno – con quei giocatori il cui futuro alla Roma è ancora incerto. De Rossi a parte, aspettano una convocazione Vucinic, Menez, Doni e Pizarro, tutti con i rispettivi agenti. Proprio l’attaccante montenegrino rappresenta il caso più urgente: a febbraio aveva chiesto di partire, Ranieri di bloccarlo. Situazione diversa oggi: quando il neo ds incontrerà il giocatore (“Prima si farà questo incontro però e meglio sarà”, chiede l’agente Lucci), saprà se verrà rinnovata la richiesta di essere ceduto. Così fosse, si inizierebbero ad ascoltare i sussurri che dall’Inghilterra lo vorrebbero al Tottenham o addirittura al Manchester. Più percorribili, però, le piste italiane, Inter e Juventus – che a gennaio sarebbe stata pronta a mettere sul piatto un prestito con riscatto obbligatorio a cifre molto importanti – su tutte. Nessuna possibilità, invece, per la Fiorentina, già scartata dal giocatore.

PORTIERI, MUSLERA BLOCCA DONI
– Ma il lavoro non manca, per Sabatini. Che, una volta chiuso con il tecnico, dovrà risolvere soprattutto le emergenze. Per il portiere, con Storari in pugno, si seguono anche altre piste. Quelle italiane portano più a Viviano, ma c’è da risolvere prima la comproprietà tra Inter e Bologna, che a Mirante del Parma. Ma l’occhio di Sabatini si sposta anche all’estero, e non solo in Francia, dove gioca Ruffier, appena retrocesso con il Monaco. In partenza Doni (alternativa a Muslera per il Galatasaray, che però non convince il giocatore) e Julio Sergio (“Troveremo una soluzione”, giura l’agente), che piace al Genoa. Ma le vere novità arriveranno dalle corsie laterali: due titolari di difesa, due titolari d’attacco, Vucinic permettendo.

ESTERNI, DUE PISTE ITALIANE – Questa la missione del nuovo ds romanista, che avrebbe già fissato gli obiettivi. Tutti ragazzi compresi tra i 23 e i 20 anni, abbastanza pronti per affrontare il campionato italiano, ma non ancora arrugginiti. Unica deroga prevista per un titolare della corsia sinistra, una delle priorità del mercato romanista. Due carte italiane: a Milano mercoledì Sabatini ha parlato di Criscito – “può partire”, assicura Preziosi, ma costa 10-12 milioni – con il collega del Genoa Capozzucca. Poi Balzaretti, con cui i discorsi sono stati avviati tempo fa ma bloccati dalle richieste di Zamaprini. Sul tavolo, anche il nome del francese dell’Arsenal Clichy. Dovesse partire Riise, ci sarebbe posto per l’argentino Monzon del Boca, 24 anni appena compiuti. Scartati Iturbe e Defederico, dall’Argentina sembra destinato invece ad arrivare Ricky Alvarez, nonostante la richiesta di 15 milioni del Velez: per chiudere, il direttore sportivo della Roma aspetta un cenno e magari la partenza di Simplicio per il Corinthians. Vicino anche Lamela, per cui però manca l’accordo con il River: impossibile più che difficile arrivare ai 20 milioni richiesti dal club argentino. A meno di cessioni impreviste.

MATTEO PINCI